Tu sei qui: PoliticaLa Camera approva il “reato universale” di maternità surrogata, Meloni: «La sinistra oggi si scandalizza, ma non quando era al Governo»
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 31 luglio 2023 14:40:47
La Camera ha detto sì alla proposta del centrodestra (con 166 sì, 109 no e 4 astenuti) che introduce in Italia il "reato universale" per la maternità surrogata, che quindi sarà perseguita dai magistrati anche se commessa all'estero da italiani.
La parola passa al Senato che esaminerà la legge a settembre.
«La maternità surrogata è una pratica abominevole ed aberrante: lo dice la Corte costituzionale spiegando che lede la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane. La maternità è unica, non sostituibile e non surrogabile», sostiene la prima firmataria, Carolina Varchi (Fratelli d'Italia), aggiungendo come la gestazione per altri sia «la schiavitù del terzo millennio: la donna è trasformata in un forno per dare alla luce un bambino».
La GPA (gestazione per altri) o maternità surrogata è già reato in Italia, secondo l'articolo 12, comma 6 della Legge n°40 del 2004, che recita: "Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro".
Rendere invece la pratica dell'"utero in affitto" un reato universale significa renderla illegale anche qualora avvenga all'estero. In teoria, quando le coppie tornano in Italia potrebbero essere incriminate e finire in carcere con una pena da tre mesi a due anni.
Una questione che ha messo in luce divisioni interne all'interno del PD (Elly Schlein ha detto di essere personalmente favorevole alla Gpa ma di non voler cercare una linea di partito, ma Riccardo Magi di "Europa+" ha commentato: "Nel Pd persiste un'anima conservatrice su questi temi che ogni volta blocca tutto"), ma anche di Alleanza Verdi e Sinistra (Verdi contrari, Sinistra Italiana a favore). Per Italia Viva, si sono astenute l'ex ministra Elena Bonetti e Naike Gruppioni, mentre gli altri 7 deputati hanno votato no, a partire da Maria Elena Boschi e dal capogruppo Matteo Richetti. Anche una fetta del Terzo Polo ha votato a favore: Mara Carfagna, Giuseppe Castiglione, Antonio D'Alessio, Maria Chiara Gadda ed Ettore Rosato.
Dopo l'esito del voto, in Italia si sono aperte le polemiche: Giorgia Meloni ha commentato la vicenda da Washington, rispondendo a una domanda in conferenza stampa: «Le leggi che ci sono oggi su questa materia sono le stesse che c'erano quando governava la sinistra che oggi si scandalizza e l'unica novità intercorsa è che la Corte Suprema di Cassazione, sulla base della legge che è sempre esistita, ha detto che non si possono trascrivere automaticamente i certificati di nascita registrati all'estero. Questo è quello che è accaduto. E quindi forse dovremmo anche fare attenzione a come un certo nostro dibattito, a volte un po' strumentale, rimbalzando anche a livello internazionale dà un'immagine della nostra Nazione che non corrisponde a verità e del governo che non corrisponde a verità, magari nel tentativo, che ho visto purtroppo spesso anche in questo periodo, di cercare soccorso esterno quando non si riesce a fare sufficiente opposizione in patria. Penso che l'opposizione sia giusto che la facciano gli italiani a un governo italiano».
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