Tu sei qui: Storia e StorieMaiori, trent'anni fa il crollo del palazzo che spezzò sei vite innocenti [VIDEO]
Inserito da (redazionelda), mercoledì 27 giugno 2018 21:25:59
Era il 27 giugno 1988 quando un boato terrificante svegliò Maiori. Un palazzo sul corso Reginna era crollato, spaccandosi letteralmente in due, provocando sei vittime. Sono passati esattamente trent'anni da quella tragedia, ma il ricordo è ancora vivo in chi vi assistette.
Erano le 3 del mattino circa e, quando il rumore squarciò il silenzio della notte, molti pensarono al terremoto e si precipitarono in strada. Appena otto anni prima il terremoto dell'Irpinia si era fatto sentire anche in Costiera Amalfitana e quei momenti di terrore, nonostante non avessero arrecato danni persistenti a Maiori, erano ancora vivi nella mente delle persone.
Ma non si trattò di un terremoto. La gente che corse a vedere cosa fosse successo, si trovò davanti agli occhi una scena raccapricciante. L'ala sud del palazzo accartocciata su sé stessa e una massa gigantesca di macerie. Qui abitavano la famiglia del carpentiere Gerardo Di Somma, 43 anni, con la moglie e i suoi tre figli. Nell'altra parte del palazzo, invece, c'erano due cugini: l'ingegnere Luis Carlo Rossi, 33 anni, e Carlo Ingravalle di 27 anni. Furono in sette ad essere travolti nel cuore della notte. Solo una figlia del carpentiere fu estratta viva dalle macerie: Anna Di Somma, aveva 14 anni. Gravemente ferita, fu immediatamente portata all'ospedale San Leonardo di Salerno.
Il crollo dell'edificio fu inizialmente attribuito allo scoppio di una bombola di gas anche se tuttavia, nel tardo pomeriggio i Vigili del Fuoco non negarono il loro scetticismo. Si scoprì, di lì a poco, che l'obiettivo era quello di colpire il gestore del negozio allora situato al pianoterra. L' ipotesi venne avvalorata dal fatto che sul primo corpo recuperato dai vigili del fuoco non furono rilevate tracce di ustioni. La conferma arrivò inequivocabile quando, dalle macerie, furono rinvenuti i corpi di due malviventi, probabilmente emissari del racket. Le prove erano schiaccianti: entrambi, infatti, a differenza degli altri ritrovati, non erano in pigiama ma indossavano vestiti. Dai documenti estratti dai corpi giunsero notizie ancor più agghiaccianti. Il primo, Vincenzo Oliviero, 43 anni, domiciliato a Pagani, era un pregiudicato che aveva una lunga serie di precedenti penali. Più di lui era all'epoca conosciuto e temuto il fratello Gennaro, capo di un gruppo camorristico. L'altro, Antonio Ferraioli, 39 anni, era anche lui un pregiudicato di Pagani. Gli inquirenti capirono subito che facevano parte di un commando appositamente giunto in Costiera e, forse per un errore di percorso, furono coinvolti anch'essi dalla deflagrazione.
Qualche giorno più tardi le indagini giungevano ad una svolta. I gestori del negozio preso di mira dalla criminalità, in realtà, erano con essa in accordo. Il padre e il figlio maggiore avevano deciso di truffare l'assicurazione incendiando il negozio. Pensavano che avrebbero potuto intascare una cifra considerevole, probabilmente per onorare debiti contratti in passato. Chiamati a rispondere di gravi reati, i due furono processati e successivamente condannati.
Fu un giorno orribile per Maiori, che proclamò il lutto cittadino. Episodi del genere erano - e fortunatamente lo sono anche 30 anni dopo - estranei alla cittadina ubicata alla foce del Reginna.
Leggi anche:
Cronaca da quelle macerie nel cuore di Maiori [VIDEO]
Guarda il video in basso
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 100680107
Lo scorso 18 dicembre, nell'oratorio della Chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, è stato inaugurato il presepe dipinto di Giacomo Palladino, che racconta il Vangelo della Natività con citazioni da natività e adorazioni del ‘400 e ‘600. Non si tratta di una rappresentazione tradizionale della Natività:...
"A Santa Lucia e a Sant'Aniello né forbice né coltello". Secondo la tradizione che ci tramandano le nonne, oggi e domani, 13 e 14 dicembre, le donne incinte devono tenersi lontane da oggetti taglienti, perché, nel caso in cui dovessero farsi male, il figlio che portano in grembo potrebbe nascere senza...
La data dell'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano nel 79 d.C. è stata per lungo tempo oggetto di dibattito tra gli studiosi. Plinio il Giovane, testimone diretto del disastro, la colloca nel 24 agosto. Tuttavia, negli ultimi decenni, molti ricercatori hanno suggerito che l'eruzione possa...
Il 12 dicembre segna un triste anniversario per l'Italia: quello della strage di Piazza Fontana a Milano, avvenuta nel 1969, una delle pagine più buie della storia italiana recente. L'ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, prende questa occasione per riflettere sulla memoria storica e l'importanza...
Ieri, 9 dicembre, è stata inaugurata l'illuminazione dell'Arco Felice, monumento simbolo dell'antica città di Cuma. L'illuminazione dell'arco, realizzata grazie alla collaborazione tra le amministrazioni di Pozzuoli e Bacoli, vuole valorizzare questo straordinario esempio di ingegneria romana. Con i...