Tu sei qui: ChiesaAmalfi ricorda Mons. Palatucci a dieci anni dalla morte
Inserito da (redazionelda), giovedì 23 aprile 2015 11:54:40
A dieci anni dalla morte, la Chiesa amalfitana ricorda la figura di Mons. Ferdinando Palatucci, arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni negli anni '80 del seecolo scorso.
Giovedì 30 aprile, alle 18,00, nella Cattedrale di Amalfi, giornata dedicata alla figura del primo arcivescovo diocesano con la memoria affidata allo storico Giuseppe Gargano che relazionerà su "Mons. Ferdinando Palatucci missionario in Costa d'Amalfi e nella Valle Metelliana". Alle 19 l'arcivescovo Orazio Soricelli celebrerà una Santa Messa di suffragio.
Mons. Ferdinando Palatucci, arcivescovo emerito di Amalfi-Cava de' Tirreni, nasce a Montella, in provincia di Avellino, il 12 aprile del 1915 da Saverio Palatucci di Carmine e da Giuseppina Palatucci di Angelico, imparentato con la famiglia Palatucci che diede i natali a Mons. Giuseppe Maria Palatucci, o.f.m. conv., Vescovo di Campagna, ed a Giovanni Palatucci, l'ultimo eroico Questore di Fiume italiana, perito a Dachau il 10 febbraio 1945. Il piccolo Ferdinando perse il padre prima ancora di compiere i quattro mesi di età: Saverio, infatti, si spense in un ospedale da campo il 3 agosto del 1915; la mamma dedicò a questo suo unico figlio tutte le sue cure (si spense nel 1985). Accanto alla giovane vedova restò lo zio sacerdote, don Salvatore Palatucci, che lo avviò agli studi: scuole elementari a Montella, medie nel Seminario di Nusco, licenza liceale nel Seminario di Sant'Andrea di Conza, Seminario Maggiore a Salerno, Ordinazione presbiterale il 24 luglio 1938 nella Collegiata di Santa Maria del Piano in Montella a mani dello zio Mons. Giuseppe Maria. Dal 1938 al 1940 fu vice parroco della Cattedrale di Nusco ed insegnante presso il Seminario diocesano; dal 1940 al 1966 resse la Parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo in Montella, divenendo l'angelo custode dei tanti poveri dei casali Serra, Cisterna, Torre, ‘Ncarurata, Spinella. Dal 1950 si interessò del Santuario del SS. Salvatore, fu l'artefice della sua ripresa, del suo passaggio dall'E.C.A. all'autorità ecclesiastica , ne fu Rettore e servo instancabile: per il Santuario diede tutto se stesso e non si risparmiò mai, supportato in tutto dal Mons. Casullo prima e da Mons. Mojaisky-Perrelli dopo: altri dopo di lui hanno pensato bene di affossare decenni di impegno e di tradire le attese e le speranze di quanti al Sacro Monte hanno guardato sempre con Speranza viva e Fede certa radicandosi nella Carità. Dal nulla di cui disponeva ricavò somme ingentissime per effettuare lavori grandiosi e mai un solo centesimo non fu ampiamente rendicontato per i tanti emigrati e pellegrini che a frotte affluivano al Santuario e donavano con generosità. Dal 1966 fu cooptato nel Collegio dei Canonici di Santa Maria del Piano e resse a la Parrocchia di San Nicola di Bari sino all'agosto 1968 quando gli fu proposta la Cattedra episcopale di Nicastro. Il valente sacerdote titubò a lungo, accettò per esortazione del suo Vescovo Mons. Mojaisky-Perrelli e del cugino P. Giovanni Recupido o.f.m. conv. e fu consacrato il 22 dicembre dello stesso anno in Santa Maria del Piano. L'11 febbraio 1969 fece il suo ingresso in Diocesi e vi restò sino al 30 gennaio 1982, quando divenne Arcivescovo di Amalfi e Vescovo di Cava de' Tirreni. Il 28 luglio del 1990, raggiunto il settantacinquesimo anno di età, si ritirò a Montella e - come era nel suo stile - si pose a disposizione del parroco di Santa Maria del Piano, Mons. Egidio De Simone, divenendo - de facto - una sorta di vice parroco sempre disponibile. Gli ultimi anni della sua vita li ha trascorsi in casa, ammalato, si è spento, novantenne, il 2 maggio del 2005.
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