Tu sei qui: Storia e Storie9 novembre 1732: Sant'Alfonso fonda a Scala l'ordine dei Redentoristi
Inserito da Emiliano Amato (redazionelda), venerdì 9 novembre 2018 15:49:08
Il 9 novembre 1732 Sant'Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) fondò a Scala l'Ordine dei Redentoristi. Il dottore della Chiesa rimase per molti nella cittadina costiera dove, attraverso la preghiera e la riflessione preparò le regole dell'Istituto. Già sul finire del 1729, risiedendo al cosiddetto Collegio dei cinesi (una istituzione religiosa a spirito missionario) a Napoli, il santo pensò di istituire una congregazione di sacerdoti uniti dal vincolo per la predicazione missionaria. E nel 1732 il sogno si compie. Nella Regola (in vigore prima del 1965) e nelle recenti Costituzioni, si legge: "evangelizzare pauperibus misit me". L'espressione, ripresa dal testo evangelico, racchiude la spiritualità della fondazione alfonsiana.
Povertà, defezioni e complicazioni varie non lo fecero desistere dal progetto rimanendo nella casa Anastasio con frate Vito Curzio, evangelizzando le zone limitrofe.
La vita dei primi Padri redentoristi fu particolarmente dura: chiamati da varie parti per predicare le Missioni al Popolo, vi andavano prontamente dando il meglio di loro stessi con la predicazione, le confessioni, l'amministrazione dei sacramenti e le visite agli ammalati. L'apostolato principale della famiglia religiosa, era la predicazione missionaria nei paesi dove erano chiamati.
Numerosa e particolarmente proficua fu la campagna di evangelizzazione di questo periodo.
Essere Missionario redentorista, in questo primo decennio (1732-1744) fu veramente una testimonianza, coerente ed autentica, di fede, perseveranza ma di più amore al Vangelo.
Nelle cronistoria della famiglia redentorista, oltre al fondatore, è bello ricordare i nomi di San Gerardo Maiella, Vito Curzio, Gennaro Sarnelli, Gioacchino Gaudiello, Giovanni Mazzini, Paolo Cafaro, Nicola De Santis. Quest'ultimo fu un giovanissimo studente redentorista, morto in concetto di santità per la sua vita, silenziosa e coerente, con i voti professati nella recente fondazione missionaria.
Questi uomini furono uniti dall'amore per il Cristo e dalla costanza con la quale vissero tali prove, con spirito di edificazione e di autentico sentimento religioso.
La Congregazione visse momenti difficili per l'approvazione della Regola, a causa di vari conflitti, ma superò tutto, con la forza della preghiera e la grande perseveranza del fondatore.
"La congregazione si manterrà fino al giorno del giudizio, perché non è opera mia ma del Signore" diceva Sant'Alfonso, e su questo ha messo il sigillo la parola di un santo, che noi, con gioia, riportiamo.
A Scala Sant'Alfonso era solito recarsi in una piccola grotta non molto distante dalla Cattedrale, oggi chiamata proprio Grotta di Sant'Alfonso, per pregare, meditare e far penitenza; in quel luogo egli ricevette molte volte le apparizione della Madonna.
Dopo le difficoltà iniziali, nel 1749 Papa Benedetto XIV approvò le Regole dell'Ordine.
Da allora, in ogni istante libero dal suo apostolato missionario, egli si dedicò a scrivere.
Ha scritto 111 opere, grandi e piccole, tra le quali spicca la sua Teologia Morale, un'opera grandiosa colma di dottrina e spiritualità.
Scrittore ma anche autore e compositore, avendo egli ricevuto un'ottima preparazione musicale, sia di un opera quale il "Duetto tra l'anima e Gesù Cristo", eseguito nel 1760, sia delle note Canzoncine simbolo di una fede profonda e semplice quali, "Quanno nascette Ninno", "O Pane del Cielo", "Gesù mio con dure funi" e tante altre.
Nel 1762 fu nominato da Papa Clemente XIII vescovo di Sant'Agata dei Goti e per obbedienza lasciò Scala dedicandosi alla nuova Diocesi e migliorandone notevolmente il patrimonio, impiegato poi successivamente dopo la grave carestia che colpì il Regno di Napoli in quel periodo.
Sopraffatto dalle gravi infermità ottenne di poter lasciare la Diocesi di Sant'Agata dei Goti e si ritirò più povero di prima a Pagani, dove morì alle 12 del 1° agosto 1787.
Sant'Alfonso fu dichiarato dapprima Beato nel 1816 e Santo nel 1839. Papa Pio IX nel 1871 lo dichiarò Dottore della Chiesa e Pio XII lo elesse nel 1950 Patrono dei Confessori e dei Moralisti e poi anche degli Avvocati e dei Giuristi.
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