Il Vescovado Costiera Amalfitana

Sceglie la via della comunicazione diretta con i cittadini Matteo Bottone, l'ex assessore provinciale e comunale di Amalfi per ribadire la ferma volontà a proseguire nel servizio per il Paese. Lo fa attraverso una lettera aperta, affissa attraverso manifesti sulle bacheche pubbliche di Amalfi, quando manca meno di un mese alla presentazione delle liste per le amministrative del 31 maggio prossimo.

Lui che, come gli altri contendenti, una lista non l'ha ancora definita e che continua a dialogare con i suoi compagni di ventura Milano e De Riso, artefici della fine anticipata del mandato di Alfonso Del Pizzo.

Si comprende che Bottone, mister 500 preferenze alle amministrative del 2011, è pronto a competere da leader e in questo momento di impasse chiede di «essere giudicato, come sempre, dai cittadini e non da politici di strada» e per questo tiene a ricordare la sua storia politica e umana chiedendo "una mano" proprio agli elettori per la formazione della «migliore compagine politico-amministrativa, alla quale affidare la guida della nostra Amalfi».

«Ho sempre interpretato la Politica nel senso più semplice ed alto, ovvero quale Servizio - esordisce Bottone nella lettera - La spontaneità, lo slancio e la disponibilità verso il prossimo appartengono al mio DNA e hanno rappresentato e rappresentano la cifra distintiva con cui cerco di operare tra la gente, per la comunità e nelle istituzioni.

Il consenso che, anche nelle ultime elezioni amministrative del 2011, mi è stato tributato ha ulteriormente caricato di responsabilità la mia quotidiana, incessante opera a favore del Prossimo.

Un'azione che non si è certamente interrotta con l'avvento del commissariamento, ahimè inevitabile, del nostro Comune, ma che invece si è moltiplicata, anche nelle ultime ore, per ricercare soluzioni utili alla composizione della migliore compagine politico-amministrativa, alla quale affidare la guida della nostra Amalfi.

Confermo a Voi la mia disponibilità a concorrere alla definizione di una squadra forte e che sia capace di perseguire tale obiettivo, non disgiunto dalla necessità di unire le energie sane e migliori che la nostra Città esprime.

Sono e resto a Vostra disposizione, miei cari Concittadini, nel ruolo che Voi deciderete di riconoscermi. Io lavorerò comunque, nell'esclusivo interesse del bene comune, per il quale posso orgogliosamente dire di aver speso la mia stessa esistenza».