Tu sei qui: Storia e StorieTurismo religioso in Costiera Amalfitana: le chiese di Cesarano e Polvica a Tramonti
Inserito da (ilvescovado), sabato 15 ottobre 2016 12:21:47
di Giuseppe Liuccio
Nella Costiera, anzi nella "montiera", d'Amalfi c'è uno straordinario punto di osservazione in grado di scaricare emozioni che terremotano cuore, anima e pensieri. Si tratta del Monte Cerreto che tra Tramonti e Ravello, si erge maestoso nei 1300 metri della cima scabra e quasi lunare nell'assenza di vegetazione. Dà, però, brividi di piacere nella scoperta del bosco e, soprattutto, del sottobosco con la ricchezza e la varietà della vegetazione nel caleidoscopio cangiante dei colori e nella intensità dei profumi, soprattutto in questa stagione autunnale. Di lassù ti si para dinanzi, luminoso di grazia e di bellezza, lo spettacolo di tutti e tredici i borghi di Tramonti che dal Valico di Chiunzi arabescano di case chiese e campanili la vallata che caracolla a sbalzi fin giù al mare.
Tredici villaggi con altrettante parrocchie: dal Cerreto nasce il torrente Satrono, che lungo il corso s'ingrossa con l'apporto d'acqua di altri torrenti e, via via, prende forma portata e dignità di fiume e con il nome di Reginna sfocia nel mare di Maiori.
Le origini di Tramonti, cittadina che supera i 4.000 abitanti, non sono certe. Secondo quanto afferma lo storico Camera "L'istoria è muta, anche se non senza fondamento si può attribuire l'origine di questo borgo agli espulsi e dispersi Picentini, i quali, rimasti combattuti e fugati dai romani, furono costretti a cercare ricovero nelle vicine borgate": della stessa idea è anche il Cerasuoli.
Il villaggio di Cesarano, la cui fondazione si fa risalire IV - V secolo a.C. fu per molto tempo propugnacolo principale di Tramonti e, come tale, dovette sostenere la guerra contro i principi Durazzeschi ed Aragonesi di Napoli. La popolazione andò man mano crescendo, si sparse per il vasto territorio di montagna, "intra montes, il quale venne diviso in villaggi. E proprio da Cesarano ha inizio l'escursione di oggi. Sorge in bella posizione panoramica con alle spalle il monte Cerreto a far da quinta e di fronte il monte Finestra che anticipa il territorio di Cava, come d'altronde, l'Avvocata, con un noto santuario, dove i devoti di Maiori in modo particolare, ma quelli dell'intera Costiera in generale si recano in pellegrinaggio la domenica di Pentecoste. Più in là si erge maetoso con i suoi altari di pietra il Monte Falerzio, dove la fantasia popolare ha individuato sullo sperone accidentato, il moro addormentato dirupante nella gloria della luce sul mare cristallino di Capodorso.
A parte la storia avvincente e la bellezza del panorama che spazia a perdita d'occhio dai monti al mare tra pianori, petti di colline e vallate festanti di vigneti e limoneti, che riecheggiano la musica dei campanacci delle mandrie alla pastura brada, il villaggio dispone di una bella ed accogliente Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Madonna Assunta, a tre navate e con un ampio sagrato spalancato sulla vallata fecondata dal torrente Satrono. Il viaggio è il posto ideale per una scampagnata fuori posta, anche per adempiere al precetto della messa domenicale, consumare un pasto con famiglia al seguito a prezzi competitivi, in una delle trattorie che non mancano e che garantiscono squisiti prodotti tipici, trecce, provole, funghi e fumanti pizze, innaffiati da un robusto "tintore" e concedersi, dopo, una passeggiata con il pizzicore dell'aria frizzante di aromi alle narici e visitare le case-botteghe degli ultimi cestai per portarsi a casa un souvenir dell'artigianato locale, che profuma ancora di giovani virgulti di castagno utilizzati negli intrecci. Ma la passeggiata può continuare a Polvica, a pochissimi chilometri di distanza, anche per avere notizie precise di una bella pagina di storia del territorio.
Polvica è la frazione più importante di Tramonti. Qui ha sede il Municipio, qui si svolge il corteo storico per rievocare il Privilegium concesso a Tramonti dal Re Ferrante.
Il Corteo Storico rievoca, appunto, la devozione dei Tramontani alla Casa Reale d'Aragona nel secolo XV. I figuranti dei tredici casali sfilano lungo un percorso centralizzato, intorno all'antica sede del Sedile del Popolo di Tramonti, ubicato nei pressi della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, ove un tempo aveva la residenza la municipalità tramontana. Nel Settecento proprio sulla parete della chiesa parrocchiale, fu murata una lapide commemorativa che recita testualmente: Dio Ottimo Massimo / Qui i Nobili Uomini di Tramonti /Come re Ferdinando li dichiarò e decorò / Si Radunano e Siedono per gli Affari della Patria / Anno domini 1461.
Polvica, poi, ospita il bellissimo convento di San Francesco, fondato nel 1474 alle falde del Colle di Santa Maria. Fu fatto costruire da Matteo D'Angelo. Si sviluppa essenzialmente su tre livelli e vanta un grande chiostro. La Chiesa presenta una sola navata e l'ingresso è dominato in alto da un settecentesco coro ligneo e da due sarcofagi posti di lato. Il sarcofago di destra racchiude le spoglie di Ambrogio Romano, vescovo di Minori nel 1509; quello di sinistra conserva le reliquie di Martino De Majo, vescovo di Bisaccia e Bisceglie tra il 1475-87. Lungo entrambi i lati della navata vi sono degli altarini ciascuno con nicchie, ospitanti statue di Santi. Sull'altare maggiore vi è il trono marmoreo di San Francesco.
Ma sono ancora tante le sorprese che ci riservano le frazioni di Tramonti, soprattutto nella parte bassa del vasto territorio. Saranno l'argomento del prossimo viaggio/escursione alla scoperta Paterno Sant'Elia e Sant'Arcangelo. Bellissima la chiesa di Paterno Sant'Arcangelo con la monumentalità della scalinata in pietra: ardita, aerea, "panoramicissima", sovrastata da un imponente campanile a pianta quadrangolare, con e con sorprese tutte da scoprire a gonfiare il cuore di emozioni incontenibili.
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