Tu sei qui: PoliticaMichele Siravo: «L’intelligenza artificiale e l’uso distorto dell’informazione minano il confronto politico»
Inserito da (Admin), domenica 9 febbraio 2025 12:13:56
Nell'attuale panorama politico, il ruolo dei sindaci e degli amministratori locali è sempre più complesso. Alle sfide quotidiane sulla gestione della cosa pubblica e le insidie nascoste dietro ogni angolo si aggiunge un'informazione spesso faziosa, alla mercè di questo o quel politico di turno. Nella giornata di ieri, sabato 8 febbraio, il sindaco di Atrani, Michele Siravo, ci ha contattato per far luce sulle polemiche scaturite da una narrazione giornalistica che ha trasformato un semplice incontro tra amministratori in una vicenda degna di un romanzo di spionaggio. Tecnologia e intelligenza artificiale sono utilizzate, sempre più spesso, per costruire notizie false o lontane dalla verità dei fatti. Il primo cittadino ha deciso di intervenire per smontare i falsi scandali e riportare il dibattito su un binario di lealtà e concretezza, affrontando in particolare anche il tema dell'uso distorto dell'informazione.
Sindaco, negli ultimi tempi si è assistito a un utilizzo sempre più massivo dell'intelligenza artificiale nei media. Crede che questo strumento venga impiegato anche per distorcere la realtà e costruire narrazioni fuorvianti?
Assolutamente sì. L'intelligenza artificiale, se usata in modo improprio, diventa uno strumento pericoloso in mano a chi vuole manipolare l'informazione. Gli algoritmi di generazione automatica dei testi e le tecniche di sintesi avanzata permettono di costruire notizie che sembrano verosimili, ma che in realtà sono studiate per alimentare sospetti, divisioni e tensioni. Ne è un esempio lampante quanto accaduto negli ultimi giorni con articoli che sembrano usciti direttamente da una sceneggiatura di un film di spionaggio, con tanto di titolo acchiappaclic. Si è montato un caso inesistente, trasformando un semplice incontro informale tra amministratori in una presunta cospirazione, senza alcuna base reale. È la dimostrazione di come l'uso distorto della tecnologia possa creare scandali dal nulla e, cosa ancora più grave, danneggiare la reputazione di chi lavora seriamente per il proprio territorio.
Alcune notizie online sembrano essere state create in modo fazioso utilizzando l'IA per alimentare tensioni e creare dissapori tra amministrazioni dello stesso territorio. Lei ritiene che questa strategia possa avere conseguenze reali sulla governance locale?
Purtroppo sì, ed è proprio questo il punto più preoccupante. L'uso massivo e distorto dell'intelligenza artificiale nella generazione di contenuti può avere conseguenze anche gravi, soprattutto perché mina la fiducia tra amministratori e cittadini, oltre che tra gli stessi enti. L'episodio recente, con articoli costruiti su illazioni e insinuazioni, ha screditato l'immagine di tutti i sindaci della Costa d'Amalfi, alimentando polemiche infondate e distogliendo l'attenzione dai veri problemi. Quando la narrazione giornalistica si trasforma in un'arma per creare tensioni anziché informare, il dibattito pubblico viene inquinato e si perde il senso del confronto costruttivo. Il rischio, nemmeno troppo celato, è che, invece di lavorare insieme per le nostre comunità, ci si trovi costretti a smentire fake news, con un enorme spreco di tempo ed energie.
Sindaco, questa vicenda ha sollevato delle polemiche. Lei si è fatto un'idea su chi potrebbe aver orchestrato tutto e con quale scopo?
Mentre qualcuno si diverte a giocare al telefono senza fili con con giornalisti e affini, noi preferiamo occuparci dei problemi reali del nostro territorio. C'è tanto lavoro da fare per le nostre comunità e noi continueremo a farlo con impegno e serietà.
Qui ci sono anziani che non possono accedere a un'adeguata assistenza domiciliare e quindi affrontano la vecchiaia da soli. Persone con disabilità che servizi di base vitali per la loro autonomia (trasporto dedicato, assistenza educativa, strutture adeguate, ecc.). Famiglie che si prendono cura di parenti non autosufficienti, spesso con pochi supporti concreti. Bambini che vivono in condizioni di disagio che richiedono interventi sociali tempestivi per garantire un futuro migliore per loro stessi.
Di fronte a tutto ciò, ci sono quelli che creano polemiche inutili e quelli che, al contrario, cercano di generare soluzioni e garantire servizi indispensabili. Sappiamo esattamente dove concentrare le nostre energie.
Posso solo dire che in costiera abbiamo una vera e propria propensione per la fiction politica! Fortunatamente la realtà è molto meno spettacolare: nessuna Conferenza dei Sindaci, nessun segreto, nessun ‘mistero' da prima pagina. Abbiamo partecipato a un semplice incontro informale, aperto anche a comuni al di fuori della Costiera Amalfitana e senza alcun obbligo di riservatezza. Non stiamo certo al COPASIR, dove le riunioni sono protette dalla legge. E poi, ci chiediamo: come può esserci un "principio di segretezza" quando si parla di questioni pubbliche? Abbiamo discusso della governance sui territori, non certo di questioni da servizi segreti. Chiunque abbia voluto diffondere un'altra versione lo ha fatto assolutamente di sua iniziativa, forse per creare tensioni inesistenti. Un vero peccato, perché il confronto costruttivo è sempre meglio del gossip.
Ma guarda caso, certe ricostruzioni fantasiose si verificano proprio nel momento in cui dovremmo occuparci di questioni ben più importanti su cui dobbiamo concentrarci, come la situazione dell'Azienda Consortile, credo al centro di interessi politici trasversali tra diversi comuni.
Forse qualcuno preferisce creare distrazioni, diversivi, piuttosto che affrontare le questioni concrete. Ma noi restiamo concentrati su ciò che conta per la gente, perché le polemiche costruite ad arte sono effimere e lasciano il tempo che trovano.
Quanto al racconto di presunti tentativi di mettere in difficoltà i colleghi sindaci, vale la pena rispolverare la memoria e ricordare che la storia ci insegna che certe dinamiche sono sempre esistite dalla notte dei tempi. Nel 2014, durante la campagna elettorale ad Atrani, alcuni sindaci della Costiera salirono addirittura sul palco del comizio contro la nostra lista 'Atrani Futura', che poi vinse le elezioni. Nell'ultima tornata elettorale, ci sono stati amministratori di maggioranza di alcuni comuni che hanno apertamente sostenuto alcune compagini che oggi siedono nei banchi della minoranza di un comune vicino e potrei andare avanti all'infinito: anche questa è democrazia.
Nulla di nuovo sotto il sole: la politica riguarda anche il confronto e le scelte, ma questo non significa che, solo perché ci sono diverse opinioni, si devono trasformare ogni incontro in uno 'scandalo'. Preferiremmo concentrarci sui problemi reali, piuttosto che essere coinvolti su polemiche o storie costruite ad arte.
Questa storia arriva in un momento preciso. Lei crede che sia solo una coincidenza o si è fatto un'idea più chiara su chi potrebbe aver orchestrato tutto?
Mi sono fatto un'idea su come sia nato questo "thriller" ... Certi intrecci sono più intriganti di un giallo. Ma non serve nemmeno dirlo: basta rileggere la storia recente e il quadro si chiarisce da solo. Naturalmente, nessuno qui mette in discussione la libertà di stampa. Tutti i portali di informazione dovrebbero avere una pagina sulla trasparenza, senza costringere i lettori a fare visure camerali. La trasparenza è sempre un bene, o no?
E guarda caso, proprio in questi giorni balza alle cronache la questione dell'Azienda Consortile, un tema ben più rilevante e delicato. Probabilmente, ci sono equilibri e forti interessi politici trasversali nel settore delle politiche sociali. Difficile pensare che sia solo una coincidenza.
Crede che il silenzio di alcuni colleghi amministratori sia una scelta strategica per non alimentare il caso o potrebbe esserci un'altra motivazione dietro?
Beh, anche su questo forse un'idea me la sono fatta... Ma è solo un pensiero. Forse c'è chi preferisce non alimentare ulteriori polemiche e chi invece rimane in silenzio, forse, per altri motivi. Magari perché poi qualche giornale non gli pubblicherebbe più i comunicati? Ma, ovviamente, questa è solo una domanda da fare agli altri colleghi.
Quanto scritto potrebbe ledere l'immagine dei sindaci della Costa d'Amalfi?
Se qualcuno ritiene che la propria immagine sia stata lesa, esistono strumenti legali per tutelarsi. Dal punto di vista civilistico, il danno all'immagine può essere oggetto di risarcimento con un termine di prescrizione di 5 anni, come previsto dall'art. 2947 del Codice Civile.
Dal punto di vista penale, se la diffusione di certe informazioni avesse anche carattere diffamatorio, il reato di diffamazione prevede una prescrizione di 6 anni, che può arrivare fino a 7 anni e 6 mesi in caso di interruzioni processuali.
Ma c'è un altro aspetto: questo "thriller" parla anche di presunti messaggi privati inoltrati, re-inoltrati e divulgati. Qui la questione si fa ancora più surreale, perché non solo non esiste alcun principio di segretezza su una riunione informale, ma soprattutto fantasticare che un sindaco o un amministratore locale possa essere così ingenuo e diffondere o re-inoltrare fantomatici messaggi privati a terzi, violando, in tal caso, la segretezza di una comunicazione (o chat) privata è semplicemente grottesco. Ancora più assurdo è il tentativo di trasformare una semplice riunione in un presunto scandalo, mentre i veri problemi del territorio vengono ignorati.
Ovviamente, non sta a me dire se qualcuno farà passi legali, ma è evidente che il vero danno all'immagine lo subisce chi diffonde notizie inesatte, piuttosto che chi è costretto a smentirle.
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