Tu sei qui: Economia e TurismoTurismo Religioso in Costa d'Amalfi: le chiese di San Luca e di San Gennaro a Praiano
Inserito da (ilvescovado), sabato 18 febbraio 2017 14:28:47
Di Giuseppe Liuccio
Nel Medioevo si chiamava "Plagianum" e i "dogi amalfitani" vi si recavano in villeggiatura per godere l'aria pura e la quiete paradisiaca. Praiano riserva sorprese d'arte e natura a quanti si avventurano alla scoperta di sentieri di campagna, che da Capo Sottile scalano il cielo fin lassù a Sant'Angelo a Tre Pizzi, per vivere emozioni nuove ed intense, man mano che il carrubo cede il posto all'ulivo, alla vite e, via via, al corbezzolo, al leccio, all'ontano e alla roverella. Ed in questa stupenda cornice l'uomo ha fatto la sua parte con il sapiente dosaggio di case e chiese, di strade a supporto di villaggi e sentieri a servizio di campagne coltivate. E parliamo di chiese, appunto, in questa nostra tappa del Turismo religioso in Costa d'Amalfi. Di due in particolare.
Quella parrocchiale è in bella posizione panoramica sulla collina aperta al mare. È dedicata a San Luca Evangelista, di cui conserva reliquie preziose e venerate. San Luca, si sa, è protettore dei pittori e fu pittore egli stesso. E il Santo Patrono, che si lascia ammirare in un bel tondo, mentre, ispirato, dipinge, al di là degli eventi storici e religiosi che ne determinarono la scelta, sembra esaltare la vocazione di Praiano come terra di ispirazione per poeti e pittori. Me ne convinco sempre più, mentre gusto l'arte di Giovanni Bernardo Lama in quella straordinaria "Madonna con il Bambino" e nei SS. Luca e Francesco di Paola sull'altare, come nella non meno bella "Madonna del Carmine" nell'ultima cappella della navata sinistra. Ma di fronte allo spettacolo della conflagrazione di cielo e mare, bellissimo in questa primavera incipiente, che, però, annunzia e anticipa il caleidoscopio profumato dello scialo della fioritura, dallo spiazzo del sagrato con alle spalle quel massiccio campanile a tre piani: torre difensiva più che campanaria, quasi avamposto dei Lattari, che incombono solenni alle spalle, non c'è Bernardo Lama che tenga. Qui c'è traccia dell'evangelista Luca su commissione del Creatore.
Ed il pieno delle emozioni continua nella Chiesa di Vettica Maggiore (frazione di Praiano), dedicata a San Gennaro, con quella cupola maiolicata, che accende iridescenze al sole che a mezzogiorno è sfolgorante, caldo e quasi estivo. La bella facciata è la quinta di un sagrato arabescato, palcoscenico naturale schiuso all'intrico di case abbracciate in un supremo atto d'amore prima di caracollare negli anfratti di mare. E qui, tra Vettica e Praiano, gli artigiani hanno recitato il loro ruolo fin da quando, nei secoli passati, praticavano l'arte della seta e del filato, in cui ancora oggi si esercita qualche donna nei piacevoli conversari con le vicine. E, forse, i turisti, sempre più numerosi, nulla sanno dei pescatori, che, sempre meno, (ri)ammagliano le reti sugli spalti della Praia e, quando il mare si rabbuffa e, poi, all'improvviso, si placa, intrecciano vimini per approntare gabbie per pesci ingenui.
A proposito di Marina di Praia, è bella e suggestiva la chiesetta a margine di mare dove Rossellini girò alcune scene di film. A scavare, poi, nella memoria dei centri abitati, c'è da cogliere belle testimonianze di storia e di storie di una comunità attaccata al lavoro, intraprendente sulle imbarcazioni per le rotte del Mediterraneo, come, d'altronde, ardita a strappare coltivi alla montagna e fecondare vigne ed agrumeti nel regno della macchia. Nulla sanno, i turisti delle avventure per la pesca al corallo lungo la costa a strapiombo, dove gli scogli levigati dai capricci del mare hanno assunto, nell'immaginario collettivo, le sembianze della Madonna gotica o quelle mitiche di un drago che ingoia uomini ed imbarcazioni e li inabissa nei flutti: e bene hanno fatto i giovani a recuperare questa memoria imbastendo un bel "Festival delle tradizioni popolari".
In tempi più recenti, poi, giovani e meno giovani hanno dato vita una "Agenda Praiano" per colorare con mattonelle di ceramica artistica vicoli e sentieri, dando vivacità cromatica e schegge di allegria a quanti recuperano forze fisiche e ricreazione dell'anima alla gloria della luce nelle lunghe e gradevolissime passeggiate. E, secondo me, la strada giusta per dare alla città una sua specificità ed una sua identità. Le premesse ci sono tutte. Le energie intellettuali e, quel che più conta, l'entusiasmo non mancano. E' una partita che si può giocare e vincere, arricchendo l'offerta turistica di tutta la Costa con proposte originali e di qualità che Praiano può e deve fare. È il mio augurio e la mia speranza.
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