Tu sei qui: PoliticaIl sindaco di Atrani assente a manifestazione ANPI a Minori: «Evento teso a demolire autonomia differenziata senza pluralismo»
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 5 settembre 2024 12:40:26
Ieri, 4 settembre 2024, a Minori, si è tenuto un evento organizzato dalla sezione A.N.P.I. - Costiera Amalfitana in Piazza Garofalo, volto a riflettere sulla legge 26 giugno 2024, n. 86, che istituisce l'Autonomia Differenziata.
La norma, che prevede la possibilità di concedere maggiore autonomia alle regioni italiane, è vista da molti come un grave attacco all'impianto costituzionale e all'unità del Paese, soprattutto per i possibili effetti negativi che potrebbe avere sulle regioni del Sud, storicamente svantaggiate dal punto di vista delle risorse economiche e dei servizi.
L'incontro, iniziato alle ore 18:30, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e rappresentanti del territorio, ma ha registrato l'assenza del sindaco di Atrani, Michele Siravo, che ha spiegato i motivi del suo mancato intervento in una lettera inviata al prof. Stanislao Balzamo, referente dell'ANPI Costiera Amalfitana.
Nella missiva, Siravo ha espresso il proprio apprezzamento per l'impegno civico dell'ANPI, ma ha chiarito la sua posizione sull'autonomia differenziata, evidenziando la complessità del tema e la necessità di un «dibattito sereno e approfondito».
Siravo ha sottolineato come l'art. 116, comma 3, della Costituzione Italiana, consenta la concessione di maggiore autonomia alle regioni, considerandola una legittima espressione del federalismo solidale previsto dalla riforma del Titolo V. Il sindaco ha criticato l'approccio dell'ANPI, giudicandolo troppo divisivo e ideologico, e ha invitato a promuovere un dibattito più aperto e inclusivo, in cui tutte le opinioni possano essere espresse e discusse senza pregiudizi.
«Nella Vostra lettera, la legge 26 giugno 2024, n. 86, viene definita "scellerata". Comprendo e rispetto le preoccupazioni che sono sorte su tale tema, ma ritengo che, per promuovere un dibattito costruttivo, sia importante evitare l'utilizzo di un linguaggio che alimenta divisioni e contrapposizioni ideologiche, a discapito di una (auspicabile) discussione aperta e comprensiva delle diverse prospettive sorte sul tema. L'affermazione secondo cui la già menzionata Legge costituisce un "grave attacco all'impianto costituzionale del nostro Paese" reca con sé un giudizio che sarebbe meglio lasciare agli Organi competenti, come la Corte costituzionale. Giova anche ricordare che tale Legge è stata promulgata dal Capo dello Stato, garante della nostra Costituzione e dell'unità nazionale, e, pertanto, ritengo sia opportuno rispettare il ruolo delle Istituzioni che sono state coinvolte nell'iter di approvazione».
Siravo ha ribadito la sua fedeltà alla Repubblica e ai valori costituzionali, evidenziando l'importanza di un confronto democratico che valorizzi la pluralità di opinioni: «Ritengo che l'approccio adottato dalla sez. ANPI su tale tematica rischi di essere controproducente o, quantomeno, in contrasto con lo spirito pluralista, che dovrebbe animare tale associazione, da sempre impegnata a promuovere il dibattito democratico ed il rispetto delle previsioni costituzionali. L'evento, per come viene proposto, non sembra alimentare un dibattito aperto e bipartisan con cui le diverse posizioni ed i vari orientamenti sul tema possano confrontarsi, ma appare, invece, teso a criticare e a demolire la Legge in questione, senza dar spazio - tra l'altro - ad alcuna possibile alternativa e/o ad interventi correttivi».
«Tale manifestazione, a mio avviso, rappresenta una "occasione mancata", perché, piuttosto che dare risalto ad un'unica corrente di pensiero e scagliarsi sulla tematica in modo netto e deciso, avrebbe potuto illustrare la tematica in modo asettico ed esaustivo, dando spazio a tutte le interpretazioni e opinioni sorte in materia, così consentendo ai cittadini di maturare un pensiero critico e consapevole. [...] Mi auguro che, in futuro, possano essere organizzati momenti di dibattito che non siano improntati su una chiusura "aprioristica", ma che accolgano tutte le voci in campo, nell'interesse della nostra comunità e della coesione del Paese», ha chiosato il Primo Cittadino di Atrani.
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