Tu sei qui: PoliticaFondazione Ravello, tra poche ore il decreto commissariale. Si attende dirigente regionale
Inserito da (redazionelda), giovedì 10 gennaio 2019 17:21:56
Il futuro politico di Ravello è tutto nelle mani del governatore della Campania Vincenzo De Luca. Dopo la deliberazione della giunta regionale che indica il commissariamento quale percorso obbligato per la Fondazione Ravello, si attende ora di conoscere il nome di colui che sarà chiamato a traghettare l'ente che organizza il festival estivo e gestisce la Villa Rufolo, verso una nuova vita. Partendo dalla modifica statutaria con la nomina dei nuovi "attori", relativamente alla governance e al comparto operativo a sostituzione del Consiglio generale d'Indirizzo e del Consiglio di Amministrazione.
Per le prossime ore (al massimo entro la giornata di domani) è atteso, da parte del governatore De Luca, il decreto di nomina del nuovo commissario che avrà pieni poteri . Si dovrebbe trattare di un tecnico, esperto conoscitore della materia amministrativa. Un burocrate puro, non certo un manager culturale di spessore (il nome dell'ex direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, era tornato prepotentemente in pole position negli ultimi giorni) che potrebbe portare a Ravello, come già accaduto in passato, un dirigente (o ex) di Palazzo Santa Lucia. Giusto il tempo di mettere le carte in ordine, tagliare i rami secchi, oliare la macchina per consegnarne le chiavi - e un motore efficiente - al nuovo presidente (Felicori sì che sarebbe la scelta giusta) in vista dell'organizzazione del Festival 2019 e il reclutamento del personale (a partire dai direttori artistici) e il rinnovo della gestione di Villa Rufolo.
Questo, in buona sostanza, ciò che ci si attende da De Luca. Ma ogni giorno che passa è un giorno perso: è il tempo delle scelte importanti. A Ravello servono gli uomini giusti dopo i risultati non proprio brillanti dei "fedelissimi" Antonio Bottiglieri, Sebastiano Maffettone ed Ermanno Guerra. Gli ultimi sette mesi di gestione, nell'immobilismo più totale, hanno portato all'impasse con cui oggi si trova a fare i conti la Fondazione Ravello che annualmente spende circa due milioni di euro di finanziamenti pubblici per le attività culturali e per sostenersi.
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