Tu sei qui: ChiesaSanta Trofimena a San Pietro e l'abbraccio di Papa Francesco: per i Minoresi un'emozione indimenticabile [FOTO]
Inserito da (redazionelda), venerdì 12 ottobre 2018 10:11:40
Mercoledì 10 ottobre 2018: un giorno speciale, da ascrivere alla storia della Città di Minori. Per la prima volta le reliquie di Santa Trofimena hanno raggiunto il centro della Cristianità, la Basilica di San Pietro in Roma.
Storico l'abbraccio della delegazione minorese che, guidata dall'Arcivescovo Orazio Soricelli e dal vescovo titolare di Minori Mario Giordana, hanno potuto salutare Papa Francesco al termine dell'udienza in piazza San Pietro.
Storica la firma che il coordinatore delle Celebrazioni dell'anno speciale, Antonio Porpora, ha chiesto ed ottenuto da Papa Francesco su una pregevole pergamena fissata su carta a mano dell'Antica Cartiera Amalfitana e realizzata dal calligrafo Fernando Lembo, riportante uno stralcio dell'enciclica Gaudete et Exultate, che resterà a perpetua memoria dell'evento.
Storico l'ingresso con la Venerata Statua e le Sacre reliquie nella Basilica di San Pietro, eccezionalmente vuota dalle migliaia di turisti che quotidianamente l'affollano, mentre l'organo Tamburrini suonava ed il Coro Polifonico di Minori "Amici di San Francesco" diretto da Candido Del Pizzo intonava il canto "Su fedeli, corriamo esultanti".
Storico l'incontro e lo scambio di battute tra il sindaco Andrea Reale che ha omaggiato il Santo Padre di una statuetta bronzea realizzata dall'Artista don Battista Marello raffigurante la Portatrice di Limoni, per anni simbolo del Premio di Letteratura Enogastronomica "Minori Costa d'Amalfi", a rappresentare sia la laboriosità delle donne della Costiera che a spalle trasportavano i limoni dalle colline a valle, sia il nostro prodotto tipico d'eccellenza, il limone, conosciuto in tutto il mondo.
Tenero e affettuoso l'incrocio di sguardi con il diacono Antonio Esposito che festeggiava il suo 19mo anniversario di ordinazione diaconale e che ha presentato al Santo Padre tutta la comunità ecclesiale chiedendogli di pregare per le tante persone anziane e ammalate che in quel momento erano collegate tramite la televisione e per i circa 200 fedeli minoresi assiepati in una piazza gremita.
Infine storico il saluto del parroco Don Ennio Paolillo, che ha offerto al pontefice una riproduzione su carta a mano di una serigrafia del 1807 di Santa Trofimena, raffigurata con una stilizzazione degli stemmi comunali di Patti e Minori, proprio in quest'anno durante il quale si è siglato il patto di gemellaggio tra i due Comuni.
La catechesi del Papa, molto puntuale, è stata incentrata sul quinto comandamento "Non uccidere" e con il suo solito fare da pastore ha fatto ripetere per tre volte alla piazza le parole della Scrittura "Dio è amante della vita". E Trofimena lo ha testimoniato amando la sua vita e donandola per i fratelli a testimonianza dell'amore più grande.
La partecipatissima santa Messa, all'Altare della Cattedra, ha concluso la giornata. Ha presieduto e tenuto l'omelia monsignor Soricelli (concelebranti monsignor Giordana, don Ennio Paolillo, il sacerdote amalfitano don Andrea Alfieri e l'assistenza del diacono Antonio Esposito). Il servizio liturgico è stato prestato dai ministranti della Parrocchia di Minori, guidati dal seminarista Daniele Civale e dai responsabili liturgici Luigi Aceto e Gerardo Bonito.
Durante l'omelia, monsignor Soricelli ha voluto ripercorrere il brano del Vangelo, in cui il Signore insegnò ai suoi discepoli il Padre nostro, invitando i presenti a riflettere sul senso della preghiera e esortando i giovani a seguire l'esempio coraggioso di Santa Trofimena, che non ebbe paura di percorrere strade impervie per testimoniare il suo amore al Cristo.
LE DICHIARAZIONI
Don Ennio Paolillo: «È stato un momento bellissimo, culmine di tutti gli appuntamenti che abbiamo messo in cantiere durante quest'anno speciale che il nostro Arcivescovo ci ha voluto donare. Ascoltare dalla bocca del Successore di Pietro il saluto alla nostra comunità mi ha riempito di gioia. Speriamo che lo Spirito santo continui ad operare quelle meraviglie che solo lui può compiere».
Andrea Reale: «Si è trattata della prima volta che ho potuto incontrare il Papa. Ho visto un uomo ricco di umanità, pronto e disponibile all'ascolto. Nel momento in cui gli ho consegnato la statua della Portatrice di limoni, ho rappresentato al santo Padre di benedire tutti i bisognosi, tutti gli ultimi e coloro che soffrono. Lui con un sorriso ci ha benedetti. Sicuramente un momento altrettanto storico è stato quando ha firmato la pergamena che rimarrà a sigillo e a memoria futura di questa giornata».
Antonio Esposito: «10 ottobre 1999 - 10 ottobre 2019 l'incontro di papa Francesco è stato per me un momento forte ma soprattutto è stato un guardarsi in faccia tra due persone, riscoprirsi entrambi di essere strumenti nelle mani di Dio, quel chinarsi di fronte alla chiamata di Dio ad essere chiamato ad essere servi di Dio. Sono riapparsi con nitidezza i ricordi, con l'imposizione delle mani di monsignor Beniamino De Palma, della mia ordinazione diaconale ed è stato veramente un momento di grazia e provvidenziale che ha rafforzato il mio ruolo di essere nella quotidianità un semplice operaio nella vigna del Signore. Sono stato veramente sorpreso di questo dono dell'incontro con il pastore della Chiesa che è in Roma, dall'accompagnare la martire Trofimena nel ricordo della mia ordinazione diaconale sulla tomba dei primi martiri della fede, dei SS. Pietro e Paolo, per professare una fede che si fa servizio per le strade del mondo».
Antonio Porpora: «Sentivamo il peso di non essere noi stessi di fronte al Papa ma di rappresentare in quel momento tutte le diverse componenti della nostra Comunità, quelli che erano presenti in piazza san Pietro con noi e quelli che erano rimasti a Minori. Poi l'entrata di Santa Trofimena in Basilica mentre sentivo l'organo suonare Su Fedeli è stata un'emozione difficilmente esprimibile».
Il piccolo Nicolò Proto: «Mi sono sentito molto emozionato quando il Papa mi ha accarezzato il viso e la testa e quando ha benedetto un santino del mio nonno Claudio e un rosario della mia mamma. È stato un momento indimenticabile».
RINGRAZIAMENTI
Ai coordinatori del pellegrinaggio, il priore dell'Arciconfraternita Franco Mancieri e la signora Maria Giulia Giordano, che si sono spesi senza sosta affinché tutto fosse curato nei minimi particolari, oltre che ai portatori della Statua, Dario Cavaliere e Michele Fraulo, che hanno assicurato anche la sicurezza del trasporto e vigilato sulle preziose reliquie.
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