Tu sei qui: ChiesaBetlemme, Greccio, Scala. Padre Enzo Fortunato traccia i punti della genesi del Presepe
Inserito da (LdA Journals), domenica 26 dicembre 2021 06:16:41
Sono terminate il 19 dicembre scorso le riprese televisive a cura di RaiTre presso la Grotta di Sant'Alfonso Maria de Liguori.
L'antica Città di Scala, insieme a Betlemme e Greccio, saranno oggetto di una produzione di RaiTre, quali Luoghi del Natale.
Il programma, è condotto dalla giornalista Simona Vanni e da Padre Enzo Fortunato, con la partecipazione del professor Domenico De Masi e del violoncellista Hauser.
Ed è proprio Padre Enzo, con un articolo pubblicato sull'Huffington Post che ci comunica la data in cui andrà in onda la trasmissione.
di Padre Enzo Fortunato* direttore Sala Stampa Sacro Convento di Assisi
Sono tre i luoghi che segnano la genesi e la storia del presepe. Betlemme dove, come racconta il vangelo di Matteo, in una notte illuminata dalla stella cometa, è nata la tradizione e la speranza cristiana. Greccio, nel Lazio, dove San Francesco d'Assisi ha inventato il presepe nel 1223. E Scala, il paese più antico della Costiera Amalfitana, dove Sant'Alfonso Maria de' Liguori trovò ispirazione per la composizione di quello che sarebbe divenuto il più celebre canto del Natale: il "Tu scendi dalle Stelle".
Il 6 gennaio alle 15.20 su Rai 3 sarà trasmesso un programma condotto da Simona Vanni; con monsignor Domenico Pompili, i cantanti Albano, Giovanni Caccamo, il violoncellista HAUSER e il sociologo Domenico De Masi cercheremo di ripercorrere la storia di uno dei simboli centrali della Cristianità e della nostra tradizione.
La narrazione ripercorre le città simbolo del presepe: si parte da dove tutto ebbe inizio, dalla grotta della natività di Betlemme; si prosegue alla volta di Greccio, dove San Francesco ha realizzato il primo presepe vivente; si arriva quindi nella Basilica Superiore di Assisi, nella quale la Natività è raffigurata in modo struggente. Le aureole che circondano il capo di Francesco e del Bambino ci ricordano il nesso profondo che li unisce: l'abbraccio di Francesco al redentore bambino è l'emblema perfetto della minorità e dello spirito francescano.
Il racconto termina proprio a Scala, località della penisola Amalfitana che ha dato i natali a "Tu Scendi dalle Stelle", di cui proprio Hauser ha donato di recente una versione inedita.
Il presepio è davvero un simbolo che ci aiuta a tenere insieme il piano umano e la speranza cristiana, anche in momenti in cui le difficoltà sembrano insormontabili. In questa prospettiva vorrei ricordare le parole del vescovo di Rieti, Mons. Domenico Pompili, il guardiano del Santuario del Primo Presepe: «Alla notte buia fa riscontro, improvvisamente, la luce che proviene dalla grotta. Si tratta di un contrasto presente nella vita di ognuno di noi, fatta di momenti luminosi ma anche bui, in cui sembra di essersi persi. Tale contrapposizione evidenzia la drammaticità e la bellezza della nostra esistenza».
Di recente ho avuto modo di incontrare Padre Ibrahim Faltas, Discreto della Custodia di Terra Santa. Proprio dalla piazza della natività di Betlemme ha lanciato un appello a noi tutti, perché il presepe possa essere una metafora concretissima, un invito a lavorare per la pace e per la giustizia sociale, perché si realizzi finalmente la visione di Francesco: quando «giunge il giorno della letizia, il tempo dell'esultanza!».
Leggi l'articolo originale su Huffington Post
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