Tu sei qui: CronacaRavello: incendio distrugge deposito auto e minaccia abitazione, fiamme domate da volontari /FOTO
Inserito da (redazionelda), martedì 23 agosto 2016 10:50:15
E' sempre più verosimile l'ipotesi secondo cui il violento incendio sviluppatosi intorno alle 20 e 40 di ieri in località Cigliano, sia stato provocato da un mozzicone di sigaretta lanciato da un'auto sulla strada ex regionale 373 nei pressi della struttura ricettiva ex Villa Barbaro. In pochi secondi dal muro a secco che fiancheggia la sede stradale, ricoperto da erbe spontanee talvolta secche, il rogo ha cominciato a svilupparsi.
Poi ci ha pensato il forte vento di Tramontana a fare il resto, alimentando le fiamme che non hanno impiegato molto a bruciare i terreni sovrastanti abbandonati cominciando una rapida risalita. Poco o nulla ha potuto Antonio Paolillo, titolare della rimessa di auto e barche che ha visto i suo deposito, ospitato su quel tratto di strada mai completato che negli anni Settanta era stato immaginato come buona alternativa di viabilità, distrutto in pochissimi minuti.
La violenza delle fiamme devasta tutto: barche, auto e altri mezzi alloggiati all'interno della grotta, alcuni dei quali portati via in tempo. La colonna di fumo nero generata dalla combustione di gomme e parti meccaniche si è levata alta nel cielo di Ravello inondandolo di un odore acre. Un vero e proprio inferno. I Vigili del Fuoco non arrivano: squadre di Salerno e Maiori sono impegnate su un altro fronte a Furore, ma ci sono i volontari della Pubblica Assistenza Millenium.
Sul posto anche i Vigili Urbani di Ravello che interdicono la circolazione veicolare per motivi di sicurezza. Lunghe code in entrambe le direzioni sono inevitabilmente venutesi a creare.
Il vento continua a soffiare sempre più forte, più dannoso di litri di benzina: le fiamme si alzano altissime e cominciano ad aggredire la vegetazione sovrastante mirando Villa Cimbrone.
Pericolosissimi i lapilli di fuoco che, come schegge impazzite, arrivano ovunque per proliferare. Nascono piccoli focolai ovunque che subito si ricongiungono .
Poco distante, in località Santa Barbara, c'è un'abitazione isolata. Ci sono dei bambini che scappano via impauriti con la loro mamma, Nicoletta, mentre papà Salvatore resta al proprio posto a difendere la sua casa e chiama i primi amici.
Dalla piazzetta di San Cosma i giovani seduti ai tavoli si mobilitano rendendosi utili per qualsiasi evenienza. Si era compreso che bisognava sbrigarsela da soli. Sono i proprietari dei terreni circostanti a organizzarsi alla meglio, con le riserve idriche, cominciando a irrigare i terreni così da circoscrivere la lingua di fuoco, evitando un'ulteriore estensione. E' una notte di paura, l'inferno è a pochi passi e circonda quella casa. Da tutto il paese giungono circa una trentina di volontari, gente operosa e abituata alle emergenze, che anche con mezzi di fortuna riescono a evitare il peggio.
Sono le 22. C'è anche il sindaco Salvatore Di Martino e diversi consiglieri comunali, sia di maggioranza che di 'opposizione', che lavorano in sinergia allo scopo di salvaguardare l'incolumità pubblica. Per quella casa, che in quel momento era di ogni ravellese e perciò andava difesa, il pericolo è scampato e, intorno all'una, l'incendio è domato (da mezzanotte sono giunte a Cigliano squadre di Vigili del Fuoco provenienti da Salerno, Sorrento, Castellammare e Maiori, con le operazioni di bonifica ultimate intorno alle 8 di questa mattina).
«Voglio ringraziarvi tutti, ci avete salvato la famiglia - scrive commossa Nicoletta sul suo profilo Facebook rivolgendosi ai volontari e postando le foto del disastro, alcune delle quali aggiungiamo in photogallery -, la casa e la vita. Un grazie speciale al sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, al sindaco di Scala Luigi Mansi e a tutti i ragazzi che ci hanno aiutato che erano veramente tanti e coraggiosi. Grazie a tutti». Come sempre accade è la difficoltà o la disperazione a unire e tirare fuori il grande cuore dei Ravellesi.
La luce del nuovo giorno restituisce l'immagine del disastro, di una Ravello ferita, con la parete rocciosa annerita, le carcasse delle auto, i giardini arsi, quella casa circondata dalla vegetazione incenerita. L'immagine dell'indifferenza e dell'irresponsabilità dell'uomo verso la cura e la manutenzione del territorio e della pubblica incolumità.
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