Tu sei qui: Lettere alla redazioneFondazione Ravello, fuori i verbali segreti. Ultimatum di Vuilleumier a Maffettone
Inserito da (redazionelda), lunedì 11 settembre 2017 21:37:17
Dopo mesi di silenzio era prevedibile che la bomba, prima o poi sarebbe esplosa. Broglio Capitale o meno, in casa Fondazione Ravello la tensione è ai massimi storici. Specie ora che il presidente Sebastiano Maffettone si è rivelato dopo le ultime dichiarazioni rese a Il Sole 24 Ore (clicca qui per approfondire). Non ci sta l'ex sindaco Paolo Vuilleumier, scaricato in un battito di ciglia dal presidente che ora sembra nutrire nuove e insospettabili simpatie. Pubblichiamo, di seguito, nota a firma di Vuilleumier (peraltro consigliere d'indirizzo della Fondazione in quota Provincia), che risponde per le rime a Maffettone. Sarebbe interessante conoscere anche il pensiero del locale circolo del Partito Democratico sulla vicenda (sempre che non sia lo stesso di Vuilleumier).
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Senz'altro non mi sarei mai aspettato che il Consigliere alla Cultura della Giunta del Presidente Vincenzo De Luca, prof. Sebastiano Maffettone, nel quale riponevo forti aspettative di rilancio e di corretta amministrazione della Fondazione Ravello, avesse al contrario potuto gestirla in maniera tanto approssimativa ed estemporanea. Probabilmente, per alcuni aspetti, la sua si presenta come la peggiore gestione dopo quelle di De Masi e Brunetta, cosa che del resto aveva già affermato l'attuale sindaco di Ravello (e non solo) pochi mesi orsono.
Lasciano sorpresi, allora, le dichiarazioni del Presidente Maffettone sul blog del Sole 24Ore, forse mal consigliato, che appaiono quasi come quelle di chi non ha ben chiaro il ruolo che ricopre.
A confutare le critiche - invero puerili - rivolte ai tre componenti del CdI, di porre in essere una sorta di "rivalsa politica", parlano, anzitutto, le storie personali di ognuno di loro, nonché l'impegno da essi sempre profuso in varie forme e in diverse epoche in favore di Ravello e della nostra Terra.
A me, in questa sede, non resta che ringraziarli per aver svolto il proprio ruolo in maniera indipendente e integerrima, perseguendo l'interesse della collettività ravellese, preoccupati soltanto che l'operato della Fondazione Ravello fosse improntato a criteri di trasparenza, legittimità e merito.
Per quanto riguarda il mio operato, invece, come persona e come politico mi si riconoscono doti di equilibrio, senso delle Istituzioni, amore e impegno per la crescita e il prestigio del proprio paese.
Non mi appartiene il sentimento del rancore e della rivalsa che lascio volentieri ad "altri".
Tutti sanno, anche per le periodiche proteste dei Consiglieri di Indirizzo, che l'attuale superficiale ed arraffazzonata azione della Governance della Fondazione ha estromesso il CdI dalla gestione concreta, espropriandolo delle proprie prerogative che sono state trasferite di fatto e impropriamente al CdA.
Negato accesso agli atti, verbali di CdA secretati e modificati senza che se ne potesse conoscere il contenuto, schemi di bilancio cambiati di settimana in settimana, mancato riscontro di qualsivoglia richiesta di documentazione da parte dei Consiglieri, assoluta assenza di documentazione a supporto delle riunioni dei diversi Consigli: è stato questo il modus operandi della Fondazione nell'ultimo anno!
Mio malgrado e forzando il mio stile e la mia attenzione a preservare il buon nome di Ravello e della Fondazione, mi trovo dunque costretto a seguire la strada tracciata dal Presidente, che utilizza la ribalta della stampa nazionale (blog del Sole 24Ore), e chiedo ancora una volta copia del resoconto ufficioso della seduta del CdI del 18 marzo 2017 (il cui verbale, impreciso e lontano da quanto all'epoca si disse, è stato inviato in bozza soltanto il 23 agosto, oltre cinque mesi dopo), nonché copia della deliberazione 26.5.2017 del CdA della Fondazione Ravello, oltre che di tutti i verbali delle riunioni a partire da quella data, compreso quello della riunione tappabuchi di giovedì scorso.
In mancanza, mio malgrado, sarò costretto a rivolgermi all'autorità giudiziaria.
Non possiamo di certo permettere che venga resa inefficiente una istituzione culturale che funziona!!!
Dott. Paolo Vuilleumier
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