Tu sei qui: ChiesaSan Trifone: Il Santo di Nicea celebrato dalla comunità di Cesarano a Tramonti
Inserito da (Admin), sabato 9 novembre 2024 18:38:40
La comunità di Cesarano, frazione di Tramonti, si riunisce oggi per onorare San Trifone, il Santo di Nicea legato alla loro storia fin dal 1514. In quest'occasione, la memoria collettiva rievoca i miracoli e i voti fatti al Santo, come quello del busto d'argento e bronzo realizzato nel 1673. Tra fede e antiche tradizioni, la devozione a San Trifone continua a essere un pilastro della cultura locale, con celebrazioni che uniscono generazioni di fedeli in un omaggio alla storia e alla spiritualità.
Nell'agosto del 1514, durante i lavori di restauro della chiesa di Santa Maria del Mezzo d'Agosto (oggi Chiesa di Santa Maria Assunta di Cesarano), vennero ritrovate le sacre reliquie di San Trifone Martire. Queste erano custodite in una cassetta insieme a un'antica pergamena che riportava la storia del Santo. Da quel momento, tra il popolo di Cesarano e il Santo di Nicea si instaurò un legame speciale, destinato a durare secoli.
Durante la pestilenza del 1655, gli abitanti di Cesarano fecero voto a San Trifone: in caso di salvezza, avrebbero fatto realizzare un busto in argento e bronzo in suo onore. Il 13 agosto 1673, alla presenza di Mons. Stefano Quaranta, del Notaio Domenico Quaranta, del Parroco Don Salvatore Irace e degli anziani della comunità, fu benedetta la nuova statua con l'annessa cassetta delle reliquie.
La memoria collettiva tramanda anche la storia del contadino di Angri miracolato. Quando il busto di San Trifone fu completato nel Seicento, un gruppo di devoti lo ritirò da una bottega di Torre Annunziata (NA) e lo trasportò in una sporta di vimini. Al ritorno, passando per le campagne di Angri, incontrarono un uomo che soffriva di un dolore insopportabile al ventre, tale da impedirgli di alzarsi. Al passaggio della carovana, l'uomo chiese quale santo fosse rappresentato nella sporta. Gli abitanti di Cesarano risposero che si trattava di San Trifone. L'uomo promise allora che, se fosse stato guarito, avrebbe donato al Santo tutte le sue proprietà. Dopo qualche giorno, il contadino si recò a Cesarano per ringraziare San Trifone per la grazia ricevuta e mantenne la sua promessa. Dai documenti parrocchiali risultano infatti alcune proprietà nella zona detta "Le Chianche" in Angri appartenenti a San Trifone di Cesarano, così come sul Monte Tuoro di Stellante esiste una selva denominata "Selva di San Trifone".
L'ultima ispezione delle reliquie avvenne durante la visita pastorale di Mons. Mariano Bianco. Negli anni '50, la cassetta delle reliquie fu restaurata dal Maestro Baldassarre Amatino di Villamena, in Minori.
Queste informazioni sono state raccolte dal Parroco Don Francesco Amatruda.
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