Tu sei qui: Storia e StorieLa Commemorazione dei Defunti in Costa d'Amalfi è attesa, salata, calda e nera
Inserito da (redazionelda), domenica 1 novembre 2020 21:51:06
di Gabriele Cavaliere
Anche in questo periodo a dir poco "complicato" non possiamo esimerci dal commemorare coloro che non sono più tra noi.
La "festa dei Morti" in Costiera è attesa, che dura tutta una notte, per le anime che faranno ritorno alle antiche case.
Ė salata, come le lacrime versate sulla tomba dei cari estinti.
Ma è anche calda e luminosa, come il sole della "Staggione de' Muorte", ed è nera, infine, come la farina di grano che si usa per preparare la Pizza dei Morti.
Ė attesa, la sera del primo novembre resiste nei paesi della Costa l'usanza di lasciare sul davanzale delle finestre una candela accesa, oppure un lumino, poichè si crede, il chiarore agevoli l'anima del congiunto a ritrovare la strada di casa.
Durante questa notte è permesso alle anime di camminare sulla terra, per visitare i luoghi in cui vissero la loro vita terrena e far visita ai propri cari.
Pare che l'anima possa svelarsi ai suoi cari, anche solo attraverso dei segni, dei rumori, spostamenti di oggetti, etc... ma, stando ai più, l'anima rimane discreta, accontentandosi di rivedere i luoghi cari e di sincerarsi che i familiari stiano bene. Senza mostrarsi, allora, si allontana. Per accogliere il celeste visitatore nei paesi dell'entroterra - Tramonti, Corbara, Sant'Egidio del Monte Albino e nei territori dell'Agro-sarnese - resiste l'usanza di andare a letto presto quella sera, ma solo dopo aver apparecchiato il tavolo da pranzo con cibo e vino, e posto accanto ad esso una bacinella d'acqua, del sapone, un asciugamani, e l'immancabile cero, affinché l'anima, prima di rifocillarsi, possa rinfrescarsi...
L'evolversi della società in buona parte ha cancellato o per lo meno fatto dimenticare queste usanze che, però, non sono affatto sparite ma bensì si sono trasformate, addobbandosi di esotico, e assimilando mode d'oltremare con più o meno compiacimento di tutti. Ė alla luce di questa antichissima tradizione che va letto il successo della festa di Halloween...
La ricorrenza dei defunti è salata, come le lacrime versate sulla tomba dei propri cari ma, aggiungerei, come il sudore stillato lungo le interminabili scalette che nei paesi costieri conducono all'estrema dimora. Quasi che la posizione esasperata voglia rappresentare l'ultimo viaggio...
Ė calda e luminosa come "A' Staggione de'Muorte", dove il termine "staggione" stà a significare estate, e che è conosciuta fuori dalla Costa come "Estate di San Martino": «...che dura tre giorni e un pochino...», recita un adagio popolare. Si tratta di un periodo abbastanza breve, il più delle volte dura qualche giorno appena nella prima metà di novembre in cui, dopo il primo freddo autunnale, si verificano condizioni di bel tempo e improvviso tepore. Pare che il nome di questa vera e propria "tregua metereologica" sia da attribuire alla leggenda del soldato romano Martino (poi divenuto san Martino di Tours) che nel rigido inverno del 335 durante una tormenta s'imbatté in un viandante stremato dal freddo. Secondo altri l'incontro avvenne di notte, mentre il militare era intento nell'ispezione dei corpi di guardia. Resta il fatto che Martino, non cristiano ma puro di cuore, non esitò a sfoderare la spada per dividere il suo mantello a metà con lo sfortunato. Immediatamente il cielo si schiarì e la temperatura si fece più mite, come se all'improvviso fosse tornata l'estate.
...e infine è nera la "Festa dei Morti" ma, a differenza dei paesi limitrofi, dove la mesta ricorrenza viene celebrata consumando torrone, chiamato, appunto, "ossa dei morti", in Costa d'Amalfi è la pizza la protagonista indiscussa delle tavole del due novembre.
Ė una pizza fatta con il grano saraceno e condita con la salsa di pomodoro, con olio, aglio, origano e magari acciughe, rigorosamente senza condimento di carne o salumi. Per penitenza, per rispetto di chi non c'è più.
Un'usanza talmente radicata che neppure ci si chiede il motivo perché sia nata.
Alcuni dicono perché le donne di casa potevano preparare l'impasto e poi recarsi al cimitero. Stendendo l'impasto al rientro e cuocendola rapidamente nel forno di casa.
Secondo altri, invece, il grano, che costituisce la base della pizza, assurge a simbolo della vita che continua.
Come il grano che per essere raccolto necessita il taglio della pianta, e quindi la sua uccisione, ma che ripiantato da origine ad una nuova vita. Vita che nasce dalla morte, in un ciclo eterno ed indissolubile.
Questa "Pizza Nera" nasce nei paesi rurali della Costa, a Tramonti in particolare, dove la pizza è tradizione secolare e identità. Ma parleremo della Pizza di Tramonti De.Co in un'altra sede ...
Per il momento Vi lascio ai vostri affetti ricordando una massima di Sant'Agostino: "Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dov'erano ma ovunque noi siamo". Nel nostro cuore...
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 102057107
Il 26 aprile 1986, alle 1:23 del mattino 8ora locale), il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina (all'epoca Unione Sovietica), esplose durante un test di sicurezza mal gestito. L'incidente rilasciò enormi quantità di materiale radioattivo nell'atmosfera, dando origine alla...
Il 25 aprile in Italia si celebra la Festa della Liberazione dal regime fascista e dall'occupazione militare tedesca dell'esercito nazista, avvenuta nel 1945. L'occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma si considera il 25 aprile come data simbolo perché nel 1945 coincise...
In una giornata carica di emozione, migliaia di fedeli si sono riuniti in Piazza San Pietro per rendere omaggio a Papa Francesco, il Pontefice venuto "dalla fine del mondo" che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell'umanità. Commossa la redazione de Il Vescovado si stringe nel...
ROMA - "Papa Francesco riconobbe l’importanza delle Forze Armate e di Polizia nell’opera di ristabilimento della pace e per la salvaguardia della sicurezza." Con queste parole il presidente dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia (ANSI), Gaetano Ruocco, ha commentato la notizia della scomparsa...
In occasione delle festività del Lunedì dell'Angelo (21 aprile), della Festa della Liberazione (25 aprile) e della Festa dei Lavoratori (1 maggio), l'Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava de' Tirreni offrirà ai visitatori un'opportunità unica per scoprire i tesori custoditi all'interno del millenario...