Tu sei qui: Storia e StorieL’apogeo di Ravello nel Mediterraneo: cultura e patronato artistico di una élite medievale
Inserito da (redazionelda), giovedì 7 maggio 2020 17:36:51
È stato pubblicato, per i tipi dell'editore Campisano nella collana Medioevo Mediterraneo, il volume "L'apogeo di Ravello nel Mediterraneo. Cultura e patronato artistico di una élite medievale", a cura di Manuela Gianandrea e Pio Francesco Pistilli. La pubblicazione è stata finanziata dall'Università "La Sapienza" di Roma, grazie al generoso contributo del rettore, Eugenio Gaudio, e ai fondi della Ricerca di Ateneo.
L'opera raccoglie i risultati del convegno internazionale celebrato a Ravello, dal 30 ottobre al 1° novembre 2015, presso il Complesso monumentale dell'Annunziata, privilegiando il momento di massimo splendore del centro campano, che tra XII e XIII secolo conquista un ruolo di rilievo nel Regno di Sicilia, sostenuto dalle fortune commerciali e dalla scalata politica del patriziato locale. Esito di questa straordinaria stagione sono le imprese artistiche promosse non solo entro i confini della costiera d'Amalfi, ma anche oltre, nella linea espansionistica tracciata da alcune famiglie autoctone lungo le rotte dell'Italia meridionale e del Mediterraneo.
L'evento venne organizzato dal Museo dell'Opera del Duomo e dall'Associazione per le Attività Culturali del Duomo di Ravello, in collaborazione con il Comune di Ravello, La Sapienza - Università di Roma e con il fondamentale contributo del Consorzio "Ravello Sense", che garantì l'ospitalità agli studiosi, in una perfetta sinergia tra enti, associazioni e realtà imprenditoriali nel nome di una raffinata promozione del territorio.
Il volume, dopo i Saluti istituzionali di Mons. Giuseppe Imperato, già parroco del Duomo di Ravello, del sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino, e del professor Luigi Buonocore, direttore del Museo dell'Opera del Duomo di Ravello, si presenta strutturato in sei sezioni.
La prima, Percorsi storici e storiografici, ospita i contributi di Vera von Falkenhausen, Giuseppe Gargano, Salvatore Amato e Vinni Lucherini. La seconda, La nascita di una potenza nel suo contesto, accoglie le firme di Antonio Iacobini, Francesca Attiani, Irene Caracciolo, Elisabetta Scirocco e Stefano D'Ovidio. La terza, Un episcopato in ‘montagna': la cattedrale, presenta i contributi di Xavier Barral i Altet, Maria Teresa Gigliozzi, Lina Sabino ed Eleonora Tosti. La sezione intitolata Le chiese di Ravello: architettura, decorazione, arredo liturgico ospita gli interventi di Antonio Milone, Elisabetta Scungio, Manuela Gianandrea e Walter Angelelli.
La sezioneL'apogeo di Ravello riguarda i contributi di Nino Zchomelidse, Valentino Pace, Anna Maria D'Achille, Pio Francesco Pistilli ed Eleonora Chinappi. L'ultima sezione: Ravello oltre Ravello accoglie le firme di Nicola Caroppo, Mario Gaglione e Maria Cristina Rossi.
Completano l'opera gli apparati documentari, bibliografici e iconografici a cura di Margherita Tabanelli e Giacomo d'Andrea.
Insomma, la pubblicazione degli Atti costituisce uno strumento di conoscenza e di promozione culturale, sintesi dei numerosi spunti dell'incontro di studi di cinque anni fa, nel quale, come ebbe a dire allora Mario D'Onofrio, «si è voluto far emergere l'esatta natura e valenza delle imprese artistiche promosse, favorite e finanziate dal ceto dominante ravellese, ossia dal patriziato locale, sia dentro che fuori Ravello, dentro e oltre Ravello, lungo le rotte del mediterraneo tracciate dagli stessi mercanti ravellesi antichi, allorquando tra i secoli XI e XIII, la città di Ravello raggiunse l'apogeo e la sua massima espansione nel bacino del Mediterraneo, quando sostiene e favorisce una feconda stagione artistico-culturale, fatta anche di novità, di spunti, di scelte progettuali, di strategie rappresentative e autorappresentative particolarmente felici».
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