Tu sei qui: Lettere alla redazione«Porto di Sorrento nel degrado»: la lettera aperta al Sindaco, alle Istituzioni e alle Forze dell’Ordine
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 16 agosto 2023 19:04:02
Ambulanti, venditori in nero, tabelle ed installazioni abusive, parcheggi selvaggi non autorizzati... È questa la situazione che interesserebbe il Porto di Sorrento secondo la denuncia che Silvio Staiano, titolare del brand Capri Watch, ha fatto in una lettera aperta alle istituzioni e alle autorità.
Di seguito il testo integrale.
Il sottoscritto, Silvio Staiano, titolare del brand Capri Watch, ha deciso di comunicare alle Signorie Vostre Illustrissime che non si può più assistere inermi alle ingiustizie ed al diffuso degrado che attanaglia il Porto di Sorrento, pertanto desidera portare alla Vostra attenzione e conoscenza, una serie di fatti la cui responsabilità, per effetto di inerzia, mancato intervento e lassismo sarebbe da attribuire addirittura ad alcuni militari, tra cui il Comandante stesso, appartenenti all'Ufficio Locale Marittimo di Sorrento della Guardia Costiera.
Pertanto, visto che, questa cronica condotta passiva tenuta fino a pochi giorni fa, "di fatto" pareva "legittimare" la presenza di ambulanti, di venditori in nero di ogni genere di merce (persino modelli di occhiali "contraffatti"), di tabelle ed installazioni abusive (al punto da "seppellire" la targa informativa in linguaggio "Braille" rivolta ai non vedenti poi rimossa grazie all'intervento della dott. Margherita Carbone) ed infine di parcheggi selvaggi non autorizzati, perpetrata nel tempo, non solo potrà essere censurabile sotto il profilo penale ma è anche certamente lesiva dell'immagine della Città di Sorrento e dell'intero comparto turistico che coinvolge località del calibro di Capri, Pompei, Positano, Ravello ed Amalfi, pregiudicandone il buon nome ed il prestigio mondiale. E non solo! Tale condotta "equivoca", inefficiente ed inefficace della gestione dell'ordine e della legalità dello scalo marittimo sorrentino espone al disprezzo ed al disgusto dei turisti internazionali gettando così fango e discredito sulla efficienza dello Stato Italiano, molto mal rappresentato, oltre che sulla Città di Sorrento. Pertanto il sottoscritto ha deciso di rivolgersi alla Prima Istituzione Sorrentina ed alle Istituzioni dello Stato affinché tale disonore venga celermente rimosso con il ripristino della legalità e dell'Ordine Pubblico.
Non è accettabile e va certamente combattuto, se non rimosso dal proprio incarico, chi è incapace di gestire il Porto di Sorrento che in termini di prestigio, Storia ed immagine rappresenta un immenso Patrimonio Mondiale che viene deturpato e vituperato dalla mala gestio che lo rende indecente e non in grado di rappresentare al meglio il circuito turistico di cui Sorrento è anello quasi centrale.
Pertanto, il sottoscritto, da frequentatore assiduo del Porto di Sorrento, città dove ha avuto l'onore di crescere e formarsi, è letteralmente stupito da come si possa cadere così in basso tanto da far diventare il Porto di Sorrento un piccolo "Principato dell'Anarchia" vista l'illegalità diffusa ovunque che ha degradato il luogo come fosse una periferica "terra di nessuno" grazie al lassismo ed alla complicità di chi, come Locamare Sorrento, dovrebbe svolgere controlli e non lo faceva!
Da non sottacere che la censurabile condotta, sopra descritta, conduce anche ad un gravissimo danno erariale frutto del mancato controllo ed accertamento di centinaia di tabelle pubblicitarie per le quali, con elevatissima probabilità, non viene intascato un solo centesimo dal Comune di Sorrento poiché è quasi certo che alcuna di esse possa essere autorizzata, in primis poiché vengono apposte ovunque, infisse sulle pareti (dove certamente non potrebbero stare), poggiate su area demaniale ed occupando suolo pubblico, senza autorizzazione vista l'assenza delle strisce che dovrebbero delimitarlo.
Si prega di inoltrare la presente agli Uffici Comunali preposti ai controlli ed alla riscossione delle tasse pubblicitarie affinché si proceda e di convocare un tavolo tecnico con i dirigenti delle Forze di Polizia che da tempo sono già stati ripetutamente allertati di quanto accade senza che, nonostante le denunce e le diffide già inoltrate, alcuno abbia finora cambiato condotta e proceduto per accertare la legittimità delle tabelle pubblicitarie, dei banner, delle tende, degli ombrelloni posti sul suolo demaniale.
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