Tu sei qui: Lettere alla redazioneCiao Mario
Inserito da (redazionelda), mercoledì 25 ottobre 2017 08:14:31
di Bruno Mansi
Quando alle 16:30 Erminia Pellecchia, cara amica da una vita, mi ha telefonato per informarmi della morte di Mario Carotenuto è stato un colpo. Non mi è stato possibile partecipare alla mostra per i suoi 95 anni e avevo programmato una visita in questi giorni. Era un po' che pensavo di incontrarlo.
Sono tanti i ricordi che in questo momento mi affollano la mente e, non so da dove cominciare. Parto dalla pagina introduttiva del suo "Diario di Ravello" che pubblicammo nel '92 in occasione della mostra "Il sogno di Ravello", con una bella prefazione di Michele Santoro nostro comune amico:
"Porto con me immagini di nero ed oro,profumo di erba e brividi d'aria fresca e sottile a rischiarare la mente, ma nascondo anche pensieri malinconici del tempo che trascorre sulle vecchie pietre, sui grandi pini e nei burroni profondi.
Sono i frammenti dei ricordi delle mie brevi serate a Ravello tra una cena ed un caffè gustato nella piazza del Duomo, durante le notti della grande calura d'estate, tra luglio ed agosto. Di sera infatti sono salito spesso a Ravello dalla costa di Minori, ove trascorro le mie vacanze estive, ma in quelle serate mai avevo pensato di comporre paesaggi di questo posto; forse c'era in me la paura segreta di dovermi confrontare con secoli di pittura, dalla Scuola di Posillipo ai Costaioli, dagli stranieri agli ultimi vedutisti contemporanei che, ogni estate, si affollano,nei locali d'esposizione, a presentare frammenti di questa bellezza così conclamata e vistosamente storicizzata.
Sono sempre sceso da Ravello a notte tarda, inebriato e muto, sognando il quadro che potesse restituirmi la minima parte di questa magia, per me irraggiungibile ed intatta. Poche volte ho tentato qualche schizzo per appunti.
Ora non so perché ho accettato l'invito di Bruno a soggiornare per un lungo periodo a Ravello ed ho deciso di affrontare l'esperienza di questo paesaggio, esperienza nuova e stimolante ma, a pensare, anche tanto difficile".
L'anno prima avevo invitato Mario a stare a Ravello per un po' di tempo per lavorare alla mostra. Dopo una prima resistenza accettò l'invito, complice anche il nostro amico Massimo Bignardi, curatore della mostra.
Avevo conosciuto Mario ed ero diventato suo amico a metà degli anni settanta, quando gli chiesi dei quadri per le Feste dell'Unità che, insieme a Paolo Signorino, ha sempre sostenuto. Con Mario fu una bella amicizia, così come con Paolo Signorino. Me lo ricordo spesso a casa mia, a discutere con mia madre sia di cucina sia di storie e aneddoti.
Del 1984 è la sua prima mostra alla galleria "Il Punto" che, con il mio fraterno amico Gabriele Mansi, avevamo aperto l'anno prima.
Del 1992 è la mostra "Il sogno di Ravello", nella chiesa di Santa Maria a Gradillo. Insieme a Massimo Bignardi scriveranno per il catalogo anche Michele Prisco e Gore Vidal. Sempre nello stesso anno, la bella mostra a Cetara con Signorino e Nicoletti.
Alla fine degli anni '80, preparò dei disegni della Costiera per un calendario edito da me.
Sono davvero tanti i ricordi con Mario. Le lunghe discussioni sull'arte, la politica, la letteratura, la musica Anche frivolezze, perché no. Le tante mostre visitate insieme. I tanti pomeriggi passati nel suo studio. Le serate a "Palazzo della Marra" e, ancora prima, negli anni settanta al club-discoteca "Il Marhaba" di Amalfi. Come tutte le lunghe amicizie ed anche lunghi rapporti di lavoro hanno i loro alti e bassi, anche tra noi ci sono stati.
A Pasquale Ruocco, giovane critico d'arte ravellese,in un colloquio, Mario confessò di non aver avuto,per sua timidezza, un grande rapporto con Ravello, ma di ricordare con affetto e stima Bruno Mansi e Alfonso Marsico.
In questo momento triste, mi piace ricordarlo con questo suo pensiero...
Ciao Mario.
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