Tu sei qui: Lettere alla redazioneSiamo nati in uno dei posti più belli al mondo: cominciamo a prendercene cura, tutti insieme
Inserito da (redazionelda), venerdì 8 maggio 2020 18:06:23
Riceviamo e volentieri pubblichiamo lettera a firma di una nostra assidua lettrice, la professoressa Olimpia Gargano, nata a Castiglione di Ravello, ricercatrice in Letteratura Comparata dell'Université Nice Côte d'Azur (Francia), con particolare riguardo alla letteratura di viaggio, e traduttrice letteraria da inglese, francese e tedesco. Insegna Italiano e Latino nei Licei. Ha progettato e curato la prima guida turistica di Amalfi (Amalfi. La città famosa, la città da scoprire, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 1995). Nel 2019 ha trasformato la sua casa di famiglia in casa vacanze.
Gentile Direttore,
l'attenzione e la professionalità con cui il Suo giornale sta seguendo in particolare le vicende di questi giorni mi incoraggiano a inviarle queste mie riflessioni, sperando che possano essere di Suo interesse.
Mi permetto di chiederle ospitalità nel suo giornale per esprimere qualche riflessione sul futuro del turismo in Costiera Amalfitana a seguito dell'emergenza sanitaria in corso.
Sono nata a Ravello, esattamente nel piccolo borgo di Castiglione, proprio sopra la spiaggia. Sono molto spesso lontana dalla Costiera ma me ne occupo continuamente attraverso la mia attività di ricerca letteraria e, in tempi più recenti, anche aprendo a viaggiatori di tutto il mondo la nostra casa di famiglia, dove il nome di nostro padre, Luigi Gargano, era un'indicazione di qualità per i conoscitori di olio d'oliva.
Quando si è avuta la fortuna di nascere in Costiera Amalfitana ci si sente come baciati dalla sorte, non fosse altro che per l'entusiastica ammirazione che immancabilmente si accende negli occhi di chi, in Europa e nel mondo, ci sente nominare i nostri luoghi d'origine.
È proprio l'amore per la nostra meravigliosa terra che mi ha spinto a scriverle queste righe con le quali vorrei rivolgermi in particolare al sindaco della mia cittadina, Avv. Salvatore Di Martino. Qualche settimana fa, ero stata orgogliosa di leggere che il "mio" sindaco aveva lanciato la proposta di ospitare un incontro fra tutti i primi cittadini della Costiera per formalizzare proposte su come riorganizzare l'attività turistica in Costiera Amalfitana.
Ora, non credo di essermi distratta perché sono stata particolarmente attenta a seguire gli sviluppi di tale proposta, ma fino a oggi mi sembra che l'intenzione non si sia trasformata in realtà. Eppure, quale momento migliore di questo per dare una svolta storica all'immagine della Costiera Amalfitana nel mondo? Quando, se non ora, vogliamo dar vita a una fattiva unità di intenti, a un piano programmatico condiviso da Vietri a Positano, vale a dire fra tutti i comuni che si fregiano del prestigioso marchio di Patrimonio Unesco?
Nel dicembre scorso, dopo quella spaventosa successione di frane che ha isolato la Costiera, si erano giustamente levate voci a difesa di un territorio così fragile e delicato, per anni martoriato da incuria e abusi di ogni genere. Anche in quel caso, non sembra che siano state attuate, o almeno messe in cantiere, misure atte a favorire una viabilità più sostenibile.
Passata dunque l'emergenza frane, ci avviavamo più o meno allegramente a ricominciare una nuova stagione turistica uguale alle precedenti, errori e incurie comprese, senza lontanamente immaginare che l'inverno 2020 avesse in serbo una catastrofe destinata a lasciare segni indelebili nella storia dell'umanità.
A questo punto, come abbiamo intenzione di reagire per risollevare le sorti del nostro piccolo mondo delle fiabe, che trae dal turismo una delle sue principali forme di sostentamento? Cosa pensiamo di fare una volta finita l'emergenza in corso? Tutti sappiamo che niente sarà più come prima, ma come ci stiamo immaginando il nostro futuro? Vogliamo solo aspettare che passi la nottata, o vogliamo invece attivamente prepararci per affrontare il nuovo giorno che sta per spuntare? La nuova fase comincerà fra poco, fra non molto i turisti cominceranno a riaffacciarsi, perché il nome della Costiera Amalfitana basta da solo a evocare oasi di serenità dove trovare ristoro dagli orrori vissuti, e tuttora in corso.
Ora sarebbe il momento che amministratori e operatori turistici della Costiera facessero finalmente fronte comune per proporre linee programmatiche per una nuova, qualificata offerta turistica del nostro territorio. Per amore di concretezza, indico qui di seguito in ordine sparso alcune delle idee su cui continuo a pensare in questi giorni:
- incentivi e sgravi fiscali per l'assunzione dei lavoratori stagionali, per dare un aiuto concreto a centinaia di famiglie i cui proventi derivano principalmente dall'attività turistica;
- imposta di soggiorno: invece di abolirla, come da più parti si propone di fare, perché non vincolarla a scopi specificamente destinati al miglioramento del territorio e dell'offerta turistica in generale? È poco probabile che chi nei prossimi mesi decida di viaggiare includa fra i criteri di scelta la gratuità dell'imposta di soggiorno, mentre poter contare su di essa sarebbe una risorsa necessaria ai bilanci comunali (meglio sarebbe ridimensionarla, almeno in comuni come Ravello, dove tale imposta è forse la più alta della Costiera, dai 3 ai 5 euro a persona). Si potrebbe inoltre pensare a fissare un tetto massimo per gruppi familiari, ecc.;
- destagionalizzazione: se ne parla da anni, ora è il momento di metterla in pratica. La Costiera gode di climi meravigliosi per tutto l'anno, ma la stagione turistica dura solo poco più di sei mesi, anche, ma non solo, per mancanza di luoghi di ritrovo e programmazione eventi;
- numero chiuso: per tutto il periodo estivo, il traffico veicolare dovrebbe essere ridotto al minimo, magari facendo pagare biglietti d'ingresso per chi, non
residente o non per motivi di lavoro, acceda in auto privata al tratto compreso fra Vietri e Positano;
- incentivi finalizzati al potenziamento delle vie del mare, per tutto l'anno, per gli stessi motivi esposti precedentemente;
- incentivi per nuove forme di lavoro giovanile: in questi giorni, la Costiera sta scoprendo il servizio di consegna a domicilio di torte, pizze, e altre prelibatezze per cui siamo famosi e che stanno rendendo un po' più sopportabili queste settimane di clausura. Perché non renderlo un servizio stabile, favorendo la nascita di cooperative di fattorini (non rider, abbiamo una splendida lingua italiana, usiamola) dislocati su tutto il territorio e attrezzati con veicoli a due ruote specializzati nel trasporto di cibi? Il servizio andrebbe a tutto vantaggio di ristoratori e pasticcieri che non dovrebbero sovraccaricarsi del costo di veicoli e personale per consegne a domicilio, e contribuirebbe al decongestionamento del traffico.
Il nome "Costiera Amalfitana" dovrebbe diventare un marchio di qualità, un distintivo che garantisca ai suoi abitanti e a coloro che vengono a visitarla da tutto il mondo un ambiente sereno, ordinato, efficiente. L'estate scorsa, proprio dalle pagine di questo giornale, il Prof. Domenico De Masi aveva proposto di estendere a tutta la Costiera quelle linee guida che andavano sotto il nome di "Spirito di Ravello", un manifesto di intenti per un salto di qualità. Ora sarebbe il momento di farlo. Vogliamo dare prova di resilienza, quel magico concetto in base al quale si può reagire alle disgrazie diventando migliori e più forti di prima?
Forse fra qualche mese la Bella Addormentata potrà finalmente risvegliarsi dal malefico incantesimo da cui è stata colpita. Cosa troverà quando riaprirà gli occhi dipende da noi tutti, se sapremo farci trovare preparati, mettendo da parte egoismi e rivalità. Non limitiamoci più a dire che siamo nati in uno dei più bei posti del mondo: cominciamo finalmente a prendercene cura, tutti insieme.
La saluto con ammirazione di assidua lettrice.
Molto cordialmente
Olimpia Gargano
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