Tu sei qui: Economia e TurismoCaro energia, così si spegne l’artigianato e si rischia un ricorso all’abusivismo: l’allarme e le proposte di Cna Salerno
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 31 agosto 2022 16:52:07
Non ci sono solo le grandi industrie energivore ad essere preoccupate per il caro energia. C'è anche e soprattutto il mondo delle piccole e medie imprese artigiane, vera spina dorsale del sistema economico italiano a tremare per un futuro incerto, difficile, e soprattutto in cui la sopravvivenza delle aziende dovrà fare duri conti con i rincari. Lo sanno bene parrucchieri, estetiste, ceramisti, orafi, meccatronici, carrozzieri e tutta la categoria che trova una voce ed un grido d'allarme dai rappresentanti della Cna di Salerno. All'unisono con i vertici nazionali, anche da Salerno, l'associazione che rappresenta gli artigiani - con il presidente territoriale Lucio Ronca - chiede subito di estendere gli aiuti anche alle piccole imprese dell'artigianato. Desta preoccupazione l'imminente decreto energia che punta solo sulle aziende ad alto consumo energetico.
«La corsa senza fine dei costi energetici sta avendo un impatto devastante sul settore manifatturiero e per le aziende che si occupano di servizi alla persona - ha affermato Ronca - con moltissime piccole imprese che non possono trasferire sui clienti i maggiori oneri - e ha aggiunto - si pensi a parrucchieri, estetiste ma anche ceramisti, orafi oltre che meccatronici e carrozzieri. Un aumento eccessivo dei costi energetici per queste attività è la seria minaccia di chiusura delle saracinesche».
La congiuntura si sta rapidamente deteriorando.
«Sono necessari interventi robusti e strutturali per scongiurare un lockdown delle botteghe artigiane», ha aggiunto Ronca, che insieme al livello nazionale dell'associazione sta mettendo un veto sul prossimo decreto affinché possa considerare anche le imprese non energivore. Il presidente Ronca ha dato voce alle sollecitazioni giunte dei singoli comparti dell'artigianato soprattutto nei servizi alla persona dove si teme che il rincaro dei costi possa portare ad un ricorso all'abusivismo.
«Diversi colleghi hanno registrato aumenti più del doppio dell'importo medio - ha detto Massimo Selce, alla guida degli Acconciatori Cna Salerno - questa cosa ci mette in grave pericolo. Si preannuncia il rischio chiusura e molti già stanno immaginando di lavorare in nero, senza pensare a quante clienti rinunceranno ad una piega quando cominceranno ad aumentare le spese famigliari».
Stessa cosa anche per le estetiste, per le quali la presidente Maria Santoriello parla di aumento del 100% dei costi che ha già tentato di abbattere con l'uso di lampade a Led ed altri accorgimenti.
«La proposta può essere quella di avere un credito di imposta a fronte dell aumento di questo costo», suggeriscono dalla categoria della bellezza.
Ed i disagi e le preoccupazioni aumentano se si ascoltano categorie dove c'è un consumo energetico maggiore come nel caso dei ceramisti. L'uso dei forni per la cottura comporta dei consumi elevati di energia che si stanno triplicando. Le bollette adesso stanno arrivando mensilmente quindi apparentemente si pensa che non ci sia stato aumento ma se si sommano gli ultimi tre mesi ci si rende conto che i costi sono triplicati. Una bolletta di 1500 euro mette in crisi una bottega artigiana. Ancora peggio per quei ceramisti, un po' più strutturati, che hanno il forno a gas.
Ed infine il comparto dell'auto riparazione dove il presidente Giuseppe Bacco, fa notare che anche non a fronte di grossi consumi da un anno all'altro i costi sono raddoppiati.
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