Tu sei qui: Lettere alla redazioneFrana Ravello: ci si dovrà solo muovere, come si è sempre fatto, in simili circostanze
Inserito da (redazionelda), lunedì 15 febbraio 2021 21:34:10
di Salvatore Sorrentino*
Caro Direttore,
ho letto della disputa che si sta svolgendo sulla caduta del muro di contenimento del tratto di strada di Casarossa: il tuo articolo sulle (ir)responsabilità, l'intervento del nostro Sindaco, in uno col suo collega di Minori, la lettera del consigliere Nicola Amato, il tuo commento alla lettera.
Qualcuno mi ha chiesto cosa penso di tutta questa che sembra una diatriba su quanto fatto e quanto da farsi, quasi a chiedermi quali fossero pure mie responsabilità al riguardo, avendo egli poca memoria dei tempi e delle competenze in merito.
Sono molto netto nell'esprimere il mio pensiero.
Ho avuto, e ho tuttora, piena fiducia negli uomini, tutti amici miei, ancorché miei avversari nell'ultima mia campagna elettorale del lontanissimo 1985, i quali hanno amministrato il nostro comune all'epoca dell'appalto dei lavori di quel tratto della strada interpoderale: amministratori onesti e competenti. Tutti.
Ho avuto, e ho tuttora, piena fiducia, nelle imprese edili che hanno eseguito quel tratto della strada: imprese serie e competenti nel tipo di lavori.
Per inciso ricordo che anch'io ho avuto una certa responsabilità, di carattere amministrativo, in quanto creatore (su richiesta dell'assessore comunale pro tempore competente, e oggi sindaco, Salvatore Di Martino), nonché presidente, del Consorzio, che recuperò il finanziamento, che stava per essere perduto, appaltò i soli lavori di costruzione del parapetto e dell'asfaltatura dal bivio con Via Torello, e continuò quelli di realizzazione intera della strada, da poco dopo il tratto ora caduto fino al bosco di Traversa.
Ho avuto, infine, e ho tuttora, piena fiducia nell'ingegnere che progettò la strada e ne diresse i relativi lavori: professionista di massima e riconosciuta, specie in questa branca di attività tecnica, competenza, coscienza, capacità e senso di responsabilità.
Fatta questa premessa, caro Direttore, esprimo il mio pensiero sull'attualità del problema, che, onestamente, non vedo nemmeno così grosso come lo si presenta. E perché? Ma, mi si scusi, non era molto, ma molto, più grave il danno, provocato (e provocabile) dalla frana caduta, poco più di un anno fa, un pochino più appresso; frana ancora evocata in ogni discorso che si fa sull'attuale?
Ebbene, cosa è successo? Con un po' d'impegno degli amministratori, dei tecnici e, forse, di politici invocati e coinvolti, sono stati eseguiti, in brevissimo tempo, i lavori di ricostruzione, e rinforzo pure, della sede stradale, riducendo, se non eliminando del tutto, il pericolo, lì veramente grave, dell'abitato a valle, in vero piuttosto fisicamente lontano.
E allora! Per me, bando alle chiacchiere: gli amministratori sono i medesimi, i tecnici sono gli stessi, così pure i politici, invocati e coinvolti, un anno fa: si faccia la stessa cosa e il ventilato pericolo sarà di certo eliminato!
Anzi, aggiungo un fatto nuovo, molto importante, e favorevole per noi ravellesi, in particolare, e per la Costiera, più in generale, così duramente colpita dalla natura in questo periodo: in aggiunta al co-provinciale Presidente della Regione, abbiamo un nostro concittadino Onorario che è appena ri-divenuto ministro della Repubblica; abbiamo una signora salernitana, che è appena diventata ministra della Repubblica, oltre tutto del Mezzogiorno, e che è anche molto disponibile (lo dico per cognizione di causa, in quanto ci ho, in passato, anche se in vero indirettamente, avuto a che fare).
Allora ci si dovrà solo muovere, come si è sempre fatto, in simili circostanze, e sicuramente tutto si risolverà, anche più facilmente di un anno fa.
Auguro a chi di dovere ottimi risultati.
E, a te, caro Direttore di poterci sempre tenere, correttamente e in tutto, informati.
Cordialmente.
*già sindaco di Ravello
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