Tu sei qui: PoliticaMinori approva delibera contro autonomia differenziata, consigliere Russo: «Sud condannato a permanere in situazioni di inferiorità»
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 18 aprile 2023 09:24:03
Ieri sera, 17 aprile, il Consiglio Comunale di Minori ha approvato una proposta del Consigliere Comunale Paolo Russo che impegna il Sindaco e la Giunta a porre in essere in ogni sede tutte le attività tese a scongiurare che il progetto di autonomia differenziata venga approvato e realizzato così come definito.
Questa delibera sarà inviata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, ai capi di tutti i gruppi parlamentari al Senato e alla Camera dei Depurati, ai gruppi consiliari della Regione Campania, ai segretari dei partiti politici italiani, ai sindacati e all'ANCI. Di seguito il testo integrale.
PREMESSA
Il Governo nazionale ha approvato di recente il c.d. "disegno di legge Calderoli" teso a introdurre nell'ordinamento repubblicano il meccanismo della autonomia regionale differenziata.
Tale istituto prevede che ciascuna regione possa ottenere dallo Stato la competenza esclusiva in un vasto numero di materie attualmente di competenza concorrente o anche esclusiva dello Stato, con conseguente assegnazione a tali regioni delle risorse finanziarie impiegate dallo Stato in tali materie.
E' previsto che tale assegnazione di risorse sia preceduta dalla fissazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), vale a dire degli standard minimi quantitativi e qualitativi dei servizi da garantire a ciascun cittadino.
La fissazione dei LEP è attribuita ad una "cabina di regia" di nomina essenzialmente governativa e quindi sottratta al Parlamento, con esclusione perciò della possibilità di partecipazione per la generalità delle forze politiche e sociali.
TANTO PREMESSO, e
- considerato che il meccanismo dei LEP è già da anni operativo nel settore della sanità attraverso i LEA (livelli essenziali di assistenza), e non ha assolutamente garantito la fruizione per tutti di livelli omogenei di prestazioni sanitarie, ma ha anzi contribuito a macroscopiche disuguaglianze tra territorio e territorio a causa dell'insufficienza complessiva delle risorse erogate;
- valutato che l'assoluta maggioranza delle materie trasferibili alle regioni riguarda prestazioni che rientrano tra i diritti civili e sociali dei cittadini, che la Costituzione dispone vadano assicurati a tutti i cittadini in maniera omogenea e senza diversità di fruizione;
- ritenuto viceversa che tali diritti (come appare palese nel settore della sanità) sono fruiti in modi difformi a secondo della maggiore o minore ricchezza dei territori in cui vengono erogati, dipendendone la quantità e qualità essenzialmente dalle risorse disponibili;
- considerato che, in particolare, la gran parte delle risorse ad oggi distribuite dallo Stato in sanità proviene dal gettito complessivo dell'IVA, e comunque risulta insufficiente al raggiungimento dei LEA in quasi tutte le regioni del sud Italia;
- verificato che il progetto governativo prevede che le materie devolute alle regioni vengano da queste gestite attraverso la compartecipazione al gettito dei tributi erariali maturati nei singoli territori regionali: ciò significa che le regioni con un minore gettito fiscale perché più povere disporranno di risorse inferiori rispetto alle regioni ricche, perpetuando ed anzi amplificando il divario tra cittadini nella fruizione di servizi fondamentali;
- preso atto che viene parimenti disattesa la perequazione infrastrutturale che dovrebbe invece servire a mettere ciascun territorio in condizioni di parità rispetto agli altri, con un'attività statale di redistribuzione delle risorse allo scopo di limitare gli svantaggi sostanziali delle zone meno sviluppate;
- valutato che la proposta del Governo acuisce in definitiva il dualismo economico e sociale tra regioni del nord e regioni del sud, che sono di fatto condannate a permanere in situazioni di inferiorità riguardo alle prestazioni ricevute dai propri cittadini, e questo in assenza persino del presupposto costituzionale che è stabilito come presupposto per qualsiasi ipotesi di federalismo differenziato: quale "specificità regionale" può giustificare, infatti, un diverso tenore delle scuole del sud rispetto a quelle del nord, o degli ospedali, o dei trasporti, o delle condizioni di lavoro (tutte materie, insieme ad altre, di cui è possibile, e in alcuni casi è già stata chiesta, la devoluzione regionale)?
- considerato che il disegno di legge Calderoli, pertanto, si pone come seria minaccia di rottura dell'unità della Repubblica e di aumento delle disuguaglianze, accentuando la disomogeneità tra regioni settentrionali e meridionali;
- ritenuto che vada invece garantito concretamente di fatto l'accesso ai servizi fondamentali in condizioni di parità per tutti i cittadini, indipendentemente dal territorio di residenza, come è previsto dalla Costituzione repubblicana e come è implicito nel concetto stesso di uguaglianza, che richiede di sostenere con risorse aggiuntive le comunità e i territori con minore capacità fiscale (cioè a più basso reddito), proprio per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, secondo il dettato dell'art. 119 Cost.;
- rilevato che le tematiche enunciate determinano criticità particolare nel nostro territorio costiero, a ragione dell'irrisolto problema del presidio ospedaliero "Costa d'Amalfi", nonostante gli sforzi fatti a tutt'oggi ancora carente di strutture, servizi e personale, anche in riferimento alle previsioni del vigente piano ospedaliero;
- dato atto che il presente provvedimento riveste carattere di mero indirizzo politico e come tale non necessita dell'espressione dei pareri di regolarità tecnica di cui all'art. 49 del D.Lgs. 267/2000;
- dato atto altresì che il presente provvedimento non comporta oneri diretti o indiretti a carico del bilancio comunale e pertanto non necessita dell'espressione del parere di regolarità contabile;
TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO, il Consiglio Comunale di Minori
DELIBERA
- di rendere la presente premessa parte integrante e sostanziale della deliberazione;
- di esprimere contrarietà rispetto al metodo e al merito del disegno di legge sulla autonomia regionale differenziata predisposto dal Governo;
- di esprimere forte preoccupazione che tale iniziativa possa tradursi in una ulteriore penalizzazione delle regioni meridionali, con un ulteriore approfondimento del divario socio-economico fra il Nord ed il Sud d'Italia;
- di impegnare il Sindaco e la Giunta a porre in essere in ogni sede tutte le attività tese a scongiurare che il progetto di autonomia differenziata venga approvato e realizzato così come definito, ivi compreso l'invio della presente deliberazione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai capi di tutti i gruppi parlamentari al Senato e alla Camera dei Deputati, ai capigruppo dei gruppi consiliari della Regione Campania, ai segretari dei partiti politici italiani e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Minori, 20.02.2023 Paolo Russo
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