Tu sei qui: CronacaVilla Cimbrone-Ausino: è battaglia legale sui canoni della depurazione (che non c'è)
Inserito da (redazionelda), giovedì 18 gennaio 2018 08:41:19
Non ci sta il direttore di Villa Cimbrone, Giorgio Vuilleumier che la scorsa settimana si è visto privata la fornitura idrica per mancati pagamenti dei canoni di depurazione (pari a circa 37mila euro) per un servizio, lo ricordiamo, non garantito. E in una nota trasmessa alla nostra Redazione replica al comunicato stampa diffuso lunedì scorso dall'Ausino spa che gestisce i servizi idrici integrati nella Città della musica che illustrava le motivazioni dell'arresto forzato della fornitura idrica (clicca qui per approfondire). Segue testo a firma di Giorgio Vuilleumier il quale conferma che tutti gli atti sono già stati depositati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. E intanto Villa Cimbrone resta chiusa al pubblico...
Gentile Redazione,
In relazione al comunicato stampa reso dalla società Ausino Spa a giustificazione e difesa delle proprie illegittime azioni, questo a totale danno della Villa Cimbrone Srl che rappresento, ma anche di tutti gli altri cittadini che cercano di tutelare i propri diritti, basterebbe replicare a conferma del vero e di quanto detto, che tutti gli atti sono stati depositati presso la Procura della Repubblica di Salerno.
Ma non riesco ad esimermi dal dare qualche risposta in merito.
Chi ha redatto il comunicato stampa è stato poco e male informato dei fatti, tantevvero (in un comunicato ufficiale) ha errato anche la data in cui si è attuata l'azione a danno della Villa Cimbrone Srl.
La società che rappresento ha onorato tutti i pagamenti di quanto dovuto (consumi idrici e fogna) inclusa la fattura emessa dicembre 2017 con scadenza Gennaio 2018. Le somme non versate sono quelle relative ai canoni di depurazione e depositi cauzionali, questi ultimi, furbescamente inseriti nelle fatturazioni degli ultimi anni (per migliaia di euro, oltre 8.000,00 per quanto riguarda Villa Cimbrone) nell'ulteriore tentativo di incassare delle somme non dovute.
Se per gli anni passati, la Società che amministro ha versato il 50% di quanto in fattura, poi successivamente saldato nella sua totalità, è dovuto non "a propri arbitrari criteri", ma in seguito all'accertamento (effettuato da tecnici dell'Ausino) del malfunzionamento del misuratore idrico presente, registrante misurazioni errate ed in eccesso. Questo, in attesa della sostituzione dello stesso (mai avvenuta) e di un ricalcolo delle corrette competenze (mai effettuate). Se per il Direttore Generale lo staratura del 5% dell'apparecchiatura è ammissibile, non lo è per l'azienda che gestisco perché corrisponde, in base ai consumi medi degli ultimi 3 anni, a circa 750 m3 per un equivalente di circa 2.500 euro annuali, sempre che essendo un guasto puramente meccanico, non aumenti con il tempo! La correttezza, l'educazione ed il rispetto mi hanno impedito di trovare soluzioni a cui altri sarebbero arrivati da tempo!
Per quanto riguarda il distacco eseguito, non si comprende bene a quale possibile opposizione ci si riferisca, considerato che è stata effettuata su strada comunale e con il consenso dell'UTC. A quella fisica? Forse per questo hanno inviato 8 persone per fare un foro ed istallare una chiave d'arresto?
Ancora non è ben comprensibile, relativamente alla depurazione, quali siano i servizi effettivamente prestati che vengono ribaltati in fattura. La depurazione o c'è e si paga o non c'è (come assodato) e non si paga!
Conosciamo molto bene le criticità del servizio affidato, in particolare quello relativo agli aspetti ambientali e alla depurazione. Come operatori turistici e cittadini della Costiera ne paghiamo costantemente le conseguenze e ce ne vergogniamo sia con i commenti dei nostri ospiti (siamo Patrimonio dell'Unesco), sia come occasionali frequentatori del bagnasciuga e del tratto di costa Castiglione-Minori. Ho potuto purtroppo assistere in diretta allo scempio di pieno agosto di qualche anno fa dinanzi all'Hotel Marmorata!
Per ultimo, proporre agli utenti di fornirsi di proprio depuratore (con quali autorizzazioni e di chi? E se non si ha nè giardino né spazio? Chi abita in condominio?) per non subire indebite richieste, ha veramente dell'inverosimile. Il gestore del servizio che chiede all'utente finale, nel rispetto dell'ambiente e della criticità del sistema, di risolversi il problema da solo! Ma è sicuramente il segnale di un fallimento evidente. Non solo di chi gestisce ma anche di tutta la politica che c'è dietro e l'incapacità di trovare concrete soluzioni ad un problema ultra decennale. Aspettiamoci ancora altro. Magari di veder salire ancor più le nostre bollette anche per le sanzioni irrogate dalla Regione Campania all'Ausino Spa per il non rispetto delle normative in tema ambientali. Alla fine chi paga siamo sempre Noi. E' giusto, sacrosanto, e al momento ne patisco le conseguenze, che si accenda un faro e si possa veder chiaro.
Leggi anche:
Clamoroso a Ravello: Ausino minaccia tagli a forniture idriche per chi non paga canone depurazione
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