Tu sei qui: ChiesaScuola al via, gli auguri a studenti e docenti dell'Arcivescovo Soricelli
Inserito da (ilvescovado), sabato 10 settembre 2016 13:58:45
Alla vigilia dell'anno scolastico 2016-2017 l'arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava dei Tirreni, Orazio Soricelli, scrive agli studenti, ai docenti, ai dirigenti scolastici e ai genitori con i migliori auspici. Sulla scia delle parole di Papa Francesco, sottolinea l'importanza della scuola quale "palestra educativa", promotrice della pace, della legalità, del rispetto comune. Di seguito il testo integrale della lettera.
Inizia un nuovo anno scolastico che segnerà un ulteriore passo in avanti, non solo nella ricerca, nello studio, nel confronto, ma anche in umanità, in una accresciuta conquista di valori umani e spirituali. Mi unisco al coro augurale di quanti, in questi giorni iniziali, esprimono a Voi, docenti ed alunni, gli auspici per una rinnovata responsabilità culturale che è vero preludio di professionalità per l'impegno nella società del futuro.
Come prima guida spirituale nel territorio della Costa d'Amalfi e della Valle Metelliana, sento il dovere di motivare gli auguri, invitandovi, anzitutto, a rifuggire la mediocrità e la superficialità, in qualsiasi istituto scolastico la Provvidenza vi pone a spendervi nella crescita esistenziale e nel sapere. La frequenza scolastica non è un mero e momentaneo parcheggio per personalità incerte e dubbiose, ma vera palestra educativa che, a partire dalla conoscenza multidisciplinare, intende formare e rafforzare la volontà di ciascuno nel perseguire l'autentico desiderio nel costruire un mondo migliore, dove viene data piena cittadinanza alla cultura della pace, della legalità, del rispetto comune.
Mi piace scorrere con voi il testo che Papa Francesco ha proferito alla Veglia della giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia (30 luglio 2016) per sottolineare queste significative espressioni che raccomando alla vostra considerazione: "Nella vita c'è un'altra paralisi ancora più pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la FELICITÀ con un DIVANO! Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. Un divano, come quelli che ci sono adesso, moderni, con massaggi per dormire inclusi, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e passare ore di fronte al computer. Un divano contro ogni tipo di dolore e timore. Un divano che ci faccia stare chiusi in casa senza affaticarci, né preoccuparci. La "divano-felicità" è probabilmente la paralisi silenziosa che ci può rovinare di più, che può rovinare di più la gioventù ... a poco a poco, senza rendercene conto, ci troviamo addormentati, ci troviamo imbambolati e intontiti".
Vorrei che ognuno di Voi rispondesse NO, come i giovani a Cracovia, a queste interpellanze basilari del Papa: "Volete essere giovani addormentati, imbambolati, intontiti? Volete che altri decidano il futuro per voi? e SI, invece, a queste altre: "Volete essere liberi? Volete essere svegli? Volete lottare per il vostro futuro?
Con l'imminente concludersi dell'Anno Giubilare della Misericordia (20 Novembre) raccomando a tutti Voi di fare della scuola un luogo eccellente di misericordia, in cui ci sia reciprocità sincera, nel servizio educativo; in cui ogni docente sia capace di mettere il proprio cuore accanto a quello di ogni alunno, nella comprensione delle difficoltà e dei desideri, ma anche accanto a quello di ogni famiglia, per decifrare l'habitat di provenienza e calibrare il proprio intervento educativo; in cui ogni alunno, nel rispetto e nella fiducia, sappia mettere il proprio cuore accanto a quello dei suoi insegnanti; in cui le famiglie sappiano porre il loro cuore accanto all'istituzione scolastica, non solo per reclamare diritti per i figli o inefficienze nell'organizzazione, ma soprattutto per collaborare ad un raccordo più saldo tra famiglia e scuola, per una unica rotta educativa.
Non solo con questo messaggio, ma con la promessa della preghiera costante per tutti voi, Vi affido al Misericordioso che ci accompagna nel nostro crescere e nei nostri progetti e, in Lui, vi benedico con paterno affetto, augurandovi buon anno scolastico!
Settembre 2016
+ Orazio Soricelli
Arcivescovo
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