Tu sei qui: PoliticaMonorotaie su cui camminano le speranze dell’agrumicoltura
Inserito da Andrea Reale (redazionelda), venerdì 10 luglio 2015 17:55:42
di Andrea Reale*
Molti hanno detto e scritto, nel corso dei decenni, che la Costa d'Amalfi vanta uno dei paesaggi rurali più belli del mondo. E con maggiore autorevolezza lo sottolineò l'UNESCO, quando, nel 1997, ne motivò la inclusione nel Patrimonio dell'Umanità. "La Costiera Amalfitana è una importante area culturale in cui lo stile di vita si tramanda di generazione in generazione contribuendo a mantenere intatte le tradizioni. La bellezza paesaggistica frutto sia dell'intervento dell'uomo sia della mano benevola della natura la rende, inoltre, un luogo ricco di fascino e suggestione dove il mare e la montagna, passando attraverso gli ampi spazi aperti delle coltivazioni, si fondono un perfettaarmonia".
E non c'è dubbio che in questo spazio di vegetazione recita un ruolo da protagonista il limone, che accende l'oro dei frutti nel verde del fogliame, sui terrazzamenti che scivolano da montagne e colline giù fino alla battigia del mare e dalle acque blu delle minuscole rade s'inarcano a conquista di cielo fin quasi alle cime dei Lattari formando un anfiteatro a sbalzi sulle colline, dove villaggi e case sparse ricamano di chiese e campanili le "chiazze", dove fanno bella mostra di sé le "macere d'autore", frutto della sapienza e della pazienza che i contadini hanno saputo creare nel corso dei secoli, anche per delimitare i minuscoli appezzamenti di proprietà privata.
A loro si deve certamente questi autentici monumenti di bellezza, che hanno fatto la fortuna della promozione turistica di eccellenza del territorio. Bellezza certamente, ma anche tutela e salvaguardia della montagna e della collina come tenuta. Blocco e drenaggio di frane e alluvioni. che hanno costituita da tempo un pericolo incombente su abitazioni sparse e villaggi a valle.
Sui temo del rapporto agrumicoltura-turismo- ambiente- tutela si sono scritti fiumi di parole e si sono animati numerosi convegni, da cui sono certamente scaturite belle valide ed interessanti proposte, ma anche tanti bla-bla per passerelle di vanità infeconda. Ora Minori, che si trova al centro di un polo di notevole polo di sviluppo di agrumicoltura, che con Maiori, da un lato, trasmigra verso Cetara e Vietri, e con Amalfi, dall'altro, si dilata verso Conca, Furore, Praiano e Positano, è passata alle iniziative concrete con la realizzazione di una monorotaia, che penetra verso le contrade di Sangineto e Torone attraverso un finanziamento dei fondi europei del FEASR (nella foto).
E' l'inizio che indica la strada da percorrere fino on fondo per ottimizzare al massimo la risorsa agrumicoltura, che co facilitazione dell'accesso ai terrazzamenti ne facilita potenziamento e sviluppo e consente di mettere in cantiere, di cui pure si è parlato nel corso dei decenni: limonicoltura e cosmesi (e già ci sono proposte operative della Federfarma, Parco didattico che esalti il limone nella storia, nella letteratura, nella pittura e che potrebbe essere il frutto di una collaborazione tra i paesi interessati e che vantano produzioni notevoli nel settore.
E' una strada da perseguire fino in fondo sfruttando al massimo le risorse di finanziamento della Regione, dello Stato e della UE, sempre che si mettano da parte gli egoismi municipalistici e si operi in una visione comprensoriale dello sviluppo. Ringraziamo di cuore il Dott. Ranesi, il funzionario della provincia di Salerno che hanno seguito e collaborato strettamente per la realizzazione di quest' opera.
C'è solo da sperare che ci si avvii speditamente in questa direzione. La monorotaia di Minori potrebbe, e forse dovrebbe, aprire una breccia a costruzione di una strada maestra per il futuro.
* sindaco di Minori
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