Il Vescovado Costiera Amalfitana

di Francesco Criscuolo* già Preside del Liceo Marini Gioia

Nelle prime ore di questa mattina è piombata come un macigno sulle nostre teste la notizia sconvolgente della prematura dipartita di Flora Ferrigno.

La commozione di amici, di colleghi e colleghe di lavoro e di quanti hanno avuto la fortuna di entrare in contatto con lei è tanto più viva quanto più degno di nota è stato il suo percorso di vita.

La tristezza del momento non può mettere in ombra i ricordi, che si affastellano nella mente di tanti e che fanno risaltare l'immagine di una persona buona, gentile, generosa, sorridente.

Le doti di umanità e di competenza, lo stile di garbo nei rapporti interpersonali e di infaticabilità negli impegni professionali, l'attitudine a non rifuggire dai rischi e dalle difficoltà impreviste hanno fatto di lei l'icona di una stagione innovativa dell'istituzione scolastica.

In tutte le circostanze, anche le più gravose e spinose, ha operato con una compostezza e una serenità di fondo, che hanno arricchito e onorato la famiglia, di cui è stata instancabile sostegno, le relazioni sociali, sempre coltivate nella correttezza e signorilità dei tratti, il lavoro svolto prima nei servizi sociali comunali e, poi, per più di venti anni, nelle mansioni di istruttrice amministrativa presso il Liceo Scientifico - Classico di Amalfi.

È stata la donna del dialogo e del rispetto!

L'apertura e la disponibilità verso gli altri non poteva, però, essere scambiata solo per la non pur trascurabile virtù della buona educazione, che certamente non le difettava. Flora si è dimostrata costantemente serena e aperta perché aveva dentro di sé un sistema di principi e di idee forti. Per questo, proprio per questo sapeva dialogare con tutti.

La sua formazione personale affondava in una radice profonda dell'esperienza umana e culturale: l'umanesimo classico e cristiano. Grazie a un habitus mentale alieno da ogni chiusura preconcetta e da ogni sentimento men che sano, ha saputo far valere, anche nel sopravanzare di una malattia, che purtroppo non le ha lasciato scampo, un intreccio di valori etici e spirituali coniugati con la tensione permanente al dispiegamento di un' indomita energia creativa.

Il dolore, che oggi accompagna la sua morte, ci restituisce, dunque, il ritratto di una madre affettuosa, di una lavoratrice autentica, che credeva in quello che faceva, di un'amica appassionata e, quasi, di una sorella. Il suo esemplare modo di essere non voli via con lei!

Vale, soror ante tempus adempta nobis!