Tu sei qui: PoliticaMaiori, le dimissioni "nascoste" e non motivate dell'assessore Cipresso. Per Califano «Presa di distanze da pratiche di 'scambio'»
Inserito da (redazionelda), mercoledì 14 marzo 2018 07:57:16
Raffaele Cipresso non è più assessore al Comune di Maiori. La notizia l'avevamo anticipata due mesi fa, il 14 gennaio, come indiscrezione giornalistica alla quale non ne è mai seguita l'ufficialità. Da Palazzo Mezzacapo nessuna notizia, ma alla fine si è capito, attraverso gli schemi di delibere comunali su cui il nominativo del Cipresso è oramai scomparso. E alcuna sostituzione è stata ancora effettuata da parte del sindaco Antonio Capone. A occupare la casella vacante potrebbe essere il capogruppo di maggioranza Andrea Gatto. Il mistero resta sulla mancata comunicazione della scelta - e la conseguente motivazione - ai cittadini.
Stando ai bene informati, la scelta dell'assessore con deleghe a Demanio, Trasparenza amministrativa, Ordinamento degli uffici e Servizi comunali è dovuta alle diverse visioni di Cipresso rispetto al resto dell'esecutivo per quanto concerne le grandi scelte.
Sul tasto batte il consigliere di minoranza del gruppo "Orizzonte" Enrico Califano secondo cui i motivi delle dimissioni siano di natura personale. «Cioè dopo due anni e mezzo - dichiara in una nota - si è guardato indietro, attorno e dentro. Guidava settori che per un'Amministrazione vera non possono restare senza direzione politica: Demanio, Trasparenza amministrativa e Ordinamento degli uffici. E conseguentemente non è stato sostituito.
Succede, quando ti tocca un Sindaco che invece di governare subappalta: prima la funzione di governo ad un tecnico, e poi assieme a lui tutto il paese a qualche politicante di terza fila del capoluogo in cerca di occasioni a buon mercato.
Con i risultati sotto gli occhi di tutti: così per il tentativo di terminal SITA senza ritorni adeguati per i maioresi, così per il depuratore che si vorrebbe imporre a servizio gratuito di quasi tutta la Costiera, così perfino per l'amministratore di fiducia (altrui) della società partecipata che deve gestire i servizi e i soldi (nostri).
Con l'uscita di Cipresso si coglie anche nella maggioranza una prima presa di distanze dalle pratiche di "scambio" in uso da due anni e mezzo, unica garanzia di sopravvivenza di una Amministrazione priva di visione strategica e di elementari capacità operative, ormai non più solo improduttiva, ma dannosa.
Sullo specifico della Giunta poi, il Sindaco ha sempre partorito con dolore (degli altri)».
Per Capone è il secondo assessore dimissionario della sua gestione di circa tre anni: dopo il primo, a lasciare fu la delegata alle Politiche dei fondi strutturali e di investimento europei, Vincenzina De Chiara.
«All'inizio ha avuto problemi con le femminucce - scrive Califano - la prima gliel'hanno recapitata in confezione regalo, e quindi non rifiutabile, gli amici degli amici di Salerno (la De Chiara ndr). Diecimila euro per un anno di vacanza a Maiori. E un indimenticabile balbettio in Consiglio sulle magnifiche sorti e progressive della pianificazione progettuale FSE dell'Assessore De Chiara.
Subito dopo, un trimestre di doglie per la sua sostituzione con risorse locali e le relative complesse turnazioni. Adesso il problema ce l'ha coi maschietti».
«A Cipresso va almeno riconosciuto che i danni creati li ha fatti gratis, senza prendere dal comune un euro di indennità di funzione in trenta mesi. E non è poco» chiosa Califano.
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