Tu sei qui: CronacaCommissariamento Fondazione Ravello fu illegittimo, Tar decreta annullamento atti
Inserito da (redazionelda), martedì 2 agosto 2016 13:25:26
Dopo aver accolto il ricorso dei consiglieri di maggioranza della Fondazione Ravello Giuseppe Canfora, Antonio Bottiglieri, Gianpaolo Schiavo, Giuseppe Liuccio, Lelio Della Pietra e del sindaco Paolo Vuilleumier avverso il decreto con cui la Regione Campania aveva disposto la gestione commissariale della Fondazione, il 5 luglio scorso il Tribunale Amministrativo Regionale (sezione prima di Salerno) ha emesso sentenza definitiva sulla vicenda.
La sospensione dell'efficacia degli atti di nomina del commissario Antonio Naddeo nel luglio 2015 è stata confermata nel merito, con il Tar (presidente Amedeo Urbano, consigliere Giovanni Sabbato, relatore ed estensore Paolo Severini) che ha condannato la Regione Campania al pagamento, in favore dei ricorrenti, delle spese e dei compensi di lite quantificati in duemila euro oltre, a cui si aggiungono 1300 euro di contributi unificati e 500 euro per la sola Provincia.
In buona sostanza il Tar decreta l'annullamento di diversi decreti dirigenziali regionali, tra cui il numero 7 del 17/03/2015 con cui era stata disposta, in via immediata, la gestione commissariale della Fondazione; il numero 9 del 14/04/2015 con cui veniva annullato il verbale del Consiglio d'Indirizzo della Fondazione con cui era stato nominato presidente il sindaco pro-tempore Paolo Vuilleumier e il numero 12 del 14/05/2015 che attribuiva al commissario Naddeo anche poteri sostitutivi del Consiglio generale d'Indirizzo, nonché poteri di amministrazione straordinaria della Fondazione.
Durante la gestione commissariale furono sottoscritti anche quattro contratti di lavoro a tempo indeterminato sfruttando il Job Act per altrettanti lavoratori che ancora oggi risultano alle dipendenze della Fondazione Ravello.
Per il gruppo di Insieme per Ravello quella del commissario fu una nomina "forzata". «Smentita la falsa ricostruzione dei fatti in cui la Regione guidata da Caldoro era stata indotta dall'ex presidente Renato Brunetta e dall'ex segretario della Fondazione Ravello Secondo Amalfitano» si legge dalla pagina Facebook del gruppo guidato dall'ex sindaco Paolo Vuilleumier che dopo essere stato eletto legittimamente presidente dell'Ente si dimise per una questione di "responsabilità", mandando la Fondazione in un'ulteriore condizione di caos e lasciando campo libero per il commissariamento. «Mi dimisi per consentire una nuova elezione del presidente, visto che Brunetta ed Amalfitano avevano sostenuto l'illegittimità della mia elezione, e così sgombrare il campo da dubbi. La Regione intese invece commissariare» ha ricordato Vuilleumier.
Scarica di seguito il testo della sentenza.
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