Tu sei qui: Territorio e AmbienteDa Ravello a Fontana Carosa: sui passi dello scrittore E.M. Forster
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 29 maggio 2023 11:59:46
Di Anna Volpicelli *
Si ripercorrono i passi e si tocca con mano e con i piedi le impronte che E.M. Forster, celebre scrittore inglese, ha lasciato sulla terra che delinea il sentiero che da Ravello porta a Fontana Carosa.
Un itinerario che fa parte del già annunciato Ravello Digital Grand Tour, un progetto che comprende 10 percorsi e una mappa digitale, dedicati ad illustri artisti ed intellettuali, fra cui Gide, Wagner, Neville Reid, Escher che hanno trovato durante il loro soggiorno nella città della musica, la linfa creativa per realizzare e comporre le loro opere.
«Abbiamo luoghi e scorci magici, ma spesso non ne sappiamo dell'esistenza probabilmente perché non valorizzati nel giusto modo. Da qui l'idea di creare un progetto in primis per riappropriarci dei nostri sentieri, approfondendone la conoscenza, la riscoperta, la valorizzazione di nuovi e soprattutto la fruizione degli stessi e allo stesso modo offrirli ai numerosi turisti che popolano i nostri luoghi», spiega Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello.
Un rifugio inaspettato
Quello di E.M. Forster - Fontana Carosa segue le vicende di Eustace, giovane protagonista di "La storia di un panico", racconto giovanile che l'autore britannico scrisse ispirato dai paesaggi che circondano Ravello. Fu, infatti, nel 1902 che Forster si rifugiò nel borgo insieme a sua madre, dopo esser passato da Napoli, Paestum ed Amalfi.
Luminare uomo di cultura del secolo scorso, Forster fece parte di quel gruppo di artisti ed intellettuali inglese conosciuti come Bloomsbury Group, una sorta di collettivo rivoluzionario a cui apparteneva anche la scrittrice Virginia Woolf, che insieme ai suoi alleati trovò in Ravello una delle sedi delle famose e riservate riunioni.
«Le traiettorie lanciate dal Grand Tour e dai grandi viaggiatori del Novecento sono state il principio ispiratore per la creazione dei vari itinerari. 10 piccoli viaggi, di varia difficoltà, che condurranno l'escursionista a scoprire aspetti inconsueti, quasi segreti della nostra cittadina, tra mare e montagna, attraversando castagneti, limoneti, incontrando chiese, antica vestigia medievali e architetture rurali immergendosi in paesaggi mozzafiato, seguendo i passi di questi nostri illustri ospiti, fino ad arrivare ai luoghi noti, con Villa Rufolo e Villa Cimbrone», ci dice Paola Mansi, assessore al Comune di Ravello.
Si ripercorrono i passi e si tocca con mano e con i piedi le impronte che E.M. Forster, celebre scrittore inglese, ha lasciato sulla terra che delinea il sentiero che da Ravello porta a Fontana Carosa.
Un itinerario che fa parte del già annunciato Ravello Digital Grand Tour, un progetto che comprende 10 percorsi e una mappa digitale, dedicati ad illustri artisti ed intellettuali, fra cui Gide, Wagner, Neville Reid, Escher che hanno trovato durante il loro soggiorno nella città della musica, la linfa creativa per realizzare e comporre le loro opere.
«Abbiamo luoghi e scorci magici, ma spesso non ne sappiamo dell'esistenza probabilmente perché non valorizzati nel giusto modo. Da qui l'idea di creare un progetto in primis per riappropriarci dei nostri sentieri, approfondendone la conoscenza, la riscoperta, la valorizzazione di nuovi e soprattutto la fruizione degli stessi e allo stesso modo offrirli ai numerosi turisti che popolano i nostri luoghi», spiega Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello.
Un rifugio inaspettato
Quello di E.M. Forster - Fontana Carosa segue le vicende di Eustace, giovane protagonista di "La storia di un panico", racconto giovanile che l'autore britannico scrisse ispirato dai paesaggi che circondano Ravello. Fu, infatti, nel 1902 che Forster si rifugiò nel borgo insieme a sua madre, dopo esser passato da Napoli, Paestum ed Amalfi.
Luminare uomo di cultura del secolo scorso, Forster fece parte di quel gruppo di artisti ed intellettuali inglese conosciuti come Bloomsbury Group, una sorta di collettivo rivoluzionario a cui apparteneva anche la scrittrice Virginia Woolf, che insieme ai suoi alleati trovò in Ravello una delle sedi delle famose e riservate riunioni.
«Le traiettorie lanciate dal Grand Tour e dai grandi viaggiatori del Novecento sono state il principio ispiratore per la creazione dei vari itinerari. 10 piccoli viaggi, di varia difficoltà, che condurranno l'escursionista a scoprire aspetti inconsueti, quasi segreti della nostra cittadina, tra mare e montagna, attraversando castagneti, limoneti, incontrando chiese, antica vestigia medievali e architetture rurali immergendosi in paesaggi mozzafiato, seguendo i passi di questi nostri illustri ospiti, fino ad arrivare ai luoghi noti, con Villa Rufolo e Villa Cimbrone», ci dice Paola Mansi, assessore al Comune di Ravello.
Acqua fonte creativa
Salendo su per il sentiero, poggiando i piedi su quelle scale di roccia, costruite da volontari locali, che insieme ai ragazzi di Cartrotrekking, hanno partecipato alla ripristinino e alla pulizia del percorso, attualmente candidato come sentiero CAI, si arriva alla Fontana Carosa: una struttura rurale circondata da foglie e alberi da cui scorre acqua pura.
Chiudendo gli occhi è come se si percepisse lo spirito di Eustace, e di conseguenza quello di Forster, che da questo luogo fu così ammagliato tanto che le parole scorrevano veloci e fluide sul taccuino, come gli zampilli di quella stessa acqua.
Un luogo di pellegrinaggio
Davanti alla Fontana, una cappella votiva racchiude la statua della Madonna. Questo è anche un luogo di pellegrinaggio caro agli scalesi, che proprio qui vengono a dare omaggio alla Santa Figura. Da questo punto, comincia la via del ritorno. Il sentiero, infatti, è un circuito ad anello di facile percorrenza che parte dal centro urbano per poi ritornare nello stesso punto, con una sorpresa.
Il ritorno in città
Percorrendo la via a ritroso, si passa attraverso un diverso itinerario, che conduce proprio nel cuore della valle. Una strada costellata da tratti piani, alcuni un po' più in salita altri in discesa, e scale alla fine delle quali è stata posta una mattonella di ceramica smaltata di diverso colore a seconda del percorso.
In questo passaggio la vegetazione tipica della valle si fa più vicina e si offre nel suo splendore lussureggiante allo sguardo aperto e attento. Gli alberi di castagno e il verde delle montagne a mano mano lasciano spazio al panorama infinito tipico della Costa d'Amalfi. Prima di ritornare alla vita cittadina, gli occhi si perdono nell'orizzonte cobalto del Golfo di Salerno, dove dall'alto del percorso si ammira Ravello nel suo coinvolgente fascino.
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