Tu sei qui: Notizie, LifestyleEmergenza senza fine nei Pronto soccorso di Sarno e Nocera Inferiore: la Fials denuncia il rischio collasso
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 8 gennaio 2025 09:04:00
Le gravi condizioni in cui versano i pronto soccorso di Sarno e Nocera Inferiore richiedono interventi immediati e concreti. A lanciare l'allarme è Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno, che evidenzia come il sovraffollamento cronico e l'assenza di misure efficaci per affrontare l'emergenza stiano mettendo in ginocchio sia i pazienti che il personale sanitario. "Non possiamo più tollerare una situazione che si ripresenta ogni anno e che viene affrontata senza una reale pianificazione: è ora di mettere da parte i conflitti istituzionali e di lavorare per una soluzione costruttiva", afferma Lopopolo, chiedendo un confronto immediato con la direzione sanitaria.
Il sindacato denuncia una situazione in cui, nei pronto soccorso dell'agro nocerino-sarnese, i medici si trovano quotidianamente a gestire un numero insostenibile di pazienti in attesa di ricovero, con una media di 15-30 persone affidate al medico di guardia. A questo si aggiunge la saturazione costante dei reparti, che blocca il flusso dei ricoveri. "Non possiamo più fare affidamento sul solo sacrificio degli operatori, ormai al limite delle loro forze. Servono ulteriori assunzioni di personale medico e infermieristico per integrare gli organici e rispondere alle esigenze del territorio", sottolinea Lopopolo.
Le carenze strutturali e organizzative stanno portando al collasso un sistema già fragile. I turni massacranti, i rientri durante i giorni di riposo, le straordinarie richieste di reperibilità e le condizioni di lavoro sempre più difficili stanno esaurendo le energie di medici e infermieri. "Il burnout del personale non è più una minaccia futura, è una realtà quotidiana. Solo con nuove assunzioni potremo garantire un'assistenza sicura e ridurre i carichi di lavoro che stanno distruggendo il personale", prosegue Lopopolo.
Ma a pagare il prezzo più alto sono i pazienti, spesso costretti a sostare su barelle per giorni, in spazi inadeguati e senza privacy, con un rischio crescente di infezioni e complicanze. "La dignità dei pazienti è calpestata, i loro diritti fondamentali sono gravemente compromessi", denuncia il segretario della Fials. "Non è più accettabile che letti e barelle siano sistemati in aree non idonee, trasformando l'assistenza in una gestione emergenziale permanente".
La Fials chiede misure immediate: "Non basta migliorare gli spazi o cercare soluzioni temporanee. È indispensabile un piano riorganizzativo che preveda nuove assunzioni mirate e strutturate per integrare i ranghi ormai ridotti all'osso", insiste Lopopolo.
Le istituzioni locali e regionali, secondo il sindacato, devono superare i conflitti e lavorare insieme per risolvere questa crisi. "La salute di pazienti e operatori non può continuare a essere sacrificata per carenze organizzative o giochi politici", conclude Lopopolo.
La Fials ribadisce la necessità di azioni immediate per garantire condizioni di lavoro dignitose e cure di qualità, restituendo sicurezza ed efficienza a un sistema sanitario che non può più aspettare.
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