Tu sei qui: PoliticaMinistro Bellanova: «Cetara modello virtuoso, lavorare insieme per favorire le imprese di pesca»
Inserito da (redazionelda), martedì 10 dicembre 2019 13:27:05
di Cinzia Forcellino
«Si può fare. E se si può fare, si può fare anche meglio». Si potrebbe racchiudere in questo concetto il pensiero del Ministro Politiche Agricole, Agroalimentari e Pesca, Teresa Bellanova, espresso ieri mattina a Cetara nel corso del convegno Cetara sulla Blue Economy: la pesca sostenibile, motore per lo sviluppo delle comunità locali del Mediterraneo.
L'evento, organizzato dal Flag Approdo di Ulisse, di cui il Sindaco di Cetara Fortunato Della Monica è anche presidente, aveva come punto focale la pesca e tutto ciò che ruota attorno ad essa. Strumenti e misure da attivare, politi innovative, revisioni e piani di gestione da rivedere, al fin di concedere la giusta dignità e valorizzazione a un lavoro così importante che permettesse, successivamente, anche il cambio generazionale.
Alla tavola rotonda erano presenti le più importanti istituzioni politiche e gli esponenti della Regione Campania, del Paramento Europeo e di Salerno, oltre ai Sindaci della Costiera, le autorità marittime e la giunta comunale. Presenti anche i veri protagonisti della giornata, i pescatori, quelli della piccola pesca e quelli delle tonnare, gli armatori, i ristoratori e i proprietari delle aziende ittiche e la delegazione dell'Associazione per la Valorizzazione della Colatura di Alici di Cetara DOP.
Grandi assenti, invece, il Presidente della Regione Campania De Luca e il figlio Piero, che hanno dovuto disdire all'ultimo momento a causa di improvvisi impegni sopraggiunti. A fare le veci del Presidente, il suo vice Fulvio Bonavitacola che, con similitudini prese in prestito dalla vita quotidiana, ha voluto sottolineare «quanto lavoro e quanta politica ci sia dietro il lavoro dei pescatori» e come il consumatore, che vede solo il prodotto finale, debba imparare a riconoscere e apprezzare quello che gli viene offerto, attraverso un "rieducazione alimentare" che induca i consumatori a ri-stabilire i canoni di una qualità della vita, migliore per se stessi e per i propri figli, e a tutelare il mare.
Nella fattispecie, visto che si era a Cetara, l'attenzione è stata spostata, poi, sul famoso "vasetto di alici" e sulla Colatura, in attesa entro i primi mesi del prossimo anno della denominazione DOP, quale attestazione di promozione territoriale e socio-culturale di un paese che ha fatto di un prodotto tipico (e di tutto quello che gira intorno) la «centralità della propria economia, attraverso cooperazioni istituzionali integrate - da quelle locali a quelle europee, passando per le regionali e le nazionali - che portino a una maggiore redditività, la quale potrà così dare respiro alla piccola pesca e migliorare le condizioni dei pescatori», ha sottolineato il Sindaco Della Monica.
Cetara come modello di imitazione: un piccolo prototipo da esportare e prendere in considerazione per uno sviluppo fattivo delle economie che si basano sulla piccola ma anche grande pesca. Un paesino che grazie al suo Sindaco - come hanno tenuto a sottolineare più volte i partecipanti - ha raggiunto obiettivi importanti e che non si stanca di vedere oltre il già fatto. Un esempio su tutti, la costruzione di un osservatorio - con base alla Torre Vicereale - che sia un punto di incontro tra ricercatori e operatori del mare.
Un'altra sfida, dunque, da aggiungere alla già lunga lista di proposte e interventi che l'amministrazione comunale ha proposto in questi anni, ma che stavolta contemplerà un piano d'azione a più ampio raggio, ma che trova in piena intesa anche le varie istituzioni politiche del settore.
In questa prospettiva Cetara è da vedere come "prototipo efficiente", figlia di una efficace sinergia volta non solo al miglioramento, ma anche alla rieducazione di tutti gli attori. Perché se Cetara è «un microcosmo per tutte le attività legate al mare è anche un laboratorio da prendere in esempio e dal quale iniziare a gettare le basi per la costruzione di un Piano di Gestione importante che aiuti non solo a i pescatori, ma anche a rafforzare i legami con la terra e il turismo» ha detto il Riccardo Rigillo, Direttore Generale Pesca Marittima Mipaaf.E allora via a tutte le operazioni e le misure da poter attuare, cominciando da una politica efficace locale che chieda quando i tempi siano maturi e che insista quando le risposte non sono tempestive come si vorrebbe. Bene, quindi, se dalla Regione stanno dialogando su come «trovare e attuare le giuste strategie di intervento, inquadrate all'interno della Blue Economy, per tutelare gli stock ittici e salvaguardare le imprese» come ha sostenuto Filippo Diasco, Direttore Generale Agricoltura e Pesca, o discutendo su «una legge plastic free sulle spiagge campane e una - ha spiegato l'On. Franco Picarone, Presidente Commissione Bilancio - che riguarda l'introduzione della tecnologia blockchain e della bio finger print per la tracciabilità e rintracciabilità (chimica e biologica) nella filiera agroalimentare e non, al fine di consentire al consumatore - attraverso un'app - la possibilità di capire cos'abbia nel piatto». Interventi multi direzionali e multilivello dal Parlamento Europeo, come ha spiegato Giosi Ferrandino, Vicepresidente della Commissione Pesca, che nei giorni scorsi ha incontrato i pescatori e discusso di tutte le problematiche relative al settore pesca. Portavoce dei malcontenti di questi ultimi, l'onorevole Ferrandino ha promesso che ci sarà un grande appoggio ai pescatori «attraverso direttive mirate e fondi FEAMP per dare una nuova vita alle imprese» che così opereranno sempre nell'ambito mare, ma in più direzioni.
Con la creazione di alternative, di sensibilità amministrativa, di approcci integrati tra i vari attori e di sfide da superare, come quella climatica e del ricambio generazionale che non faccia scomparire un mestiere antico come quello del pescatore, si arriverà a formulare un'ipotesi che ponga l'accento sulla centralità della Blue Economy e della responsabilità collettiva. «È l'alleanza con il consumatore che permetterà la realizzazione di un'economia circolare, che salvaguardi il made in Italy e che aiuterà lo sviluppo dell'economia di filiera e di comunità, creando un valore aggiunto tra pescatori e il mare», come ha ricordato il Ministro Teresa Bellanova.
Dai propri profili social il Ministro ha scritto: «Cetara rappresenta un vero e proprio modello virtuoso. Grazie al suo pesce azzurro, le sue alici e la ristorazione, è riuscita a ritagliarsi una nicchia di eccellenza nel panorama nazionale. Un'eccellenza che muove da un legame profondo fra la comunità locale, il territorio e il mare. Che si radica in una tradizione secolare e trae forza dalla capacità di valorizzare i propri prodotti grazie a politiche di sviluppo e a un'attenzione sempre maggiore su sostenibilità, economica, sociale e ambientale. La trasformazione delle produzioni ittiche, la diversificazione delle attività economiche, gli investimenti nel campo della portualità e del turismo. Cetara è stata capace di disegnare un percorso virtuoso che possiamo replicare in altri territori. I pescatori hanno voglia di fare il loro mestiere e vogliono mettere a disposizione dei cittadini prodotti di eccellenza. Sono certa che sapremo lavorare insieme anche per rendere più semplice la vita delle imprese di pesca. Per permettere a Cetara e alle tante comunità delle nostre coste di avere non solo un glorioso passato ma anche un futuro pieno di opportunità».
E per celebrare il tipico prodotto ambrato, è stato spillato il terzigno alla Torre Vicereale, dove i presenti hanno poi degustato le eccellenze del territorio e visitato il Museo Cantina, in cui si rincorrono - tra reti, utensili, foto e video in continua programmazione - i ricordi e le conoscenze dei pescatori del borgo marinaro.
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