Tu sei qui: PoliticaMaiori, dimissioni assessore Camera. Per Fiorillo «accordicchio per tenere unita amministrazione divisa»
Inserito da (redazionelda), domenica 16 settembre 2018 11:17:35
A Maiori le dimissioni dell'assessore Lidia Camera "per ordini di scuderia", hanno generato la reazione polemica del consigliere di minoranza Valentino Fiorillo che attraverso una nota trasmessa al Vescovado sferra un duro attacco all'ex assessore e all'amministrazione del sindaco Antonio Capone, asserendo che le dimissioni sono frutto di un «accordicchio per tenere unita amministrazione divisa». Segue testo.
Apprendiamo da "Il Vescovado" delle dimissioni dell'assessore Lidia Camera. A prescindere dalla ormai consueta mancanza, in tempi di trasparenza e celerità comunicativa, di una comunicazione istituzionale, le parole dell'ormai ex assessora, che già non hanno mai entusiasmato, lasciano sconcertati. "La rinuncia all'incarico tiene fede a un accordo" come se la carica assessorile del nostro paese fosse un osso da spartire o l'agnello da sacrificare sull'altare della resistenza di questa amministrazione, dove non conta la competenza o, quantomeno, il consenso raccolto ma accordicchi per tenere insieme una coalizione notoriamente divisa e nata su interessi particolari e non certo su intese di programma.
La stessa ex assessora afferma che questo avvicendamento "dopo il lavoro che ho svolto in questi venti mesi (sic) non lo condivido"; evidentemente questo grande "lavoro" non è stato particolarmente apprezzato altrimenti la stessa sostituta, per lo stesso "spirito di servizio", avrebbe rinunciato a rilevarne il posto; lo stesso Sindaco, se il "lavoro" fosse stato così "apprezzato", avrebbe imposto la permanenza dell'assessora. Ma è evidente e noto a tutti quanto sia stata impalpabile, quando non deleterio, l'operato dell'ex assessora dimostratasi immediatamente inadeguata al delicato ruolo assegnatole.
Aspettiamo adesso questo "rimpasto" annunciato. Dalle anticipazioni giornalistiche non ci aspettiamo niente di buono ma speriamo che i nomi circolanti siano solo delle supposizioni. Ne abbiamo già abbastanza di inadeguati in posti chiave, conflitti di interesse, favoritismi vari e cause "parentali".
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