Tu sei qui: PoliticaRavello, Luigi Mansi (RnC): «Più che una fondazione abbiamo a cuore un paese»
Inserito da (redazionelda), martedì 26 aprile 2016 17:55:47
Ha abbandonato l'aula il consigliere comunale capogruppo di Ravello nel Cuore Luigi Mansi rifiutandosi di partecipare alla discussione sulla possibile nomina di una commissione consiliare d'indagine sull'operato della Fondazione Ravello, come richiesto con veemenza negli ultimi mesi da Salvatore Di Martino. Si pubblica di seguito, intervento integrale di Mansi, letto prima di lasciare l'aula.
Premesso che il gruppo Ravello nel Cuore in cinque anni di minoranza consiliare ha chiesto continuamente tale documentazione senza mai ricevere risposta;
Visto tutto il tempo che questa amministrazione ha dedicato a tale vicenda, sottraendolo, con grave danno per la collettività, ai reali bisogni che la politica dovrebbe soddisfare, alle reali problematiche che in questi ultimi anni sono state del tutto dimenticate a vantaggio di beghe politiche esterne a Ravello e certamente dannose per il paese, che, di fatto, dimostrano che il fallimento dell'amministrazione Vuillemieur sia ascrivibile in gran parte proprio a questa vicenda con tutto quello che n'è conseguito.
Considerato che, rimanendo tale la situazione nella Fondazione Ravello, il gruppo Ravello nel Cuore, laddove, come siamo sicuri, all'indomani delle elezioni del prossimo 5 giugno, dovesse uscire vincente, non aspetterà oltre e annuncerà l'uscita del Comune dalla Fondazione Ravello, chiedendo immediatamente la restituzione della Sala Frau alla collettività ravellese e ponendo fine ad oltre dieci anni di diatribe e polemiche, di accordi sottobanco e vendette trasversali che nulla hanno a che vedere con gli interessi e i problemi reali dei cittadini di Ravello.
Considerato che il richiedente la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, in merito alla vicenda, è il consigliere di minoranza Di Martino che, a nostro avviso ha enormi e pesantissime responsabilità sulla questione Fondazione. Egli è infatti lo stesso che da vicesindaco di Ravello (dal 2006 al 2010) portò avanti una confusa quanto contraddittoria posizione in riferimento all'argomento, dall'uscita dalla Fondazione a un repentino rientro evidentemente dopo qualche accordo trovato con i vertici della Fondazione stessa, tradendo già allora il suo elettorato, quello stesso elettorato che cinque anni fa ha punito pesantemente la lista Campana, oggi evidentemente defunta. Lo stesso di Martino è stato fino a un anno fa, silente consigliere di indirizzo della Fondazione, carica che, per coerenza, avrebbe dovuto lasciare all'indomani della sua disfatta alle ultime elezioni. Vogliamo ricordare che sempre in silenzio, mentre noi ci battevamo ha permesso l'elezione di Brunetta alla presidenza della Fondazione; che ha taciuto in questi cinque anni su tutte le scelte messe in campo dall'ex segretario generale Amalfitano e mentre noi combattevamo la nostra battaglia, Di Martino è stato silente e complice, avallando di fatto tutte le scelte prese dietro i cancelli di Villa Rufolo. Oggi, venute fuori le alleanze e i vari cambi di casacca oltre che alle bieche logiche di Palazzo, tutto appare più chiaro.
Considerato, in ultima analisi, tardivo oltre che sospetto l'attivismo pre-elettorale di Di Martino sulla vicenda Fondazione, il sottoscritto, d'accordo con il gruppo politico che lo sostiene, ritiene di non partecipare a ulteriori sceneggiate e pertanto abbandona l'aula. Più che una fondazione abbiamo a cuore un paese!
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