Tu sei qui: PoliticaStrada Ravello-Chiunzi chiusa da quattro anni: un Consiglio comunale sui luoghi della frana
Inserito da (redazionelda), domenica 25 settembre 2016 17:12:47
Un consiglio comunale congiunto tra i comuni di Ravello, Scala e Tramonti per denunciare la condizione insostenibile in cui versa la Strada Provinciale 1 Ravello-Chiunzi. E' questa l'iniziativa immaginata nel corso del consiglio comunale di Ravello, celebratosi ieri, alla presenza del sindaco di Scala Luigi Mansi, nelle vesti di presidente della Comunità Montana e del vicesindaco di Tramonti Mimmo Amatruda. Singolare e provocatoria l'idea di celebrare l'assise fra i tre comuni proprio sul luogo delle colate di fango che intralciano l'arteria, vitale per i flussi turistico-commerciali verso Ravello, chiusa (e abbandonata) al traffico da ben quattro anni ormai. In caso di condizioni meteo avverse o altre impossibilità, la speciale adunanza si celebrerà all'interno dell'Auditorium di Ravello.
A relazionare, ieri, all'auditorium di Villa Rufolo, il presidente Mansi che ha informato i presenti sullo stato dell'arte circa il reperimento delle somme necessarie per la realizzazione del grande progetto da 5,2 milioni di bonifica del fronte montano che ad ogni acquazzone vomita fango e lapilli.
Dopo il positivo incontro con il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti Riccardo Nencini del marzo scorso a Roma, a maggio Mansi era stato ricevuto dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Gallettia cui è stato sottoposto il progetto sperimentale, commissionato dalla Comunità Montana e presentato dall'Autorità di Bacino Destra Sele, che prevede interventi strutturali con l'apposizione di reti frangi colata, nonché un'articolata sistemazione del fronte di frana e l'installazione di nuove essenze arboree al posto di quelle esistenti.
Galletti aveva confermato l'inserimento del progetto nell'ambito di"Italia Sicura", la struttura del Governo contro il dissesto idrogeologico nazionale.
«Martedì sarò a Napoli per consegnare altri incartamenti» ci ha detto Mansi che spera, entro la fine dell'anno, di ricevere l'ok dal Governo per lo stanziamento delle risorse necessarie.
«I soldi per rischio idrogeologico e depurazione ci sono, ora toccherà a Regioni e Comuni saperli spendere bene» aveva rivelato il ministro al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, la scorsa settimana nel corso della conferenza dal titolo "La 'casa comune': nostra madre terra", svoltasi ieri ad Assisi nell'ambito degli eventi in occasione di "Sete di Pace".
Il Ministro ha spiegato che il piano degli interventi per la prevenzione ambientale anche, c'è semmai un problema di burocrazia non facile da risolvere.«Gli interventi di prevenzione ambientale non possono essere soggetti a meri vincoli di bilancio -aveva detto- Fuori dal patto di stabilità tutto quello che riguardala sicurezza delle nostre famiglie e dei nostri ragazzi».
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