Tu sei qui: Economia e TurismoLa Costiera Amalfitana e la nuova dimensione del "local"
Inserito da (redazionelda), sabato 1 maggio 2021 11:39:04
di Raffaele Ferraioli*
Non più tardi di qualche giorno fa ho avuto modo di esternare su questa stessa testata il mio pensiero in ordine al bisogno sempre più impellente di una "politicad'area" per la Costa d'Amalfi, finalizzata, fra l'altro, ad una corretta allocazione dei finanziamenti in arrivo da Bruxelles e relativi al Recovery Plan. Ancora una volta mi sono reso conto della persistente mancanza di un benché minimo straccio di Piano o, se preferite, di Programma di Sviluppo che individui le criticità e, a fronte di esse, proponga gli interventi a farsi.
Prese singolarmente le comunità del nostro territorio, pur stremate dalla drammatica vicenda della pandemia, sembrano vacillare sotto i colpi di una situazione esistenziale dominata dall'incertezza e dalla precarietà, ma se le consideriamo nel loro insieme di città territorio, come ai tempi del famoso Ducato, ne viene fuori una prospettiva meno pessimistica. C'è una gran voglia di ripartire nella speranza che questa esperienza possa aprire nuovi orizzonti.
I big players, e in particolare i Sindaci, appaiono pronti a gareggiare individualmente per strappare, con l'appoggio dell'amico politico di turno, brandelli di finanziamenti da destinare alla realizzazione di opere le più svariate, non sempre integrate e quasi mai rispondenti ai veri bisogni dell'area. Capite bene come sia difficile, in un contesto come questo, formulare delle proposte, indicare dei percorsi, suggerire delle opportunità. Nonostante tutto, però, non intendo rinunciare a formulare una mia proposta di'utilizzo virtuoso degli introiti derivanti dall'Imposta di Soggiorno. Avendola già enunciata qualche tempo fa la ripropongo in versione "riveduta e corretta".
Questa "tassa di scopo" ha, fra l'altro, anche un valore in qualche modo risarcitorio per i luoghi in cui il turista si reca, ma limitatamente a quelli ove dorme. Eppure non è giusto, secondo il mio modesto avviso, non tenere conto che costui non si ferma mai in un unico posto. Va, viene, sale, scende, esplora il territorio nella sua più ampia dimensione, servendosi a gratis di tutta una gamma di servizi e di strutture locali. Dorme, ad esempio, ad Amalfi dove paga l'imposta, ma visita altri luoghi e va in giro per tutta la Costa. Esiste, quindi, questa palese sperequazione, ma non è sanabile facilmente. Tralasciamola, quindi.
Rinuncio all'idea di un tributo scippato ai singoli comuni e affidato a un ente (Parco, Distretto, Polo Turistico?) di dimensione intermedia, peraltro difficilmente individuabile Pongo, più semplicemente, il problema di impiegare queste risorse in maniera maggiormente significativa, per interventi a più alto impatto sociale e sulla base di una pianificazione concertata e condivisa. Non me ne vogliate ma io resto convinto che è comunque possibile escogitare soluzioni che ottimizzino l'utilizzo di tale gettito e inneschino processi, moltiplicatori di effetti positivi, vantaggiosi per tutti. Credo sia di interesse generale evitare la polverizzazione di queste preziose risorse, di cui non tutti possono disporre (vi ricordo che questo tributo è applicabile solo nei Comuni turistici).
Sarebbe una grande responsabilità lasciar cadere la possibilità di risolvere problemi importanti e che interessano il territorio nella sua interezza. Bisogna rinunciare a egoismi e campanilismi e calarsi in una dimensione di area vasta che, nella fattispecie corrisponde all'ambito compreso fra Positano ad Ovest e Vietri sul mare ad Est, comprendente quattordici comuni.
Che fare? Convocare quanto prima è possibile la Conferenza dei Sindaci, un organismo che deve essere finalmente istituzionalizzato, riconosciuto e regolamentato, in maniera da potergli affidare la funzione di "tavolo di concertazione" per la redazione del Piano Annuale e Triennale di Sviluppo Sostenibile della Costa d'Amalfi.
I Comuni stipulano una convenzione sotto forma di Accordo di Programma ex lege n. 142/2000; individuano un Comune Pilota al quale affidare le funzioni amministrative di gestione e di coordinamento; costituiscono un Fondo Comune di Investimenti sul quale far confluire il 50% degli introiti derivanti dall' Imposta di Soggiorno (la misura percentuale può variare in relazione al variare del fabbisogno del Piano di Sviluppo.)
Tenuto conto dell'entità del gettito annuale registrato dai quattordici Comuni dell'area, riferito al 2019, ammontante mediamente a oltre sei milioni di euro, il Fondo avrebbe una dotazione intorno ai tre milioni, davvero cospicua. Essa consentirebbe di affrontare e risolvere problemi rilevanti e di realizzare grandi opere dove ce ne è più bisogno.
Solo a mo' d'esempio: Manutenzione e recupero del patrimonio artistico; Miglioramento del sistema di Mobilità e del servizio di Trasporto Pubblico; Pubblica Illuminazione; Eliminazione del digital divide; Adeguamento della strada Castiglione-Scala-Ravello; Ampliamento degli spazi balneari con Scogliere Attrezzate specialmente sul Versante Occidentale; Pedonalizzazione di Marina di Praia con Ascensore Parcheggio in roccia, Ascensore , Stazione marittima; Rifacimento della Segnaletica Stradale e della Cartellonistica Pubblicitaria Turistica; Realizzazione Stazione Marittima di Amalfi; Installazione di un sistema digitale di Informazione e assistenza turistica esteso all'intera area; Restyling del Water Front di Maiori con sottopasso per il traffico automobilistico; Organizzazione di grandi eventi sportivi (vedi Giro d'Italia), teatrali, musicali, artistici (grandi mostre), cinematografici; Costituzione della Film Commission per l'incentivazione della produzione cinematografica nel nostro territorio; Studio comparato per la realizzazione di in campo da Golf a Santa Maria ai monti; Istituzione del Museo del Vino e del Gusto a Tramonti; Realizzazione piccoli parcheggi pubblici diffusi; Vettore meccanico per la spiaggia a Positano e per la Torre di Conca dei Marini; Redazione e Attuazione del Piano del Colore ad Atrani; Sistemazione e Animazione della Sentieristica; Collegamento con Vettore Meccanico Fiordo - Furore Centro; Rilancio Ecomuseo del Fiordo; Interventi di Restauro del Paesaggio; Mostra permanente della Pesca a Cetara e così via.
Per tradurre questi sogni in realtà bisogna partire dall'organizzazione a breve di una Conferenza dei Sindaci che approfondisca questa proposta e verifichi il grado di condivisione esistente.
E' tempo di darsi da fare per evitare che il territorio resti ancora preda di una "frammentazione senza scopo" e non tralasciare che, per fortuna, si è andata via via consolidando anche da noi la coscienza che lo sviluppo passa da un percorso di nuovo compattamento territoriale e di nuova solidarietà sociale.
*già sindaco di Furore
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