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Amalfi, navigazione, social, Yokohama, ricordi, aneddoti

La navigazione prima e dopo i social nel racconto del capitano Barra: «Anni fa leggevo “La Voce del Pastore” per avere notizie su Amalfi»

Dal Compianto Parroco di Amalfi , Sac. Don Andrea Colavolpe, ricevevo “La Voce del Pastore”, il Foglio della Parrocchia, come lui lo definiva, che mi arrivava puntualmente nei porti che gli avevo segnalato

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 14 novembre 2022 13:37:29

*Di Salvatore Barra

Oceano Pacifico. Navighiamo all'alba verso Ponente, destinazione Yokohama, Giappone. E' il sedicesimo giorno di navigazione e ne mancano ancora dodici all'arrivo. Alla nostra sinistra, 350 miglia a Sud, l'arcipelago delle Isole Hawaii, otto Isole principali in tutto.

Da quando siamo partiti vediamo solo cielo e mare di giorno, mentre di notte, è il caso di dire , la visione è celestiale: sembra di toccare con una mano stelle e pianeti, le costellazioni autunnali sono alte nel cielo. Sirio, la stella più luminosa del firmamento, è l'ultima a cedere alla luce del sole nascente, che annuncia il nuovo giorno.

La nave non è molto carica, condizione che la rende "dura" alle sollecitazioni esterne, tale da provocare movimenti di rollio brusco e veloce, pericoloso per il carico che trasportiamo in coperta e fastidioso per gli uomini che lo subiscono. Abbiamo tracciato una rotta che ci porta più a Sud per evitare le depressioni del Nord Pacifico, particolarmente insidiose in questo periodo.

Nel corso dei primi tre giorni di navigazione abbiamo sofferto le sollecitazioni dovute alle onde lunghe, alte mediamente 5 metri, residue di una tempesta precedente. Poi, il bel tempo ha prevalso. Durante la lunga navigazione, ne approfittiamo per fare lavori di manutenzione, rimozione della ruggine e pitturazione alle strutture della nave maggiormente soggette alle intemperie ed alla salsedine. Ne approfittiamo anche per ispezionare i magazzini di bordo, e la farmacia, aggiornandone gli inventari. In sala macchine si lavora alla manutenzione di tutti gli ausiliari del motore, non in moto, necessitanti di manutenzione.

Dalla cucina si diffonde il profumo del pane appena sfornato, caldo , ideale per un panino classico , farcito con burro e mortadella (di bordo), assieme all'inconfondibile aroma del caffè. La colazione è pronta! Il cuoco si sveglia ogni mattino alle quattro, prepara l'impasto per il pane e , dopo averlo fatto lievitare, lo inforna. Quindi si dedica alla preparazione dei pasti, operazione affatto semplice, perché deve tener conto che l'equipaggio è formato da personale multi etnico e multi religioso, dalle diverse abitudini alimentari. Per non parlare dei più giovani, perennemente viziati nel mangiare. Un cuoco bravo, come il nostro cuoco, deve essere in grado di accontentare tutti.

Lo steward (cameriere) prepara e pulisce, quotidianamente, le cabine degli Ufficiale, si occupa del servizio mensa ufficiali, pulisce le scale e i dieci ponti dell'immenso cassero.

La vita di bordo non si ferma mai, sia in porto sia in navigazione. Durante la navigazione, le guardie si alternano ogni quattro ore, sul ponte di Comando ed in Centrale Macchine , curando la gestione della navigazione e lo stato di funzionamento del motore e degli ausiliari (Generatori, Caldaie, compressori...) . Quando la nave è in porto, gli Ufficiali di Coperta, si trasferiscono nell'Ufficio del carico, dal quale possono gestire, seguire e coordinare tutte le attività operative della nave, commerciali e logistiche.

A bordo ne siamo in 22 uomini di equipaggio , l'età varia dai 67 ai 21 anni. Ognuno ha un progetto, al cui centro vi è sempre la famiglia. Questo è un grande paradosso: vivere per la famiglia, ma lontani dalla famiglia. I sacrifici che si fanno sono sempre finalizzati alla famiglia, come progetti di matrimonio (soprattutto per i più giovani), aiutare economicamente i genitori anziani, curare la crescita e la formazione dei figli o dei nipoti, l'acquisto della casa e tanto altro.

Internet, sia sulla terraferma che bordo, ha completamente stravolto la nostra vita. Quando cominciai questa vita, oltre quaranta anni fa, si comunicava principalmente per mezzo di lettere epistolari. Raramente si usava il telefono, perché costoso e poco accessibile dall'estero. La corrispondenza arrivava solo in alcuni porti. Ricordo la grande emozione che provavo prima di aprire una lettera, pur sapendo che avrei letto contenuti di situazioni "passate", magari di due mesi, in risposta ad una mia, spedita quattro o cinque mesi prima. Il nostro umore era condizionato dalle notizie "fresche" ricevute, ma durava poco, giusto il tempo occorrente per scrivere "La risposta".

Dal Compianto Parroco di Amalfi , Sac. Don Andrea Colavolpe, ricevevo "La Voce del Pastore", il Foglio della Parrocchia, come lui lo definiva, che mi arrivava puntualmente nei porti che gli avevo segnalato. Quando ritornavo a casa, dopo un lungo periodo di imbarco, dopo i doverosi saluti di rito , amici e familiari mi aggiornavano sulle "cronache" cittadine , ossia fatti e situazioni successe durante la mia assenza. Era come seguire un percorso di reintegrazione che mi avrebbe aiutato a reinserirmi negli ambienti che frequentavo. Le notizie urgenti arrivavano solo con telegramma, spedito dagli uffici postali, in grafia (codice Morse), e ricevute dall'Ufficiale Marconista di bordo, altra figura professionale cancellata dal Ruolo equipaggio. Non oso immaginare lo stato d'animo dei nostri avi, gli antichi navigatori della Repubblica di Amalfi o della Marina Velica, e delle relative famiglie, consapevoli, alla partenza, che la spedizione poteva durare anni e dal ritorno incerto. Eroi, spesso dimenticati, le cui imprese, mercantili e militari contribuirono allo sviluppo ed alla civiltà del mondo.

Oggi, attraverso i social , si dialoga o si esprimono opinioni su fatti privati o di interesse pubblico in tempo reale, azzerandone le distanze. La moderna tecnologia ci permette di essere costantemente in contatto con il mondo esterno. Un filo diretto permanente che ci permette di raggiungere tutti e subito. La diffusione degli smartphone ha contribuito a cancellare la vita sociale di bordo (come anche in ambienti familiari). Infatti, tutto il personale libero dalle guardie e dal lavoro si rinchiude in cabina, comunica con il mondo ma si isola dal resto dell'equipaggio. In passato il tempo libero a bordo si passava giocando a scacchi , bigliardino e tressette fino a tarda notte. La nave era dotata di biblioteca con sala lettura. Il giovedì e la domenica pomeriggio erano previste le proiezioni di film (due spettacoli, tenendo conto del personale di guardia), con pellicola super 8 mm.

E' la seconda volta che assumo il comando della MSC DITTE. La prima risale al 2016. Sul Ponte di Comando, in bella mostra, la Campana offerta dalla Madrina, Signorina Ditte, (nome femminile Nord Europeo, diminutivo di Edith, Benedicte, Judith) in occasione del varo della nave. La campana, ai tempi della marina velica, con i suoi rintocchi, scandiva la vita di bordo. Otto volte al giorno, ogni quattro ore, per "Chiamare" la guardia montante. Di qui, la famosa frase "sono le otto e tutto va bene" (o le quattro). Due rintocchi per indicare l'ora intera ed un rintocco per la mezz'ora (ogni mezz'ora , quando finiva la sabbia e clessidra si doveva girare ). I rintocchi annunciavano il mezzogiorno di bordo , il pranzo, la cena, l'ora del silenzio. I rintocchi emessi in rapida successione significavano "allerta", posto di combattimento, incendio, abbandono nave e per segnalare una nave all'ancora in tempo di nebbia. Quest'ultima tradizione -rintocchi "in tempo di nebbia" - , è il motivo per cui, ancora oggi, la campana a bordo è obbligatoria .

Nel 2016, la campana era grezza e senza pittura. Il Nostromo Gennaro Terminiello di Massalubrense si rese disponibile per pitturarla (con nero e vernice). Conobbi il Nostromo nel 1988, quando era ancora marinaio. Una persona come poche , uomo di fiducia, di pace e lavoratore instancabile. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo potrà confermare. Dal 1988 ho avuto la fortuna di averlo con me diverse volte, accrescendone la stima , che già era tanta. L'ultima volta , nel 2021 mi confidò che si sentiva stanco e che stava preparando la documentazione per la pensione e che avrebbe prolungato l'imbarco sulla MSC Anna perché' desiderava trascorrere il Natale 2021 in famiglia . Nel mese di aprile 2021 la figlia mi inviò un messaggio chiedendomi la cortesia di avvisare il Nostromo di contattarla. Poco dopo il Nostromo, raggiante in volto e con incontenibile gioia, mi annunciava la nascita del nipotino Gennaro. Lo scorso maggio 2022 mi giunse la triste notizia: la figlia mi riferì della sua morte improvvisa . Aveva solo 67 Anni. Ci tenevo a ricordare Il Nostromo Terminiello perché' era un uomo poco appariscente, concreto, affidabile e, soprattutto, onesto. Non adeguatamente valutato, come tutte le persone del suo stampo. Per me era un grande, un esempio positivo da seguire e far conoscere alle giovani generazioni. Come lui ne ho conosciuto pochi. Lavoratore, marito , genitore e nonno esemplare. Ogni volta che osservo la campana , non posso fare a meno di pensare a Gennaro.

Scrivo questo racconto il 13 novembre. Abbiamo 12 ore di fuso orario indietro, rispetto l'ora italiana. Da me sono le 18.30 di domenica, mentre in Italia sono le 06.30 di lunedì 14 novembre. Il sole è prossimo all'occaso. E' bellissimo pensare che, mentre qui, sulla nave, osserviamo gli ultimi raggi di sole del nostro tramonto, in Italia lo stesso sole sta sorgendo, annunciando il nuovo giorno.

Questa notte attraverseremo l'Antimeridiano di Greenwich, la linea fissa (o della mezzanotte fissa) del cambio data, da ovest verso est, quindi sposteremo, al passaggio, immediatamente, la data di un giorno in avanti. Significa che domattina quando mi sveglierò, come d'incanto, il calendario di bordo segnerà martedì 15 novembre, avendo "saltato" il lunedì.

Sembrerà strano, ma è cosi! La navigazione prosegue per Yokohama.

*Capitano Superiore di Lungo Corso

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