Tu sei qui: Eventi e SpettacoliRavello Concert Society, stasera quartetto d'archi all'Annunziata
Inserito da (redazionelda), lunedì 24 giugno 2019 08:52:39
Nell'ambito della rassegna musicale da camera della Ravello Concert Society, ritorna stasera, lunedì 24 giugno, per il suo secondo concerto in programma quest'anno al Complesso Monumentale dell'Annunziata, il Quartetto d'archi dell'Accademia Sannita. Dopo l'esecuzione del quartetto n.7 K 160 di Wolfgang Amadeus Mozart, l'ensemble beneventano propone il "Langsamer Satz" di Anton Webern. Per apprezzare la produzione di uno dei padri fondatori della Seconda Scuola di Vienna, un'ottima base di partenza è proprio il Langsamer Satz (Movimento lento), composto quando il musicista era poco più che ventenne. Nel giugno del 1905 Webern era infatti in vacanza con quella che sarebbe diventata sua moglie, e così scrisse sul suo diario per rappresentare lo stato d'animo di quei momenti: "Camminare per sempre come adesso, tra i fiori con accanto la persona più cara, sentirsi una sola cosa con l'universo [...]". L'amore, dunque, è stata la fonte d'ispirazione dell'opera. Benché la struttura formale sia improntata alla tradizione, la manipolazione tematica è estremamente raffinata e sofisticata, già in parte novecentesca. Con Lagsamer Satz l'autore prende congedo dalla tradizione musicale ottocentesca per divenire uno dei principali e fondamentali iniziatori della musica contemporanea.
Il secondo tempo è dedicato interamente al quartetto n. 1 op. 11 di Pyotr Tchaicovsky. Particolarmente interessante il secondo movimento, l'Andante cantabile, uno dei pezzi più amati dal grande pubblico, che lo stesso Tchaicovsky, una quindicina d'anni più tardi, trascrisse per violoncello e orchestra d'archi. Il movimento fu scritto a partire da una melodia popolare, raccolta dall'autore a Kamenka. Si racconta che, nell' ascoltarlo, Tolstoj avesse pianto di commozione.
Protagonista del concerto di mercoledì 26 giugno, sempre all'Annunziata, sarà la pianista siciliana Cinzia Dato, che darà inizio al recital con le Kinderszenen op. 15 di Robert Schumann: "piccole scene di vita familiare - ricordi indimenticabili di un bambino sensibile filtrati dalla mano delicatissima di un poeta". È opportuno chiarire che queste pagine non furono concepite da Schumann per pianisti in erba: se è vero che la scrittura pianistica non presenta grandi difficoltà esecutive, è anche vero che la destinazione della raccolta non è didattica, come avverrà invece per l'Album für die Jugend concepito nel 1848. Lo stesso Schumann ne chiarisce la portata e la destinazione in una lettera alla moglie Clara dell'11 febbraio 1838: "Se è lecito rinvenire un'eco di quanto una volta mi dicesti circa il fatto che talora assomiglierei a un fanciullo, ebbene essa va trovata in una trentina di piccoli pezzi bizzarri, dodici dei quali [i brani divennero poi tredici] ho chiamato Kinderszenen. Ti divertiranno ma dovrai ovviamente dimenticare di essere una "virtuosa". Essi si spiegano tutti, da sé e nel modo più elementare possibile".
Dopo la trascrizione di Franz Liszt di due lieder che Robert Schumann scrisse in omaggio alla moglie, Clara Wieck, Cinzia Dato eseguirà le Variazioni sopra un tema di Paganini op. 35 di Johannes Brahms. A partire dal tema dell'ultimo Capriccio paganiniano, Brahms scisse due serie di variazioni, con l'intenzione di creare più una raccolta di "studi per pianoforte" (com gli suggeriva Clara Wieck) che non una composizione concertistica vera e propria. Clara le definì poi come "Hexenvariationen" (variazioni stregate) perché estremamente difficili da eseguire.
Una breve e splendida composizione scritta da Schumann nel 1839, e pubblicata lo stesso anno apre la seconda parte del concerto: Arabeske op. 18. Spesso considerata composizione "minore", essa è invece uno dei brani nei quali è possibile cogliere più a fondo la particolarità e l'originalità dell'ispirazione di Schumann: non a caso il titolo si riferisce all'arabesco, la decorazione libera, fantasiosa ed impalpabile.
Nel finale, Cinzia Dato ritorna a Brahms e propone le Variazioni e fuga su un tema di Händel, che rappresentano una delle composizioni in cui si sovrappongono e si coagulano le tematiche presenti in tutta l'opera del compositore di Amburgo: il ritorno al passato, la tecnica della variazione e le sue implicazioni, la ricerca sulla scrittura e sul suono. Il tema di Händel - si tratta dell'Aria che costituisce il terzo movimento della Suite n. 1 in sì bemolle maggiore (1733) dal secondo libro delle Suites de pièces (Lessons) pour le clavecin - si presenta nudo ed essenziale, ed è dunque ideale per essere sottoposto alle rielaborazioni più incisive e complete. La forma della variazione venne peraltro prediletta da Brahms nel corso di tutta la sua esistenza e Le Variazioni su un tema di Händel accostano una nuova opera ai monumenti dei predecessori, quali le Variazioni Goldberg di Bach (in programma all'Annunziata il prossimo 7 settembre) le Variazioni su un tema di Diabelli di Beethoven.
Cinzia Dato, docente di Pianoforte del Conservatorio di Reggio Calabria nel gennaio 2019 ha vinto il primo premio del "Golden Classical Music Awards International Competition" di New York e, il mese successivo, il primo premio del "XIX International Music Competition Grand Prize Virtuoso "di Parigi.
Il cartellone della 35esima stagione concertistica della Ravello Concert Society è disponibile su www.ravelloarts.org.
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