Tu sei qui: PoliticaInsieme per Ravello: «Da Sindaco frasario indecente, inadeguato per rappresentante delle Istituzioni»
Inserito da (redazionelda), giovedì 21 marzo 2019 18:16:41
«A Ravello neanche le opposizioni hanno diritto alla parola». Paolo Vuilleumier e Gianluca Mansi, consiglieri comunali di minoranza di Insieme per Ravello, contestano la reazione spropositata del sindaco di Ravello Salvatore Di Martino che domenica scorsa in un commento pubblico postato su facebook ha definito i suoi oppositori "semplici bastardi" (scritto che si riporta in basso).
In una nota trasmessa anche alla nostra redazione Vuilleumier e Mansi evidenziano la riprovevole condotta del primo cittadino.
«Con l'amministrazione della contrabbandata "Rinascita ravellese" - si legge - il confronto e il dialogo quotidiano sono merce rara: ogni parola ed ogni commento dissonante passa al vaglio attento e viene in seguito censurato. Con le ultime esternazioni, e con l'utilizzo di un frasario indecente, grossolano e inadeguato per un rappresentante delle Istituzioni - soprattutto se utilizzato nei confronti di chi rappresenta in consiglio comunale buona parte del Paese - si è raggiunto il fondo. Le espressioni del Sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, a commento di una nota politica, hanno offeso non solo i rappresentanti del movimento in Consiglio Comunale e i numerosi sostenitori e simpatizzanti, ma i tantissimi cittadini che hanno riconosciuto con il proprio voto la stima e la bontà della nostra azione amministrativa che si è contraddistinta per trasparenza, efficacia e capacità di saper rappresentare tutta la cittadinanza a prescindere dalle proprie idee e posizioni politiche».
E dire che la scorsa domenica il movimento di Insieme per Ravello si era limitato ad evidenziare i disagi provocati dall'inaspettata affluenza di pubblico registrata nella città della musica in occasione dell'iniziativa porte aperte a Villa Rufolo che ha registrato ben 3620 ingressi.
«In risposta ad un nostro intervento "politico" sui disservizi verificatisi in occasione della giornata della "Settimana dei Musei", e sull'impreparazione del territorio ad accogliere i tanti visitatori che hanno raccolto l'invito alla visita gratuita del nostro monumento simbolo - scrivono Vuilleumier e Mansi - ci si è rivolti a noi con toni isterici e scomposti. Per poi, dopo qualche giorno, ammettere i disservizi da noi sottolineati. Non ci soffermiamo sulla reazione a caldo del Sindaco, che affronteremo in altre sedi per tutelare la nostra immagine ed il buon nome di Ravello, ma sottolineiamo con fermezza che se non si è in grado di rappresentare la comunità ravellese, la strada delle dimissioni ci sembra l'unica percorribile.
In qualsiasi realtà democratica, degna di questo nome, alle osservazioni di un gruppo di minoranza si sarebbe dato riscontro con argomentazioni circostanziate e serie. E, in contesti rispettosi delle regole democratiche, si sarebbe avviato un confronto politico di analisi ed approfondimento per argomentare le criticità, magari coinvolgendo le forze economiche del Paese che sono state completamente ignorate prima e dopo gli eventi. Invece niente di tutto questo, solo offese gratuite e falsità».
«Dopo la vergognosa esternazione del Sindaco, con tre documenti provenienti formalmente da tre fonti diverse, ma che appaiono provenire da un'unica mano, si è scatenata la politica del fango contro il Movimento Insieme per Ravello. Il gatto e la volpe (il sindaco Di Martino col direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano ndr) hanno così fatto fronte comune e si sono complimentati a vicenda. Ma, ad una certa età - purtroppo - la memoria inizia a tradire».
I due rappresentanti di Insieme per Ravello attaccano frontalmente il loro ex condottiero, Secondo Amalfitano, che domenica sera da facebook aveva disconosciuto i rappresentai del movimento da egli stesso fondato nel 1994 e che quest'anno taglia il traguardo dei primi 25 anni di vita.
Si legge ancora: «E così, in una ricostruzione ad uso proprio, ci si sofferma a tempi recenti "dimenticandosi" di quelli ben più dolorosi e devastanti delle denunzie, degli arresti, dell'interdizione dai pubblici uffici e dei commissariamenti del Comune. E, per quanto riguarda i riferimenti alla storia del Movimento Insieme per Ravello, oggi finalmente liberatosi da chi ne ha tradito gli ideali, gettando finalmente la maschera e mostrando ipocrisia e opportunismo, le enormi difficoltà per far digerire ai ravellesi la candidatura a Sindaco del fondatore del Movimento e le annesse spaccature familiari, le amicizie rotte, le ritorsioni subite, le cartoline ingiuriose ed offensive. Però questa è un'altra storia, del resto del gatto e la volpe non ci si può fidar. Mai...
Tornando alla vicenda di domenica e alla nostra nota di denuncia, ci teniamo a sottolineare - ancora una volta - che registrava i disservizi della giornata, attribuibili all'assenza dell'amministrazione comunale e non riportava critiche nei confronti dell'iniziativa, né dei dipendenti della Fondazione Ravello. Sorprendentemente con le nostre considerazioni sulle numerose criticità segnalateci da cittadini e visitatori, abbiamo probabilmente peccato del reato di lesa maestà nei confronti di colui che a Ravello ritiene di essere il Sommo tra tutti.
A noi tutto questo appare questione di basso profilo. D'altra parte le comunicazioni della Fondazione Ravello lasciavano intendere che l'iniziativa promossa dal Ministero dei Beni culturali, che per la prima volta ha visto l'adesione di Villa Rufolo, era stata accolta dal commissario Felicori che, del resto, è anche il rappresentante della Fondazione stessa ..... se qualcuno lo avesse dimenticato!».
>Leggi anche:
«Dai bastardi di Pizzofalcone ai bastardi di Ravello»: la riflessione di Umberto Belpedio
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