Tu sei qui: ChiesaMontoro, Camerota e Ravello unite nel nome del Santo Patrono: 26 luglio la fiaccolata di San Pantaleone arriva in Costiera
Inserito da (redazionelda), mercoledì 22 luglio 2020 19:43:50
Stiamo attraversando un periodo che difficilmente dimenticheremo! Abbiamo attraversato e tuttora stiamo attraversando, seppur in forma più lieve, momenti di angoscia e di paura ad avvicinarsi addirittura alle persone care, per evitare di trasmettere o ricevere il Covid-19. Stare chiusi in casa ci ha permesso di fermarci dalla corsa che eravamo soliti fare e di riflettere sul senso della nostra vita, che cosa fosse importante e cosa futile, con l'incertezza del giorno dopo! Ogni giorno dai media abbiamo assistito a continui diari di guerra con la lista del numero dei caduti e della zona in cui hanno perso la vita. Mai avremmo immaginato di vivere quello che i nostri nonni ci avevano raccontato, arrivando a saccheggiare i supermercati per evitare di rimanere senza provviste di cibo! Abbiamo sperimentato la paura, la solitudine, l'abbandono, l'egoismo...
Che ansia stare chiusi in casa sperando che tutto passi, che tutto ritorni alla normalità! Nel pieno di questi momenti, quando tutto stava per cedere, non sapendolo, le comunità di Montoro, in provincia di Avellino, di Camerota e Ravello (Salerno) si sono affidate nello stesso giorno, alla protezione del Patrono San Pantaleone, medico e martire. Il 17 marzo a Borgo di Montoro, in pieno lockdown, in diretta facebook il parroco Don Francesco Sessa pregava il Santo Martire attraverso una Supplica per liberarci dal male della pandemia (video pagina Facebook Parrocchia dei Santi Leucio e Pantaleone). Sempre in quel giorno il parroco Don Andrea Sorrentino della Parrocchia San Daniele e San Nicola di Camerota iniziò la novena in onore di San Pantaleone (Post pagina Facebook Parrocchia San Daniele e Sam Nicola Camerota). Alle 19 di quello stesso giorno il parroco del Duomo di Ravello, Don Angelo Mansi, si riunì in preghiera davanti all'ampolla del Sangue di San Pantaleone in diretta streaming (diretta Facebook Don Angelo Mansi). In quel 17 di marzo avvenne la liquefazione del Sangue di San Pantaleone (clicca qui per rileggere l'articolo).
Il 29 settembre 2019 le comunità di Borgo di Montoro, attraverso l'associazione Fiaccola San Pantaleone, e di Ravello hanno preso parte ai festeggiamenti in onore di San Pantaleone a Camerota partecipando alla celebrazione Eucaristica delle 11 e alla processione per le strade della cittadina.
Per tutta questa serie di circostanze e di eventi, la Fiaccola San Pantaleone di Borgo di Montoro con la partecipazione dei componenti del solo comitato organizzatore, si recherà a Ravello domenica 26 luglio, alle 17, per accendere la 52esima fiaccola in onore del Santo Martire di Nicomedia per poi portarla al Santuario di San Pantaleone di Borgo di Montoro.
La storia della fiaccola San Pantaleone Borgo Montoro nasce dal senso più autenticamente cristiano dello sport, della forza fisica, della pienezza della vita, che induce di per sé a partecipare, a comunicare, a condividere, a superare qualsiasi distanze, a gemellare con altre comunità, a diffondere la fede e a portare la pace in tutto il mondo. Era il 1969, anno di elevato significato politico per il progresso socio-economico del nostro Paese, quando alcuni giovani insieme al parroco Don Alfredo Iasozzi pensarono di creare la cosiddetta "Fiaccola San Pantaleone".
Un' idea che nasceva dal bisogno di vivere con maggiore impegno sociale la fede e far conoscere a tutto il mondo l'adorato Medico e Martire San Pantaleone.
Dopo diversi anni "La Fiaccola" ha raggiunto il più alto significato, grazie al particolare impegno di tutti gli organizzatori, soprattutto quando nel 1982 i giovani atleti si incontrarono con Papa San Giovanni Paolo II e con l'indimenticabile Presidente della Repubblica Sandro Pertini per discutere i temi della pace.
Alla pace vengono dedicate tutte le altre edizioni come tra le più importanti quella di Assisi (1983) terra di pace e di preghiera, quella di San Francesco.
Nell'anno 1984 si è segnata un' altra tappa storica quella con la Comunità di Montauro (CZ), dove tuttora è presente una grande amicizia tra le due popolazioni. Sull'esempio trasmesso dalla Comunità di Borgo, nel 2012 anche la Fiaccola della Comunità di Montauro (CZ) ha festeggiato i suoi 25 anni di "Fiaccola San Pantaleone". Dalla poesia del Presidente, Greto Pantaleone di Montauro, la fiaccola vive del suo "INNO" che accompagna gli atleti con le sue parole e la sua musica per le strade del Mondo.
Una delle tappe più significative della Fiaccola di Borgo, fu quella in Argentina nel 1985, dove l'incontro con gli emigrati montoresi segnò un grande evento, fu una grande manifestazione di spiritualità e di emozioni, potendo sperimentare la fine delle distanze tra le due Comunità divise dall'oceano e dalle sorti della vita. In questa occasione, più parenti si conobbero per la prima volta. Grande era la fede degli emigrati montoresi, che nel 1964 costruirono il Santuario di San Pantaleone a Buenos Aires, ora diventato punto di riferimento di fede e devozione, dove anche Papa Francesco quando era Arcivescovo di Buenos Aires, si recava per le celebrazioni e per aiutare i Sacerdoti nelle confessioni.
In questa occasione la Comunità Argentina donò ai Montoresi una statua della madonna "VIRGEN DE LUJAN" di cui in Italia esistono solo tre copie, una si trova in Città del Vaticano a disposizione del Papa.
Il 2015 vede la partecipazione di 200 atleti con una staffetta che partì da Napoli dal Monastero di San Gregorio, con un ampolla contenente il Sangue di San Pantaleone. Un evento straordinario fu quello della liquefazione del sangue di San Pantaleone al momento della consegna dell'ampolla ai fiaccolatori, l'ultima documentata era stata del 27 giugno del 1950.
Il 2020 segna per la Fiaccola, seppur in forma simbolica, la sua 52esima edizione e ritorna a Ravello dopo che era stata nel 2001 nella sua 33 edizione.
L'incontro che avverrà il 26 luglio prossimo sarà l'inizio di un nuovo percorso di fede tra le Comunità presenti.
>Leggi anche:
A Ravello liquefazione"atipica" delSangue diSanPantaleone. Don Angelo: «Il segno del Medico buono»
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