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Racconti d'aMare

Le insidie del mare e l'importanza della preparazione degli equipaggi nella nautica da diporto: riflessioni sulla tragedia dello yacht Bayesian.

Bayesian, le considerazioni del Comandante Barra sulla tragedia

Mentre gli esperti discutono sulle cause e sulle responsabilità, il Capitano Superiore di Lungo Corso Salvatore Barra fa alcune riflessioni sull'importanza di un equipaggio adeguatamente preparato e sull'organizzazione delle imbarcazioni da diporto.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 2 ottobre 2024 17:35:09

Di Salvatore Barra, Capitano Superiore di Lungo Corso

 

Il 19 agosto, oltre un mese fa, ci risvegliammo con la tragica notizia del naufragio del lussuoso yacht Bayesian, avvenuto mentre era alla fonda nella rada di Porticciolo, una cittadina in prossimità di Palermo, in cui persero la vita sette persone delle ventidue che erano a bordo.

Su questo tragico fatto si pronunciarono, come sempre accade dopo avvenimenti tragici, decine e decine di esperti, tuttologi "del giorno dopo" come li definisco. Costruttori navali, pescatori, autorità, capitani marittimi, gente comune e gli immancabili "leoni da tastiera", ossia coloro che si esprimono sui social etc.; persino la proprietaria del ristorante, posizionato di fronte al luogo della tragedia, affermava che "la posizione di ancoraggio era sbagliata" e che in quella posizione "non si è mai ancorato nessuno". Tutti concentrati sulla ricerca dei responsabili e alla ricerca delle cause che provocarono il naufragio. Tuttavia, dagli errori commessi che risulteranno dalla successiva inchiesta, si potrebbero aprire nuovi strumenti legislativi atti ad evitare in futuro simili tragedie.

In precedenza non mi ero mai interessato di questo importantissimo settore della nautica, ed anche ora faccio molta fatica a capire l'organizzazione degli equipaggi sulle navi e mezzi del diporto.

Quindi, visto che lo hanno fatto in tanti, desidero condividere, di seguito, con i lettori che mi seguono, alcune considerazioni, "a bocce ferme" come si suol dire.

1) Contrariamente a quanto si crede, ogni esperienza vissuta su di una nave è unica e irripetibile, perché ogni volta ci si imbarca su una nave diversa e con differente equipaggio. Ovviamente le basi teoriche attitudinali restano le stesse, ma cambiano gli interpreti e il luogo di lavoro; è come rifare un film ma con scene ed attori diversi. Il binomio nave-equipaggio è di fondamentale importanza per la buona riuscita di una spedizione navale.

2) Ogni imbarcazione deve essere "armata" con un equipaggio adeguato ed attento, equipaggiata con dotazioni di sicurezza efficienti, ben mantenute e pronte all'uso. In caso contrario, la nave sarebbe soggetta a criticità e a serio rischio di sinistri. Lo stesso vale quando si naviga con imprudenza in acque ristrette, si ancora in rade non sicure o si naviga in condizioni meteo proibitive per quel tipo di imbarcazione, magari con condizioni di stabilità precarie. La nave ci "parla" attraverso rumori, scricchiolii, vibrazioni, emissioni di fumi, variazioni di temperature, etc. Un equipaggio attento, dai semplici indizi o da piccoli dettagli, riesce a capire eventuali malesseri, li valuta ed agisce con interventi riparativi e preventivi. Nel caso di problemi non risolvibili a bordo, gli uffici tecnici di terra provvederanno ad organizzare le necessarie riparazioni al primo scalo utile, inviando tecnici specializzati e pezzi di ricambio. Una nave, anche se nuova e supertecnologica, potrebbe essere a rischio se il personale imbarcato è inesperto o inadeguato. Credo che a causare la tragedia del Bayesian siano state una serie di concause, forse superficialità nel non aver valutato appieno le condizioni del rischio esistente.

3) Alla luce di quanto sopra, credo che navi "inaffondabili" non esistano, anche se recentemente, a proposito del Bayesian, ho sentito qualcuno affermare il contrario. Il tristemente famoso transatlantico Titanic, considerato inaffondabile al momento del varo, naufragò tragicamente nel corso del viaggio inaugurale, impattando contro un iceberg, al largo di Terranova, la notte tra il 14 e 15 aprile 1912. Dall'inchiesta emersero errori sulla compartimentazione stagna della nave in fase di progettazione e l'eccessiva velocità tenuta, nonostante gli avvisi di iceberg ricevuti e sistematicamente ignorati. Dopo quella tragedia che sconvolse il mondo, l'IMO (International Maritime Organization), dopo appena due anni, nel 1914, pubblicò la prima convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS "Safe Our Life at Sea"). Tale convenzione, tuttora in uso ma periodicamente aggiornata, ad oggi, non è applicabile ai battelli inferiori alle 500 tonnellate di stazza lorda (tipo il Bayesian).

4) Allerta meteo - Nelle fasi successive al naufragio si è tanto discusso se fosse stata diramata e raccolta dal comandante del Bayesian un "allerta meteo", che probabilmente non c'è stata, ma in caso affermativo avrebbe avuto grande rilevanza nell'inchiesta. Stiamo parlando di allerta meteo per i marinai, una categoria di uomini che, secondo tradizione, dovrebbero essere abili ed esperti ad interpretare i "segni" del cielo e del mare. Marinai e pescatori, nell'arco delle sei ore di tempo, sono capaci di fare previsioni accurate, addirittura più precise del servizio meteo nazionale. Tuttavia, per chi non lo sapesse (credo tanti), le trombe marine sono fenomeni che si formano localmente e non si possono prevedere. Solo l'occhio attento di specialisti del settore, come la gente di mare, riesce a capire persino l'evoluzione del tipo di nuvola (cumulonembo) che sta generando la tromba marina. Altro che allerta meteo! Ricordo, ad Amalfi, un venerdì santo di tanti anni fa, il tempo era incerto e la tradizionale processione a rischio. A quei tempi le previsioni meteo erano curate dal colonnello Bernacca, su Rai 1, il quale, notoriamente, qualche volta sbagliava. Il comitato organizzatore della ricorrenza decise di interpellare Tobia Moretti, decano e compianto pescatore amalfitano, per la previsione meteo, il quale perentoriamente, dopo aver scrutato il cielo fino all'orizzonte, disse: "Facitel asci'" (fatelo uscire), riferendosi al Cristo morto. La processione si svolse regolarmente al crepuscolo serale di quel venerdì santo.

5) Alcol e droga test - Sullo yacht, poche ore prima del naufragio si era svolta una festa. Trovo strano che ai naufraghi non sia stato effettuato alcun test per verificare lo stato di sobrietà dei sopravvissuti. Con i test, certamente non sarebbe cambiato niente, ma sono sicuro che gli investigatori avrebbero potuto capire molte cose.

6) Marinaio di guardia. Nella notte, mentre tutti dormivano, l'unico a vegliare sul mezzo e i suoi ospiti era un giovane ed inesperto marinaio francese che non si accorse né della tempesta in arrivo, né dell'ancora che stava arando. Fatto che giudico di una superficialità a dir poco imbarazzante. Scelta improponibile per qualsiasi tipo di nave.

7) Il comandante del Bayesian avrà vissuto attimi drammatici, quando in piena notte, col buio totale, si è trovato improvvisamente invaso dall'acqua ed imprigionato nell'imbarcazione senza capire cosa stesse succedendo. Deve essere stato terribile. Le cause dell'incidente le stabilirà l'inchiesta che ne seguirà. Il comandante dello yacht è certamente responsabile del naufragio, perché ha perso l'imbarcazione che gli era stata affidata. Giornalisti e social lo hanno già condannato, definendolo con epiteti irripetibili, ma il grado di responsabilità ed eventuale condanna lo stabilirà l'inchiesta, in base alle testimonianze ed alle perizie che verranno effettuate sul relitto, quando sarà recuperato.

8) INCHIESTA. Il diritto internazionale marittimo è abbastanza complicato. La posizione della nave al momento di un naufragio, di un sinistro o di altro fatto delittuoso, è fondamentale per stabilire il tribunale di competenza. Nel nostro caso specifico, il naufragio è avvenuto nelle acque interne dello Stato italiano, che giuridicamente sono considerate come la terraferma e quindi di totale competenza alla giurisdizione italiana. Un'inchiesta parallela sarà condotta anche dallo stato di bandiera dell'imbarcazione affondata, in questo caso inglese. La linea di base si sviluppa lungo la costa, il cui limite è quello delle basse maree (più basse), o in presenza di golfi o insenature, la congiungente (max. 24 miglia), costituisce la linea di base. Ad esempio, nel golfo di Salerno la linea di base è la retta che unisce Punta Licosa con l'isola di Capri (minore di 24 mg). Tutte le acque a monte della Linea di base sono denominate Acque interne, e considerate giuridicamente come la terraferma. Dalla linea di base verso il largo, per 12 miglia, si cominciano a contare le acque territoriali, il cui status giuridico è differente. Ci tenevo a fare questa precisazione perché, pur essendo importante, nessuno ne aveva fatto cenno.

9) Il MARE è un elemento bellissimo ma ostile e pericoloso. Deve essere sì amato ma sempre temuto e rispettato. Così come le navi e le imbarcazioni che solcano i mari, nascondono infinite insidie e tanti pericoli. Dall'esperienza del Bayesian si potrebbero trarre spunti per apportare nuove ed opportune regole sull'organizzazione degli equipaggi e delle navi della Nautica da Diporto. Questa tragedia (come tante altre) ci ricorda che qualsiasi lavoro, e tutte le attività marittime, sopra e sotto il mare, sono estremamente pericolose e devono essere condotte da personale adeguatamente preparato ed estremamente responsabile. Gli uomini di mare, oltre alla bravura professionale e alle virtù umane, hanno bisogno di essere sempre accompagnati da una buona dose di fortuna, che non guasta mai. Tenendo presente il sempre valido adagio del saggio Pulcinella, che dicette: "Per mare nunn ce stanno taverne" - Ossia per mare non ci sono taverne - (quindi nessun riparo).

01 ottobre 2024 - in navigazione da Port Said a Singapore.

 

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