Tu sei qui: Economia e TurismoTurismo religioso in Costa d’Amalfi: le chiese di Maiori tra cultura arte e fede
Inserito da (ilvescovado), sabato 29 ottobre 2016 16:23:21
Di Giuseppe Liuccio
Ho scritto molto nel corso degli anni su Maiori e spesso ho sottolineato che la città dispone di belle testimonianze di storia e di arte da evidenziare ed esaltare per promuovere il turismo culturale sui mercati nazionali ed internazionali, anche perché in questo settore dispone di risorse per gareggiare e in qualche caso anche superare le più blasonate Ravello, Amalfi e Positano. Basterebbe lo scrigno dei tesori delle sue chiese per poter competere da pari a pari, puntando sul turismo religioso soprattutto nel periodo di bassa stagione. Basti pensare ai tanti che da Napoli e da Salerno puntano sulla Costa di Amalfi per un weekend di relax e di emozioni di bellezza con il solo pretesto di una scampagnata fuori porta, che consenta, però, di rispettare e praticare il precetto della messa domenicale in una bella chiesa. E a Maiori le chiese belle non mancano.
Va certamente in questa direzione la Collegiata di Santa Maria a Mare con l'incanto di quella statua di pregevole fattura, in cedro del Libano del XII secolo, di stile ellenistico, del ricchissimo soffitto a cassettoni dorato, della Madonna con Bambino e dei putti in legno dorato di epoca cinquecentesca e di scuola spagnola, della preziosa collezione delle antifonie in pergamena del ‘500 e del monumentale organo polifonico costruito dal celebre Zeno Fedeli di Foligno. È la Chiesa Madre di Maiori, che domina il centro abitato con le iridescenze della cupola maiolicata, è il simbolo della storia religiosa e non solo di Maiori, con quel gioiello di statua della Vergine che i Maioresi raccolsero in mare con parte del carico che una nave, reduce da Costantinopoli, fu costretta a gettare in acqua per sfuggire ad un violento temporale. E la Madonna "che viene dal mare" accende i ricordi di storia e di fede ai cittadini il 15 agosto di ogni anno, quando la processione inonda di luci e fuochi pirotecnici lo specchio d'acqua della rada paciosa. La pratica della messa domenicale in questa bellissima e panoramicissima Collegiata offrirebbe anche un emozionante viaggio nell'arte e nella storia.
Lungo il Corso Reginna l'edicola di Santa Maria delle Catene è memoria dei ceppi dei prigionieri miracolosamente scampati alle incursioni del corsaro Barbarossa. Risale al XVI sec, e venne innalzata alla Madonna dagli stessi superstiti, che erano destinati a diventare schiavi a Costantinopoli. È poi testimonianza di fede e di ringraziamento dei sopravvissuti alla terribile pestilenza del 1656 la chiesetta di San Rocco, che sul paliotto dell'altare conserva l'antico stemma cittadino.
Nella frazione di San Pietro si respirano atmosfere d'altri tempi con quel borgo disteso nella verde conca assolata con colline che s'incurvano e agrumeti e vigneti che s'inarcano a cupole di cielo ed il carrubo che respira flebile a carezze di vento gravide di mare. La minuscola piazza è un salotto raccolto con la facciata della bella chiesa a far da quinta. E dalle nebbie del passato fa capolino il dio Vertumno soppiantato dall'Apostolo Pietro pescatore e degli Etruschi cacciati dai Romani.
Santa Maria delle Grazie veglia sul fiume che scorre sonnolento a gabbia di muraglioni a memoria di quel tragico ottobre del 1954, quando si gonfiò delle piene di Chiunzi e di Tramonti e travolse case e strade in una delle più tragiche alluvioni di Salerno e della Costa d'Amalfi. Oggi lambisce lieve e inoffensivo le fondamenta di un antico opificio. La basilica trinavale è del VI secolo e anche se ha registrato rifacimenti e ristrutturazioni nel corso dei secoli, vanta intatta nella sua bellezza "La Crocifissione" della scuola del Sabatini.
Vecite è una frazione di campagna a gelosa custodia di tradizioni secolari e di antichi sapori in cui la fa da regina la "melanzana al cioccolato". Un pugno di case gioca a girotondo sul fiume e scala la collina fin lassù ai boschi del Demanio. In cima, luminosa nella gloria del sole, la chiesetta di S. Martino, vescovo, che conserva la statua settecentesca del santo ed un piccolo dipinto in metallo raffigurante la Madonna del Carmine.
Ponteprimario è l'ultima frazione della città ed anticipa il verde dei coltivi dei pianori di Tramonti. Sulle ali del vento che sibila dalle gole del Chiunzi corre l'eco della rappresaglia di Silla contro chi gli si oppose durante le Guerre Sociali. Qui sono le radici dell'anima più antica di Maiori, "il principio" della sua storia. E alla Madonna del Principio è dedicata la piccola chiesa del VII secolo, che conserva una statua lignea opera di un pastore del XIII secolo, andata perduta e poi miracolosamente ritrovata da un contadino intento ai lavori dei campi. Il mare è lontano, anche se nei giorni di libeccio vi arriva l'acre dello iodio. Qui, per lo più, si respira aria di campagna e con la tramontana vi riecheggia l'eco dei campanacci delle mandrie alla pastura. È questa una tappa d'obbligo, ricca di fascino e di suggestioni emotive, seguendo il percorso del fiume dal mare ai monti, dalla foce alla sorgente, da proporre ai residenti e, soprattutto, ai turisti; uno dei tanti modi di per scoprire Maiori, la sua storia, le sue tradizioni, i suoi paesaggi.
Un percorso da suggerire anche ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado perché insegnino agli studenti il modo più emozionante, divertente ed efficace insieme, per conoscere la loro città, esaltandone sul campo la toponomastica, perché i ragazzi d'oggi, futuri cittadini di domani impegnati nelle attività economiche del turismo e del ricco e variegato indotto siano in grado, più di quanto non lo siano stati i padri, di improvvisarsi guide esperte alla scoperta del territorio per i turisti, che, sempre più numerosi, nel futuro a breve e a lungo termine, visiteranno Maiori e tutta la Costa d'Amalfi. È un augurio ed una speranza. Anche per questo deve essere un impegno di promozione degli amministratori della città nel segno della CULTURA, che è e resta l'unica garanzia di sviluppo fecondo. Ed il Turismo Religioso è un segmento da non trascurare per qualificare destagionalizzare e diversificare l'offerta.
liucciogiuseppe@gmail.com
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
rank: 108031100
Con l'introduzione dell'Elenco Nazionale delle Guide Turistiche (ENGT), il Ministero del Turismo avvia una riforma radicale della professione di Guida Turistica, come previsto dalla legge 13 dicembre 2023, n. 190. La piattaforma informatica realizzata dal Ministero del Turismo consentirà la consultazione...
Una nuova struttura per la vendita del pescato locale. È stata inaugurata ieri presso il porto di Cetara alla presenza dell'assessore regionale Nicola Caputo. Si tratta di un ambizioso progetto, voluto fortemente dall'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Fortunato Della Monica, che punta a incentivare...
L'accordo commerciale tra l'Unione Europea e i Paesi del Mercosur, che include Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, continua a sollevare dubbi e preoccupazioni. Al centro delle critiche ci sono le differenze sostanziali negli standard di produzione che mettono a rischio non solo la qualità dei prodotti...
Con il 2024 ormai agli sgoccioli, è tempo di pensare alle nuove avventure che il 2025 potrà offrirci. La redazione globale di Architectural Digest ha stilato una lista delle 22 destinazioni più affascinanti e imperdibili per l'anno nuovo, pensata per appassionati di architettura, arte e design. L'elenco,...
Il Ministero del Turismo ha annunciato un significativo progresso nella registrazione delle strutture ricettive in Italia, con oltre il 70% delle strutture censite che hanno già ottenuto il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Il CIN serve a identificare in modo univoco ogni struttura ricettiva italiana....