Tu sei qui: PoliticaSebastiano Maffettone si dimette da consigliere di De Luca
Inserito da (redazionelda), mercoledì 9 maggio 2018 13:02:27
Sebastiano Maffettone, il filosofo consigliere per la cultura del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, si è dimesso dall'incarico. A darne notizia il Corriere del Mezzogiorno oggi in edicola in un articolo a firma di Angelo Agrippa.
In verità, la lettera con la quale ha comunicato di voler lasciare il suo ruolo di consigliere del presidente sarebbe stata presentata a metà aprile. Ma in quei giorni, come fu anticipato proprio dal Corriere del Mezzogiorno, Maffettone negò di voler abbandonare la collaborazione con De Luca. Invece, ora ha lasciato la sua stanza a palazzo Santa Lucia, ha portato via libri e documenti e ha salutato dirigenti e staff dando a tutti appuntamento a Ravello in cui resterà alla guida della Fondazione che organizza il Festival estivo almeno fino alla fine dell'anno solare quando scadranno le cariche statutarie.
«Del resto - raccontano sbrigativi gli spifferi che scorrazzano irridenti lungo i corridoi del terzo piano della Regione - il professore lo scorso 10 aprile ha compiuto 70 anni, con il pensionamento non può ricevere incarichi che prevedono un minimo di rimborso da parte di enti pubblici e nel frattempo è stato chiamato anche a collaborare con una prestigiosa università privata».
Insomma, troppi impegni da sostenere, con quello di presidente della Fondazione Ravello e l'altro di commissario della Fondazione Giordano Bruno, al quale è stato assegnato appena un mese fa. Per il passato, più volte Maffettone, soprattutto in occasione delle sue dimissioni dal cda del Teatro San Carlo, è entrato in rotta di collisione con il presidente De Luca, disapprovando (ma mai pubblicamente) alcune sue scelte, tra le quali quelle che poi portarono il presidente della giunta a polemizzare con il direttore del Napoli Teatro Festival, Franco Dragone, sull'ipotesi di ingaggio di Al Pacino. Ora, invece, non ha avuto bisogno di trattenere il suo dissenso: è stato sufficiente varcare la soglia dei settant'anni anni per mollare l'incarico.
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