Tu sei qui: CronacaDelitto di Ravello: Gup ipotizza concorso in omicidio di Giuseppe Lima. 3 ottobre il processo alla Dipino
Inserito da (redazionelda), venerdì 23 settembre 2016 08:14:18
Si aprono nuovi scenari nel caso del delitto di Ravello. Si è svolta ieri, davanti al Giudice per le indagini preliminari Sergio De Luca, il giudizio abbreviato richiesto da Giuseppe Lima, imputato di concorso in occultamento di cadavere e favoreggiamento di Enza Dipino, l'unica, ad ora accusata dell'omicidio di Patrizia Attruia nell'appartamento di via San Cosma nel marzo dello scorso anno.
Dopo un attento esame degli atti processuali, il Gup ha evidenziato che l'accusa andrebbe modificata perchè non rispondenti alle acquisizioni probatorie, ritenendo ipotizzabile anche il concorso in omicidio per Giuseppe Lima.
Il Gup ha rimesso gli atti al Pubblico ministero Cristina Giusti per formulare l'imputazione più congruente rispetto alle emergenze processuali.
Per il delitto di concorso in occultamento di cadavere con favoreggiamento personale, la difesa di Lima, affidata all'avvocato Luigi Gargiulo, aveva chiesto l'assoluzione del suo cliente.
Si apre un nuovo scenario, quello che in realtà avevano prospettato gli avvocati Marcello Giani e Stefania Forlani, legali di Enza Dipino che si trova ancora in carcere e che il 3 ottobre prossimo sosterrà la prima udienza del processo, presso la Corte d'Assise di Salerno. Per lei inalterato il capo d'imputazione: omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione per aver sedato, con una massiccia dose di tranquillanti, la sua "rivale" in amore prima di strangolarla.
Le accurate indagini hanno, però, fornito nuovi elementi che potrebbero dire di più sulle reali responsabilità di Vincenza Dipino che dal primo momento ha confessato di aver agito da sola e di essere stata l'unica responsabile del delitto. Lima l'avrebbe aiutata ad eludere le investigazioni alterando la scena del crimine, creando falsi elementi di riscontro e fornendo una falsa versione dei fatti.
Il 50enne giardiniere inizialmente aveva dichiarato di non saperne nulla e d'essere stato informato dalla Dipino, soltanto nella tarda mattinata di venerdì 27 marzo, dell'avvenuta morte della compagna, mostrandogli il corpo all'interno della cassapanca. Versione che non ha mai convinto gli inquirenti e che non collima con gli elementi acquisiti in dieci mesi d'indagini.
La morte della Attruia sarebbe avvenuta al termine dell'ennesima violenta lite con la Dipino, tra la camera da letto e la cucina, verosimilmente almeno tra la sera del 25 marzo (ultima volta che la vittima fu vista viva) la mattina del giorno seguente. Il corpo della vittima venne trascinato per il corridoio e adagiato all'interno di una cassapanca. Il rinvenimento del cadavere venne comunicato ai Carabinieri soltanto nel primo pomeriggio del 27 marzo.
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