Tu sei qui: Eventi e SpettacoliVenerdì 2 settembre Vittorio Sgarbi apre il “Gusta Minori”, Vladimir Luxuria protagonista della prima scena teatrale
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 1 settembre 2022 17:55:54
È tutto pronto: domani, 2 settembre, al via il Teatro Diffuso nel Borgo di Minori, in Costiera Amalfitana, per Le Vie dell'Arte - Gusta Minori 2022!
Ad aprire la kermesse, alle 19 e 30, sarà Vittorio Sgarbi con la lectio illustrata su "Raffaello un dio mortale", sul Pontile Mare. Alle 21, con la prima scena sul sagrato della Basilica di Santa Trofimena, partiranno "Le Vie dell'Arte" con "Femmene e mare". Scena che vedrà impegnata Vladimir Luxuria.
Ben 200 attori, molti volti affermati, poi musicisti, cantanti e ballerini daranno vita ad un evento senza precedenti. Ben cinque quadri scenici in cinque luoghi diversi, ma che saranno parte dello stesso spettacolo.
L'edizione 2022 di Gusta Minori è dedicata ai valori fondamentali della convivenza umana, dunque alla cultura della figura femminile, contro qualsiasi tipo di violenza.
Lo scorso anno "Drama De Antiqvis", all'interno della Villa Romana, raccontò lo svolgersi della vita dopo l'eruzione del 79 d.C., questa volta il Teatro Diffuso inonderà, anche con la tecnologia del videomapping, vicoli, piazzette e lungomare. Alle cinque scene se ne aggiungerà una sesta itinerante con attori che si sposteranno e reciteranno in mezzo alla gente, coinvolgendo la gente.
«Quella di quest'anno è una formula innovativa. Ogni scena avrà una durata di 20 - 30 minuti. Terminata la prima inizieranno le altre e mentre saranno in corso la terza, la quarta e la quinta, inizieranno già le repliche delle prime scene. La prima scena sarà sul sagrato della Basilica di Santa Trofimena con la storia struggente di due sorelle: Aisha e Faizha. Si passerà dal crollo della Basilica alla rinascita, ma attraverso il mare, l'acqua e le fiamme». Lo ha affermato Gerardo Buonocore, autore, Direttore Artistico del Gusta Minori, co - regista dello spettacolo "Femmene e mare" che da domani caratterizzerà Le Vie dell'Arte a Minori.
La prima scena sarà rappresentata sul Sagrato della Basilica di Santa Trofimena, in Piazza Cantilena. Protagonista Vladimir Luxuria, narratrice di una storia spettacolarmente coreografata dal maestro Dino Carano, con la fusione di vari generi di danza, dal contemporaneo alla break dance, affidata all' ACSI Ballet Company. Artisti importanti e professionisti del settore si mescoleranno con varie generazioni di comparse, coordinate dalla coreografa del Centro Danza Patrizia Scarpati e si inseriranno in una scenografia 3D, proiettata con videomapping ed effetti speciali.
Poi inizierà la scena 2 a Calata Ponte, che condurrà lo spettatore in un'atmosfera dai toni completamente diversi. Con gli attori cantanti Rosaria De Cicco, Laura Lazzari e Massimo Masiello si tratterà di Napoli e dell'appassionato canto di Femmene, Malafemmene, mamme figlie, donne vere della musica Partenopea, con un'orchestra dal vivo formata da musicisti esperti del genere quali Luca Mennella, Luigi Fiscale, Stefano Minale, Gaetano Di Pietra e Sebastiano Minale.
La terza, la quarta e la quinta scena, curate dalla regia di Lucia Amato, avranno uno stampo prettamente più teatrale rispetto alle altre. In particolare, la terza si svolge a Largo Solaio dei Pastai. Interprete di richiami ad un antico universo femminile è l'attrice Stefania Masala con la ballerina Olimpia Milione in "La donna oggetto".
Lo sfondo del Palazzo Gambardella è invece location della quarta scena, in cui le attrici Marta Amabile e Michela Ventre tratteranno di donne diverse che aspettano il miracolo della vita in "LA DONNA MADRE".
La Quinta Scena sarà incentrata sul tema della DONNA ICONA e si terrà al Molo Pontile e dunque sul lungomare di Minori. Una messa in scena dalle sfumature moderne con testi di autori contemporanei quali Margaret Atwood e Ghiannis Ritsos. I protagonisti saranno gli attori Annarita Vitolo, Antonetta Capriglione, Roberto Pappalardo insieme con i ballerini Luigi Pagano, Martina Coiro, Nicol Memoli, diretti dalla coreografa Antonella Iannone.
La performance artistica si conclude con la sesta scena itinerante denominata "GALANTUOMINI", in cui gli attori Vincenzo Oddo e Mauro Collina ammiccano con la forza della parola donne di ogni epoca.
«Ben sei scene teatrali, tanti attori, numerose comparse - ha affermato Lucia Amato, co-regista di "Femmene e mare" -. Dal 2 al 4 settembre, Minori sarà "Teatro Diffuso" nei vicoli, negli slarghi, sul mare. Un unico spettacolo dedicato alla cultura femminile, con varie prospettive di pensiero. Avremo la donna, purtroppo, intesa come donna - oggetto, una donna che da sempre è costretta a vendere il proprio corpo e a considerarlo come oggetto di scambio per poter vivere, guadagnare e aiutare i propri cari a superare difficoltà economiche. C'è poi la donna madre: nella scena avremo due donne incinte, che avranno due modi diversi di concepire l'attesa. C'è l'attesa incondizionata che viene ad essere l'attesa di Maria. Maria attende e basta! Non si chiede il perché! Aspetta il figlio, lo mantiene in grembo e dà la nascita. Il monologo di Maria è tratto da uno scritto di Erri De Luca: "In nome della madre". Poi abbiamo l'attesa della donna che mette invece in discussione la nascita: farti nascere o non farti nascere in una società così difficile? Questo monologo è invece tratto da Lettera ad un Bambino mai Nato di Oriana Fallaci. Dunque due donne che si pongono in maniera differente dinanzi all'attesa. Poi avremo una scena sulla Donna Icona. Una scena interessante che partirà dall'Odissea. Il titolo è "Femmene e mare" ed allora ho pensato a donne che venissero dal mare divenendo delle icone nella mitologia. Dunque partiremo da Penelope che ha atteso l'arrivo di Ulisse dal mare. In antitesi avremo invece Elena di Troia. Penelope ed Elena che hanno due modi diversi di vivere il femminile: Penelope è la donna furba che trova soluzioni ed accoglie, aspetta il proprio marito, mentre Elena decide di vivere la sua vita in maniera più leggera e di seguire i suoi istinti non curante che possa derivare una guerra dai suoi atteggiamenti. Due archetipi femminili che alla fine si uniranno: meglio la castità di Penelope o la sensualità di Elena? Al pubblico la risposta».
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