Tu sei qui: PoliticaMattarella scioglie le Camere, si vota a settembre. I sondaggi danno il centrodestra in netto vantaggio con il 46,6% dei consensi
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 21 luglio 2022 20:01:16
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
Quindi il Capo dello Stato ha parlato alla Nazione in TV: «Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l'ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell'interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l'assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere».
Le elezioni per il rinnovo del Parlamento si terranno il prossimo 25 settembre: lo ha confermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel corso del Consiglio dei ministri di stasera a Palazzo Chigi.
I SONDAGGI
E già partono i sondaggi: Supermedia AGI/YouTrend fotografa la situazione nel momento della fine dell'esecutivo Draghi e decreta che, ad oggi, la coalizione di centrodestra parte in netto vantaggio con il 46,6% dei consensi. In termini di coalizione il centrosinistra parte in forte svantaggio, sia con una coalizione basata sull'asse giallo-rosso col M5S (34,7%) sia nel caso di un ricongiungimento con le forze liberali più vicine a Draghi e l'esclusione di M5S e sinistra radicale (29,7%). I singoli partiti avrebbero ad oggi queste percentuali: FdI 22,8% (+0,3), Pd 22,1% (+0,3), Lega 14,4% (-0,1), M5s 10,8% (+0,1), Forza Italia 8,4% (+0,1), Azione/+Europa 4,9% (+0,4), Italia Viva 2,7% (+0,1), Italexit 2,6% (=) Verdi 2,2% (=), Sinistra Italiana 1,8% (-0,3), Art.1-MDP 1,9% (=).
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