Tu sei qui: CronacaL’odissea dell’avvocato Sammarco con Roberto Gambardella: “respinti” nel Mediterraneo, a Ravello dopo venti giorni d’inferno
Inserito da (redazionelda), venerdì 27 marzo 2020 19:56:04
Aveva organizzato il giro del mondo in sessanta giorni. Una crociera all'insegna della spensieratezza e della scoperta quella immaginata dall'avvocato Salvatore Sammarco, 88 anni, di Ravello, l'entusiasmo e la voglia di avventura che lo accompagnano da sempre nei suoi viaggi per il globo.
Dall'8 gennaio, il tour ha toccato il Kenia, alle falde del Kilimangiaro, le isole Seychelles, le Maldive, Sri Lanka, India, Oman, per poi continuare la crociera Giordania (Petra), Egitto (Luxor) Israele (Gerusalemme) e Malta.
Ma quel viaggio, per lui e il suo amico Roberto Gambardella, si è trasformato in un incubo. Nel bel mezzo lo scoppio dell'emergenza coronavirus e l'entusiasmo della prima settimana, raccontata anche sulle nostre pagine, che ha lasciato il posto alla preoccupazione. Ma per fortuna tutto è bene ciò che finisce bene e, tra varie peripezie, un po' alla Landolfo Rufolo narrato dal Boccaccio nel Decamerone, i "nostri" sono riusciti, mercoledì sera, a far rientro a Ravello. E dopo le prime 24 ore trascorse a casa, è lo stesso Avvocato a raccontarci la sua disavventura.
Caro Direttore,
Dopo aver visitato la Rossa Città di Petra interamente scavata nella roccia, che si raggiunge dopo un lungo tragitto di circa due chilometri di strettoia non più larga di tre metri e ai piedi due alte montagne, città costruita nel primo secolo a.C. ed ora sotto la protezione UNESCO e definita una delle Sette Meraviglie del Mondo, abbiamo lasciato il porto di Aqaba (Giordania).
Attraversato il Canale di Suez, entrati nel Mediterraneo è incominciato la nostra "Odissea". Il mare era agitato e sembravamo degli ubriachi quando ci muovevamo.
La nave faceva rotta verso Israele, dove avremmo visitato Gerusalemme, quando ci fu comunicato che le Autorità Israeliane avevano chiuso i Porti e quindi non avremmo potuto attraccare.
Inversione di rotta verso Cipro dove, ci fu comunicato, potevamo sbarcare. Decidemmo, quindi, di prendere il volo Larnaca-Atene-Napoli.
Ma a poche miglia dalla Costa di Cipro ci fu revocato l'imbarco. E quindi siamo stati costretti a proseguire in navigazione verso Malta dove, prima della partenza, avevamo deciso di sbarcare, avendo già la carta di imbarco sul volo La Valletta-Napoli.
Da non crederci: il volo era stato cancellato (avendo Malta sospeso tutti i voli per l'Italia) e ancora un altro divieto di sbarco all'ultimo momento!
Atri divieti di sbarco a Gibilterra e a La Coruna, in Spagna.
Quindici interminabili giorni in navigazione per il Mediterraneo e poi l'Oceano Atlantico per la destinazione: Inghilterra. Dopo lo Stretto di Gibilterra mare agitatissimo ma finalmente la buona notizia: le Autorità Portuali Inglesi ci avevano concesso il permesso di sbarcare a Bristol. Quindi motori avanti tutta verso Bristol e col fiato sospeso.
Finalmente: terra, terra, terra! A Bristol!
Ma le difficoltà non erano certo terminate. Tutt'altro! Bisognava raggiungere l'Italia in piena emergenza.
Fortunatamente mia figlia Elisabetta, Valeria Gambardella (figlia di Roberto) e mia nipote Ermina avevano costituito un comitato di emergenza "Progetto rientro Papà e Roberto".
Da Londra, Elisabetta, sfidando i divieti imposti dalle Autorità Inglesi e le relative denunzie, è venuta prenderci a Bristol (circa 180 da Londra), accompagnandoci in aeroporto.
Valeria si è preoccupata di trovare il volo per Roma e ci è riuscita dopo due giorni di attesa. Scalo a Francoforte e poi Fiumicino. E' stata Erminia a organizzare il rientro a Ravello con un taxista di Amalfi venuto a prenderci. Un taxista di Ravello ha rifiutato il servizio per non sottoporsi alla quarantena, mentre un altro si è offerto ma non ha ottenuto il premesso.
Abbiamo comunicato al Sindaco e all'autorità sanitaria il nostro arrivo a Ravello.
Il Valico di Chiunzi ci ha accolto con una forte nevicata, colpo di coda di questa vera e propria odissea.
Comunque: tutto è bene quel che finisce bene.
Ora sono in quarantena (arresti domiciliari!!!), ma almeno mi godo, dalla mia terrazza, il panorama di Ravello, che resta il più bello del mondo. Sono a casa mia.
I miei ringraziamenti e un forte abbraccio a chi ci ha aiutato a raggiungere Ravello e a quelle persone che qui a Ravello mi rendono questa quarantena più facile.
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