Tu sei qui: CronacaZelensky parla a Montecitorio: «Putin minaccia anche l'Europa». Draghi: «Vi siamo grati perché difendete anche noi»
Inserito da (Redazione LdA), martedì 22 marzo 2022 18:17:34
Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto all'incontro in videoconferenza con il Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, che si è svolto presso l'Aula di Palazzo Montecitorio, alla presenza di Deputati e Senatori.
In 12 minuti di discorso, Zelensky ha raccontato le devastazioni del conflitto, evocando il nazismo: «A Kiev torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L'ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti. Kiev ha bisogno di vivere nella pace, una pace continua, eterna, come deve averla Roma e qualunque città del nostro mondo. Ma a Kiev ogni giorno si sentono le sirene e cadono le bombe e i missili. L'invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare città ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata». E ha chiesto nuove sanzioni contro Mosca. Di fronte alle ambizioni del Cremlino, ha detto il presidente ucraino, l'Europa non è al sicuro: «L'Ucraina è il cancello per l'esercito russo e loro vogliono entrare in Europa. L'esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri porti: questo è un pericolo anche per i Paesi vicini».
Di seguito la replica del premier Draghi.
A nome del Governo e mio personale, voglio ringraziare il Presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza.
Dall'inizio della guerra, l'Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del Presidente Zelensky e dei cittadini ucraini. Il vostro popolo è diventato il vostro esercito, lei ha detto.
L'arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all'esercito invasore.
La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa - e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del Presidente Putin - è eroica.
Oggi l'Ucraina non difende soltanto se stessa.
Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza.
Difende quell'ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo faticosamente costruito dal dopoguerra in poi.
L'Italia vi è profondamente grata.
La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme.
Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l'Ucraina.
E penso all'accoglienza dei rifugiati - oltre 60.000 dall'inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori.
Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l'orgoglio del nostro Paese.
Continueremo a farlo, grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari.
Perché davanti all'inciviltà l'Italia non intende girarsi dall'altra parte.
Il Governo e il Parlamento sono in prima fila nel sostegno all'Ucraina.
Sin da subito, abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto, insieme ai partner europei, alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall'invasione russa.
Siamo pronti a fare ancora di più.
Abbiamo attivato corridoi speciali per i minori orfani e ci siamo impegnati in particolare per il trasferimento di persone fragili e malate.
Voglio ringraziare di nuovo il Parlamento - la maggioranza e il principale partito di opposizione - per aver approvato queste misure con unità e convinzione.
Nel decreto approvato venerdì, abbiamo poi stanziato nuovi fondi per finanziare lo sforzo di accoglienza verso i cittadini ucraini.
Vogliamo aiutare i rifugiati non solo ad avere una casa, ma anche a trovare un lavoro e a integrarsi nella nostra società.
Come hanno fatto i 236.000 ucraini che già vivono in Italia, a cui va ancora una volta tutta la mia vicinanza.
Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l'obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati.
Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti - come Unione Europea e come Alleanza Atlantica.
Finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l'economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin.
In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell'Unione Europea.
Siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia.
Allo stesso tempo, vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell'Ucraina all'Europa.
Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell'Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un'integrazione funzionante.
Voglio dire al Presidente Zelensky che l'Italia è al fianco dell'Ucraina in questo processo.
L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione Europea.
Quando l'orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici.
A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza.
Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza.
Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l'unità della comunità internazionale.
L'Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica.
L'Italia - il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini - sono con voi, Presidente Zelensky.
Grazie.
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