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Territorio e Ambiente

Il 57,4% della produzione di energia elettrica complessiva in Campania arriva da fonti rinnovabili. Maggior contributo arriva dal comparto eolico

Legambiente, la Campania modello virtuoso per le fonti rinnovabili

Nel 2023 si registra +9% sulla potenza installata e +11% sulla produzione di energia, +36% del numero di impianti fotovoltaici, +21% di potenza fotovoltaica e, riguardo invece alla produzione, +21% per quella eolica e +38% per quella idroelettrica.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 15 novembre 2024 14:00:28

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C'è una Campania virtuosa, con una regione guida e di esempio per le altre regioni.

È la Campania delle fonti rinnovabili con risultati evidenti e concreti: nel 2023 si registra rispetto al 2022 +9% sulla potenza installata e +11% sulla produzione di energia, +36% del numero di impianti fotovoltaici, +21% di potenza fotovoltaica e, riguardo invece alla produzione, +21% per quella eolica e +38% per quella idroelettrica. Siamo a quota 3,77 GW di potenza installata, con una produzione di 6,69 TWh. Abbiamo installato circa 300 MW nel 2023. La fotografia è stata scattata da Legambiente con il suo rapporto annuale Comuni Rinnovabili presentato stamattina presso la Sala de Sanctis, Palazzo Santa Lucia, Napoli, alla presenza dei vertici nazionali e regionali dell'associazione e del presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

"Da anni - commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - raccontiamo come il modello campano potrebbe rappresentare un riferimento importante per le azioni necessarie per facilitare la decarbonizzazione del Paese. Lo facciamo evidenziando il lavoro importante rispetto delle tempistiche della fase di permitting dei progetti presentati, ma anche per la capacità di confronto con enti e imprese per "aggiustare" eventuali criticità riscontrate per evitare blocchi e bocciature. I dati presentati dimostrano gli importanti passi avanti che potrebbero continuare nella nostra regione ma anche moltiplicarsi negli altri territori, ma il contesto nazionale fa prefigurare possibili passi indietro nello sviluppo delle rinnovabili, che potranno avere impatto negativo anche per il virtuoso modello campano. Oggi la Regione Campania - conclude Imparato - può giocare un ruolo politico fondamentale in difesa delle rinnovabili sul piano nazionale, come modello virtuoso di buon governo della transizione energetica, da diffondere e potenziare attraverso norme e politiche industriali e occupazionali necessarie per vincere la sfida climatica, economica e sociale".

"La rivoluzione energetica nel Paese - ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - avanza in modo evidente, ma all'orizzonte si intravedono minacce importanti. Il governo nazionale ha approvato norme, come il decreto agricoltura, che incomprensibilmente vieta in modo indiscriminato il fotovoltaico a terra, e quello sulle aree idonee, che delega la materia alle Regioni, e scrive decreti come il Testo unico sulle rinnovabili, ancora in discussione, che rischiano di fermare la progressione delle rinnovabili sul territorio italiano. A peggiorare la situazione ci sono regioni come la Sardegna che, con una norma sulle aree idonee in via di approvazione, sta vietando l'installazione dei nuovi impianti a fonti rinnovabili sul 99% del territorio sardo, nonostante ancora oggi il 69% dell'elettricità regionale venga prodotta dal carbone. Per archiviare definitivamente l'era delle fossili serve il pragmatismo, la competenza e la lungimiranza dimostrata dalla Regione Campania, un modello che vorremmo si replicasse in tutto il territorio nazionale. Le rinnovabili saranno uno dei settori trainanti delle nuova occupazione dell'economia verde, che può riguardare in modo prioritario il meridione d'Italia. Sarebbe un vera sconfitta perdere questa occasione storica che può permettere alle giovani e ai giovani del Sud di poter scegliere se restare a vivere e lavorare nei loro territori, possibilità di scelta che oggi non gli è garantita".

 

I numeri del Dossier

Nel 2023 in Campania siamo a quota 3,76 gigawatt di potenza rinnovabile elettrica: solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. Grazie alla presenza di oltre 67.000 impianti, c'è stata una produzione di energia elettrica rinnovabile pari a 6,69 terawattora. Rispetto ai dati del 2022, si registra un aumento di potenza del 9% e un aumento di produzione del 11%. La produzione di energia elettrica in Campania proviene per il 57,4% da fonti rinnovabili. Punta di diamante è sempre il comparto eolico, che costituisce il 52% della potenza e copre il 61,7% della produzione campana. Rispetto alle altre Regioni del Sud Italia, siamo terzi per potenza installata (dietro Puglia e Sicilia) e secondi per produzione (dietro la Puglia).

Solare fotovoltaico. Tra le tecnologie rinnovabili, il fotovoltaico registra nel 2023 i maggiori aumenti sia come numero di impianti, sia come potenza installata. Al 2023 in Campania ci sono 1,23 GW di potenza da solare fotovoltaico, con una produzione di energia pari a 1,16 TWh. Questa tecnologia registra l'aumento più alto in termini di potenza installata tra le fonti rinnovabili in Campania nel 2023, con un +21%. Diffusa in 549 comuni su 550, la tecnologia del solare fotovoltaico è praticamente ovunque in Campania. Di questi 549 comuni, ben 81 sono 100% rinnovabili: significa che la produzione di energia da solare fotovoltaico che si ha in quel comune potrebbe potenzialmente coprire i consumi di energia elettrica degli abitanti. I comuni con la maggiore potenza installata risultano essere Eboli (SA), Serre (SA), Nola (NA), Giugliano in Campania (NA) e Sessa Aurunca (CE), che da soli coprono circa il 15% della potenza totale campana da fotovoltaico. Sono 357 i nuovi impianti nel Comune di Napoli (cui corrispondono 5,42 nuovi MW di potenza). Segue Sparanise (CE), con +5,15 MW, Acerra (NA) con 4,93 MW, Salerno con +4,20 MW e Frattamaggiore (NA) con +3,75 MW.

Eolico. L'eolico è pioniere in Campania: rispetto alle altre regioni italiane è terzo per potenza installata e addirittura secondi per produzione di energia elettrica. Nel 14% dei comuni campani ci sono quasi 2 GW di potenza, con 4,13 Twh di energia prodotta nel 2023. Protagoniste le province di Avellino e Benevento, che coprono quasi il 90% della potenza totale installata in Campania. Bisaccia (AV) è il comune con il maggior numero di megawatt, ben 250. Segue Foiano di Val Fortore (BN) con 223 MW, Lacedonia (AV) con 204, San Giorgio la Molara (BN) con 120 MW e Montefalcone di Val Fortore (BN) con 81 MW. Nel 2023 nuove installazioni a San Giorgio la Molara (BN), Casalbore (AV) e Greci (AV). Sono 49 i comuni 100% rinnovabili: significa che la produzione di energia da eolico che si ha in quel comune potrebbe potenzialmente coprire i consumi di energia elettrica degli abitanti.

Idroelettrico. Situazione immutata rispetto all'anno scorso per questa fonte energetica, con zero installazioni nel 2023. Considerando l'idroelettrico totale (quindi sia grande che mini idroelettrico), in Campania siamo a quota 334,9 MW. Positivo però è il dato sulla produzione, che l'anno scorso era in calo di quasi il 30%: quest'anno, invece, trend positivo con +38%. Sono 45 i comuni con impianti idroelettrici, di questi 23 sono 100% rinnovabili: significa che la produzione di energia da idroelettrico che si ha in quel comune potrebbe potenzialmente coprire i consumi di energia elettrica degli abitanti. Scendendo nel dettaglio dei Comuni, i primi cinque comuni per potenza installata sono Capriati al Volturno (CE), Morigerati (SA), Piedimonte Matese (CE), Mignano Monte Lungo (CE) e Pertosa (SA).

Bioenergie. Sono 103 gli impianti di bioenergie in Campania, con una potenza pressoché uguale a quella del 2022 e una diminuzione della produzione del 29%. Sono impianti principalmente collocati tra casertano e salernitano. Anche le nuove installazioni del 2023 si trovano in queste due province: San Giorgio la Molara (BN), Alvignano (CE), Pignataro Maggiore (CE), Villa di Briano (CE) e San Pietro al Tanagro (SA). Complessivamente sono 70 comuni con impianti di bioenergie ma solamente 18 sono 100% rinnovabili: significa che la produzione di energia da bioenergie che si ha in quel comune potrebbe potenzialmente coprire i consumi di energia elettrica degli abitanti.

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