Tu sei qui: CronacaOmicidio Ravello, Patrizia faceva uso di tranquillanti o servirono per stordirla? Nominato nuovo pool di periti
Inserito da (redazionelda), domenica 20 novembre 2016 16:17:12
(ANTEPRIMA) E' stato nominato giovedì scorso, presso il dipartimento di medicina legale e tossicologia dell'Università Tor Vergata di Roma, il nuovo pool di periti incaricati dalla Corte d'Assise di Salerno di effettuare nuovi esami scientifici volti a stabilire le cause della morte diPatrizia Attruianel marzo del 2015, di cui l'unica responsabile, sinora, sarebbe Vincenza Dipino.
Si tratta del medico legale e anatomo patologo Giovanni Arcudi, del tossicologo Carmelo Furnari dell'Università di Tor Vergata con la professoressa Renata Borriello, nuova tossicologa nominata dal Pubblico Ministero Cristina Giusti.
A Roma erano presenti i legali della Dipino Stefania Forlani e Marcello Giani,accompagnato dall'assistente Luciana Cajola e dalla praticante avvocato Adriana Giani e i consulenti di parte, il medico legale anatomo patologo Aniello Maiese e la tossicologa Maria Chiara David che avevano condotto gli esami scientifici nel corso delle indagini preliminari.
Come annunciato dal Vescovado, dopo le deposizioni dei tossicologi di accusa e difesa, sotto la lente d'ingrandimento era finita la quantità di sedativi ansiolitici, il Benzodiazepine, rilevata nel sangue e nelle urine della vittima.
Tante le incompletezze e incongruenze emerse dalle deposizioni. Secondo il tossicologo dell'Asl Luciano Pecoraro (incaricato dal PM in fase di indagine preliminare) che tiene in considerazione anche gli esami delle urine, si tratterebbe di una concentrazione molto elevata, superiore a quella terapeutica, che avrebbe potuto indebolire e stordire la vittima prima di essere uccisa.
Non è dello stesso avviso Maria Chiara David, sicura che il sangue sia l'unica matrice ad avere valore probatorio: per lei i 1200 nanogrammi per millilitro trovati nel sangue, infatti, restano nei livelli terapeutici. La tossicologa romana, che contesta l'interpretazione tossicologica di Pecoraro, non è convinta che quel quantitativo fosse capace di stordire. Se questo dato dovesse essere accertato si aprirebbe un nuovo spiraglio, poiché la Dipino non avrebbe potuto agire con le sue uniche forze.
Quindi si dovrà partire da nuovi accertamenti, considerato che i prelievi di sangue effettuati sulla salma della vittima sono state distrutte, come ammesso dallo stesso Pecoraro. Non è da escludere la riesumazione del cadavere e l'esame del capello che potrebbe rivelevare, una volta per tutte, se la Attruia fosse stata un'abituale assuntrice di tranquillanti.
Gli elaborati peritali dovranno essere depositati entro il 16 febbraio 2017.
Intanto tra il 5 e il 12 dicembre prossimo si dovrebbero concludere gli esami dei testi. In lista anche Giuseppe Lima, per il quale il Giudice per le indagini preliminari ha ritenuto ipotizzabile anche il concorso in omicidio e sua sorella Giovanna Lima, indagata per favoreggiamento, per aver fornito notizie rivelatesi non coincidenti con i fatti accertati dalle indagini. Dovranno presentarsi davanti ai giudici con i rispettivi avvocati.
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